CRISPIANO – Calza a pennello. Quasi in contemporanea con la discesa in Puglia della Commissione parlamentare antimafia, domani in piazza Madonna della Neve i giovani di Alleanza giovani organizzeranno una manifestazione proprio su questo tema spinoso: “Fuori la Mafia… dai partiti, dalle istituzioni, dalla società”.
A partire dalle 10,00 sarà aperto un punto di ascolto per i cittadini crispianesi, saranno affissi pannelli illustrativi, striscioni e sarà distribuito del materiale informativo. “Alle 11.30 si terrà il comizio conclusivo con i saluti dei dirigenti locali di An – si legge nella nota stampa dell’iniziativa – con gli interventi del dirigente provinciale F. Pignataro, del dirigente regionale Giuseppe Delfino. Chiuderà il comizio il dirigente nazionale F. Tatarella.
L’appuntamento è di rilievo soprattutto per l’importanza del tema e assume maggiore rilevanza perché sono i giovani a scendere in piazza per discutere del problema mafia, che troppe volte finisce per inquinare l’ambiente politico. Se i giovani imparassero a non aver paura della mafia, e la combattessero a testa alta e con forza morale, potrebbe finalmente essere vinta.
I giovani crispianesi di destra, insieme ai militanti del locale circolo di Alleanza nazionale, oltre a lanciare questo messaggio contro la malavita organizzata, vogliono lanciare una sfida alle sinistre perché con gli ultimi provvedimenti effettuati dal governo Prodi in materia di immigrazione, di indulto, dell’irrisorio sostegno alla sicurezza e alle forze dell’ordine, non si fa altro che agevolare il fenomeno mafia.
Si tratta innanzitutto di una battaglia culturale prima che politica, per questo i partiti hanno una grande responsabilità e nessuno dovrebbe dimenticare che molti hanno preferito morire, piuttosto che chiudere gli occhi per un solo istante”.
La stessa mattinata servirà anche per parlare di politica locale. I ragazzi di ‘Ag’ vogliono lanciare un forte segnale di dissenso agli amministratori locali: “Vogliamo un cambiamento, vogliamo che Crispiano si riprenda da questo buio economico e sociale”.
Fonte: Cataldo Zappulla