I cacciatori ionici chiedono all’Amministrazione Provinciale di Taranto, la revoca del nuovo
piano faunistico 2007/2011, approvato con 11 voti favorevoli, 6 contrari e 2 astenuti (voti di maggioranza) e senza il parere della Vas (Verifica Ambientale Speciale) e nonostante il comitato tecnico provinciale lo avesse bocciato all – unanimità, per due volte.
“Ciò – dice il Consigliere Nazionale Ferdercaccia Francesco Liuzzi – ha irritato oltre misura i responsabili delle associazioni venatorie aderenti al Cupav e l – intera categoria dei cacciatori ionici. Le percentuali del territorio sottratto all – attività venatoria supera di gran luna la percentuale prevista dalla legge 157/92 che prevede l – interdizione alla caccia su una superficie agro-silvo-pastorale non superiore al 30 percento del territorio. Con questo piano faunistico le percentuali previste dalla legge sono state invertite. Pertanto si evince che il 70 percento del territorio è precluso all – attività venatoria (l – istituto parco Terra delle. Gravine, Oasi di protezione, zone di ripopolamento e cattura, servitù militari, insediamenti antropici turistici e non) e solo il restante 30 percento è disponibile alla caccia, ma è totalmente privo di aree boschive e per la maggior parte è coltivato a vite (con impianti irrigui e coperti da teli), coltura orticole intensive, agrumenti e oliveti, il tutto racchiusi da alte recinzioni. Tale anomala situazione è molto grave perché compromette l – incolumità dei cacciatori e di altri fruitori del territorio (vedi raccoglitori di funghi e agricoltori) che interagiscono in un – area aperta all – attività venatoria, molto limitata”.
“Anche i più sprovveduti in materia di politica – prosegue il dott. Liuzzi – si sono accorti che la maggioranza di questa Amministrazione provinciale è stata ostaggio di una sparuta minoranza di verdi fondamentalisti, e si è resa complice di abuso di potere nei confronti dei cittadini cacciatori, i quali esasperati per gli abusi perpetrati negli ultimi anni ai loro danni, tramite il Cupav provinciale invocheranno gli organi giudiziari e la magistratura per il riconoscimento dei loro sacrosanti diritti”.
I cacciatori, tutti uniti, hanno deciso che se non saranno ascoltati, dalla prossima primavera, si adopereranno, indipendentemente dalla loro fede politica o appartenenza partitica, boicotteranno e osteggeranno quella coalizione che ospiterà al suo interno i fondamentalisti verdi o partiti comunque contrari alla caccia.
Tutte le Associazioni aderenti al Cupav, per difendere i diritti dei cacciatori ionici, hanno presentato ricorso al Tar di Bari per l’annullamento della Deliberazione di Approvazione del Piano Faunistico e la sua immediata sospensione.
Il documento di Liuzzi conclude affermando: “invece di accanirsi contro i cacciatori sarebbe più opportuno che i signori protezionisti si adoperassero per fare luce su quanto è accaduto sulle isole di San Pietro e Paolo, visto che corre voce siano stati sterminati, nottetempo, milioni di storni con i gas e sotterrati in loco con le ruspe o inviati con tir in luoghi a noi ignoti. Tale gravissimo comportamento è in contraddizione con le attuali leggi dello Stato il quale punisce il cacciatore che abbatte un solo storno con una corposa ammenda e relativa denuncia penale, mentre questo sterminio viene taciuto e soprattutto non perseguito. Questa è la giustizia italiana”.
Fonte: Michele Annese