CRISPIANO – Giocando con le parole si potrebbe dire: benvenuti a ‘Mastano’, il nuovo strapaese nato dal matrimonio a tre (e per interessi) tra Massafra, Statte e Crispiano.
Stamane a Roma, nei palazzi della politica che conta, sarà firmato l’ultimo atto della pratica burocratica che, legando i tre paesi a nord di Taranto permetterà, a questa comunità territoriale allargata a circa cinquantamila abitanti, di rastrellare finanziamenti comunitari nei prossimi anni.
Risale all’11 gennaio scorso la firma dell’Atto costitutivo di questa che in gergo amministrativo viene detta ‘Unione dei Comuni’ tra Crispiano, Massafra e Statte, guidati da maggioranze politiche rispettivamente di centro-centrosinistra con Laddomada, centrodestra con Tamburrano e centrosinistra con Miccoli a Statte.
Fumosi, per forza di cose giacché muove i primi passi, i risvolti pratici di questo ente: “Notevoli benefici amministrativi, economici e finanziari – si legge in una nota inviata dal Palazzo di città crispianese – ma anche per quanto attiene alla gestione in forma associata di più servizi per il cittadino, con la riduzione delle relative spese”.
La sede della nuova istituzione sarà a Massafra. La testa invece sarà a Crispiano fino all’agosto 2008: è stato nominato presidente il primo cittadino del paese delle cento masserie, Giuseppe Laddomada.
Consiglio e Giunta di questo nuovo ente locale saranno eletti nelle prossime settimane.
Un problema in più per Crispiano e Massafra: non è ancora chiaro se vige o no l’incompatibilità con l’appartenenza ad un altro ente che associa più comuni: la Comunità montana della Murgia tarantina. In altre parole, vale anche per Crispiano e Massafra, come nella vita delle persone, il divieto di poligamia?
Fonte: Cataldo Zappulla