CRISPIANO – I padri dell’autonomia crispianese ci misero vent’anni per sganciarsi da Taranto. Correva l’anno 1919. Ottantantasette anni dopo Crispiano ricorda ancora la sua nascita ufficiale con un quadrangolare di calcio tra studenti della scuola dell’obbligo. Ieri mattina, alla celebrazione che ha preceduto le partitelle hanno partecipato gli alunni della Ragioneria e dell’Alberghiero insieme ai più giovani allievi delle quinte elementari della scuola ‘P. Mancini’ e della ‘F. Severi’, e le terze classi dello stesso istituto comprensivo. Presenti nel Campo comunale di via Quasimodo anche alcune mamme dei ragazzi, in prima fila professori e i dirigenti scolastici Alberto Altamura (della scuola superiore), Massimo Romandini (della Mancini) e Gerardo Dilonardo (Istituto Severi), il sindaco di Crispiano Giuseppe Laddomada, alcuni esponenti di associazioni e delle parrocchie del territorio.
“Il 14 novembre 1919, dopo una lunga battaglia, il casale di Crispiano si costituì in comune autonomo distaccandosi dal comune di Taranto. All’epoca la comunità locale contava circa 5.000 abitanti, per la maggior parte dediti all’agricoltura ed all’artigianato. Nei secoli precedenti, alcune condizioni favorevoli all’insediamento, quali gli usi civici e le concessioni delle terre in enfiteusi, avevano spinto molte famiglie dei comuni vicini a trasferirsi nella zona per sfuggire alla fame ed alle carestie. Inizialmente dimorarono nelle grotte del Vallone e la comunità, formata da un’unica classe sociale, quella contadina, crebbe attorno alla ‘Chiesa Vecchia’ (l’attuale via Palermo). Nel corso degli anni si insediarono alcuni muratori fasanesi che costruirono le prime case in muratura su suolo demaniale. Nella seconda metà dell’800 giunsero alcune famiglie benestanti tarantine che, attratte dall’amenità del sito, lo scelsero come luogo di soggiorno; a quell’epoca risale la costruzione delle ville, site in posizione elevata, le più importanti delle quali sono villa Cacace e la torre Mininni”. Nell’ex proprietà Cacace si svolgono oggi le saporite lezioni dell’Alberghiero. Qualche mese fa, invece, è apparso su un giornale locale l’annuncio della vendita della prestigiosa torre Mininni.
Fonte: Cataldo Zappulla