A proposito del calendario 2007 pubblicato dal Comune di Crispiano con i testi in dialetto del concittadino Franco Santoro, lo storico Nicola Cavallo ha inviato una nota critica attenta e di apprezzamento all’iniziativa che per il secondo anno è finalizzato essenzialmente a valorizzare il dialetto e le tradizioni storiche della cittadina che ha le sue radici nella Chora tarantina.
“Nella pletora numerosa di pubblicazioni relativa allo scorrere degli anni – scrive Cavallo – si trova a cornice: di profano, di enogastronomico, etc, ma si coglie pure l’occasione per divulgare riflessioni di etno-antropologia, tolte dall’oblio, meritevoli spesso di organiche raccolte.
Tutte comunque ci seguono giornalmente, mensilmente e per l’anno intero in modo utile-
La seconda edizione di: “U Cale’ndarie nustre”, segue ora il tema stimolante del linguaggio crispianese con l’intento scopertamente evidente di conservare e trasmettere alle nuove generazioni l’apparato paremiologico della saggezza che ha guidato le precedenti.
Il tutto condito di notizie storiche che in fondo vogliono dirci che, a fare talora dietrologia, si può anche guadagnare in successo nella vita quotidiana e non solo.
Se poi si scomodo il vocabolario dei dialetti di Gerhard Rohlfs, per dare senso alle “parole strêuse” ed ai soprannomi di coloriti personaggi locali, l’intento encomiabile e quello di approfondire per far emergere conoscenze ormai improbabili, nel caso, con termini gergali che sembrano lava esplosiva densa di lapilli rutilanti.
Immaginiamoci le forti sensazioni che possono suscitare le frasi citate, se pronunziate con la giusta accentazione da dicitori autentici, quando le parole ben accostate fanno musicalità!
Contiguo a tutto ciò sta senz’altro in vernacolo il corpus dei Canti Popolari ed inseparabili spartiti didatticamente importanti come riscoperta di tradizioni di alto valore umano e spirituale (v. raccolta dei Canti Popolari Regionali di Novello).
Ma ogni tema è un progetto di ricerca da affrontare con le giuste e genuine fonti, e le analisi critiche sono appannaggio dei protagonisti del linguaggio, immersi nel Genius Luci, che rendono prosa e poesia con passione ed umanità adeguate.
All’uopo sono spesso indette vere kermesse, concorsi premiali, dove le sfide producono stimolanti confronti”.
“La Comunità Crispianese – conclude l’attento studioso – può ben avvalersi di forti testimoni come l’amico Francesco Santoro che col suo curriculum e con il secondo Calendario Crispianese, dimostra di saper padroneggiare la materia linguistica e storica locale.
Egli è maturo conoscitore e difensore estremo della realtà ambientale, naturalistica e persino archeologica del suo paese (v. intervento al Convegno di Magna Grecia 2005 artt. su Pubblinews, etc).
Ma soprattutto ha una identità generazionale: quella della razza messapica, alla quale lo scrivente è legato a doppio filo, anche per frequentazioni archeofile.
La storia, modestamente, si fa anche così!
Auguri alla Comunità Crispianese; ai suoi eletti Amministratori: Governo Illuminato!”
Fonte: Michele Annese