Il consigliere comunale dello Sdi Pietro Ettorre ha presentato una mozione da discutere nel prossimo Consiglio Comunale, per il recupero e messa in sicurezza del “Vallone”.
“Premesso – egli scrive – che nei giorni scorsi a seguito di incuria è crollato un tratto di grotte lungo Via Palermo che solo per la tarda ora non ha provocato danni alle persone; che la zona è oggetto di scarico di materiale di risulta e le stesse acque meteoriche non vengono opportunamente regimentate; che lungo la stessa via si svolge il mercato settimanale con notevole afflusso di mezzi e persone; che i suddetti luoghi sono soggetti ad incuria con responsabilità che ricadono anche alle precedenti amministrazioni, in quanto la zona non è mai stata oggetto di un piano di recupero e riuso e la stessa pulizia dei luoghi è lasciata ai volenterosi delle associazioni che organizzano periodicamente attività a favore della comunità con notevole afflusso di turisti; che nessuna azione di messa in sicurezza dei luoghi è stata attuata dopo il crollo; che tale sito rappresenta la memoria storica di Crispiano in quanto lì sorge la cosiddetta “Chiesa Vecchia” e le grotte stesse con i loro affreschi (ove non deturpati), sono state le prime dimore di Crispiano, che i nostri avi con il duro lavoro di piccone hanno reso abitabili (una comunità che permette la distruzione della propria storia non può avere che un futuro sterile, costituito solo da cementificazione selvaggia e falsa “modernità”)”.
Premesso tutto questo Ettorre, presenta all’Amministrazione Comunale, una mozione, affinché provveda a: “porre immediatamente in sicurezza i luoghi al fine di evitare che prossimi crolli possano nuocere a persone e cose; monitorare eventuali movimenti e crolli nel sito con l’apposizione di vetrini di rilevamento o di quanto i tecnici possano ritenere adeguato, nonché rilevare e modificare il percorso delle acque superficiale e degli scarichi della zona sovrastante al fine di evitare ulteriore attività di erosione; individuare la proprietà dei luoghi e porre su essi il vincolo di inedificabilità assoluto prima che possano essere ulteriormente oggetto di interventi speculativi, nonché evitare che si possa costruire su porzioni di territorio soggetto a rischio idrogeologico e di crollo; prevedere un progetto di recupero di tutta l’area che comprende non solo le grotte oggetto di possibile crollo ma tutta l’area circostante con i nuclei di borgo antico che ancora resistono, nonché l’altro costone della gravina anche questo lasciato nella più completa incuria, in tale progetto coinvolgere non solo le associazioni ma anche i cittadini che lì hanno la dimora e che sono desiderosi di rendere di aspetto più gradevole il circondario; di individuare possibili fonti di finanziamento nel Pis “Habitat rupestre” del quale il nostro Comune fa parte, nei Pirp, nei fondi disponibili nel recupero di aree a rischio idrogeologico e in quant’altro si possa; restituire in tal modo alla zona un aspetto ed una funzionalità degna delle Amministrazioni più attente al proprio territorio; restituire ai cittadini ed ai turisti una vasta area dotata di parcheggi, di scenografie naturali per lo svolgimento in sicurezza di importanti manifestazioni; costruire un parco urbano con aree di sosta usufruibile in tranquillità, nonché poter far svolgere il mercato con più comodità”.
Fonte: Michele Annese