Greco, Arcieri, Palmisano. È nata la Presidenza del Consiglio comunale

CRISPIANO – Denino Greco (socialista indipendente) è il nuovo presidente del Consiglio comunale. Lo affiancheranno nell’ufficio di Presidenza Tonino Arcieri (Udc) e Antonio Palmisano (Ds). In seno alla Comunità montana siederanno ancora una volta il già citato esponente della Quercia, Palmisano, insieme con Renato Perrini (Fi), attualmente assessore comunitario ai Lavori pubblici e il neoeletto Fabio Nobile (Centrosinistra).
Eccole qua, tutte le nomine sfornate dalla seduta del Consiglio comunale di lunedì pomeriggio, 6 novembre. La nomina più attesa era quella del consigliere comunale Greco sullo scranno più alto della stessa assemblea. Già in una precedente convocazione, l’elezione del presidente del Consiglio comunale era stata discussa, e poi frettolosamente cancellata, a causa della dichiarazione di voto contrario da parte del consigliere Francesco Cervellera (Margherita-Dl).
L’altra sera, invece, anche grazie all’astensione “benevola” del Centrodestra, come ha sottolineato un ecumenico Greco subito dopo la fine della riunione, la votazione è passata con dodici voti. Assenti al momento della votazione lo stesso Cervellera e il rappresentante d’opposizione socialista Pietro Ettorre.
Tra i compiti del nuovo Presidente del Consiglio comunale quello di ‘fluidificare’ le discussioni tra i delegati degli otto partiti presenti a Crispiano. Per il sindaco Giuseppe Laddomada “si dà un segnale importante ad una persona, Denino Greco, con un vissuto politico corposo. Saprà garantire un maggiore equilibrio nella gestione delle riunioni”. Gli ordini del giorno dei prossimi consigli comunali, i lavori delle varie commissioni, saranno tutte quante assoggettate d’ora innanzi alla supervisione di Greco.
Il Consiglio comunale ha nominato, inoltre, i delegati crispianesi in seno alla Comunità montana. Ma lo saranno per poco tempo. Il prossimo gennaio si preannuncia decisivo. La Legge finanziaria 2007 nazionale potrebbe decidere l’incompatibilità della presenza di un comune, nello stesso tempo, in una comunità montana o in una unione intercomunale (nel caso di Crispiano con Massafra e Statte). Se ciò non dovesse accadere Crispiano si autoescluderà ugualmente. Perché? Da più parte, i politici crispianesi accusano di inerzia la Comunità montana della Murgia tarantina, e c’è chi come Greco sottolinea che “dei nove comuni che ne fanno parte, solo quattro di essi hanno le caratteristiche” di paesi montani o pedemontani, tra cui Crispiano. In altre parole, però, le nuove ‘unioni’ tra paesi promettono più fonti di finanziamento. E tanto basta.

Fonte: Cataldo Zappulla