“Crispiano – Toponomastica, storia e cultura”

Martedì 24, alle ore 19,30 nel teatro comunale di Crispiano, è stato presentato il libro “Crispiano – Toponomastica, storia e cultura”, del nostro concittadino Pietro Speziale.
Un’opera corposa, patrocinato dall’Assessore alla Cultura del Comune di Crispiano che documenta in modo analitico e particolareggiato, tutta la toponomastica del paese.
“Le scelte dei toponimi della nostra Borgata – dice l’autore – si basò essenzialmente sulle caratteristiche dei luoghi ed a Crispiano avemmo così Via della Valle, Via degli Ovili, Parco dei Pini, Via del Monte, Via delle Grotte,… Nel primo decennio del secolo 20°, invece, apparvero le prime motivazioni di ordine storico e patriottico e nel nostro stradario entrarono Via Endertà, Via Somalia, Via Vittorio Veneto, Via Romolo Gessio,… Per ricordare un figlio della nostra terra che aveva donato la sua giovane vita all – Italia, si ebbe anche Via Michele De Lucreziis! Seguì poi il ricordo di persone che avevano influito sullo sviluppo del nostro Comune e di qui Via Francesco Troilo, Via Giuseppe Grassi, Via Giuseppe Greco, Via Beniamino Battistoni, Via Carlo Cacace, …, sostituite poi, negli anni – 30, con altre denominazioni e per diverse esigenze. Negli stessi anni, inoltre, si avvertì anche la necessità di celebrare alcune Famiglie che, con i loro vissuti, avevano tracciato la storia di alcune strade della nostra Borgata e si ebbero di conseguenza Via Magazzino, Pendio Lacatena, Via Del Giudice, Salita Luccarelli, … .Non mancò altresì l – esaltazione di personaggi della vita politica e sociale del tempo, a partire dai Reali (ed ecco Corso Umberto I, Via Regina Margherita, Via Regina Elena, Corso Vittorio Emanuele III, …), o la celebrazione di valori da proporre ai posteri (Via della Pace, Via delle Grazie, Via della Sanità, …). Lo stesso avvenne per la denominazione dei rioni laddove, però, si continuò ad usare indicazioni prettamente locali e modi di dire dialettali. Si individuò, ad esempio, col detto Sope a Cròce (sulla Croce) la zona ad ovest di Crispiano, posta in altura, all – ingresso del paese, dove, secondo le consuetudini del tempo, era collocato il Calvario (una Cappellina con le Croci che rappresentavano il Sacrificio del Golgota); o Abbàsce a Ville (giù alla villa), per indicare il quartiere posto nel Vallone, con al centro la piazza (la villa) ombreggiata da querce e pini (oggi Piazza della Libertà, ieri Parco dei Pini), meta preferita dagli abitanti della Borgata per trascorrere le ore libere e favorire nuovi incontri ed amicizie; oppure – continua il prof. Speziale – Jinte a l – Afrechène (nell – Africana), per indicare il quartiere posto a sud del paese, in posizione riparata rispetto ai venti del nord e, quindi, più salda soprattutto nei mesi estivi; o Sope a Roncamucchjie, per indicare la zona ad ovest del paese, abitata dalla famiglia Greco, soprannominata appunto – Roncamucchjie – .
“Negli anni successivi – osserva ancora il nostro concittadino nel suo meticoloso lavoro – aumentando sempre più la consapevolezza del presente ed avendo alle spalle una maggiore dimensione storica e culturale, Crispiano scoprì anche il gusto ella conoscenza e della ricerca di un passato ormai lontano. In tal senso si iniziò a capire il valore delle radici storiche e della tradizione, che risalivano tempi remoti, all – antica Grecia, alle conquiste di Roma e, successivamente, all – epoca dei Saraceni e dei Bizantini, di cui il nostro territorio conserva tuttora indelebili tracce. Di conseguenza lo stradario si arricchì di toponimi che richiamavano, appunto, le nostre antiche origini (Via Badia Santa Maria, Via Castello, …). E culturalmente il paese fece ulteriori passi in avanti! … che aumentarono, poi – conclude Speziale – con l’autonomia del nostro Comune, quando, in virtù del maggiore potere decisionale acquisito – loco, la toponomastica ebbe un notevole impulso ed un – organicità più valida ed ordinata,sul piano logistico e topografico, che su quello prettamente legale, giuridico e culturale”.
Il dott. Pietro Speziale, dirigente del 1° Circolo didattico di Massafra, ha lasciato la scuola per il pensionamento dopo una lunga carriera sco¬lastica (ben 43 anni e 11 mesi di servizio!) nel corso della quale è stato sempre apprez¬zato, e non solo per la grande professionalità e per le alti doti umane. La mo¬glie Lucia Marinò e i suoi figli Michele e Laura, hanno avuto la stessa “vocazione”.
Speziale ha iniziato la sua at¬tività nelle scuole elementari di Crispiano nel 1958, con un incarico di docente in un corso di doposcuola gestito dal Patronato scolastico e nell – anno scolastico 1961- – 62 ricevette il suo primo incarico di docente di scuola elemen¬tare operando quasi sempre nel Comune di Crispiano.
Du¬rante la sua carriera di docente, ha assunto diversi incarichi di fiducia e di responsabilità (se¬gretario e poi direttore del Pa¬tronato scolastico; collabora¬tore del Direttore didattico; componente del Consiglio di Circolo; presidente del Con¬siglio d – Istituto nella Scuola media).
Laurendosi in Pe¬dagogia con il massimo dei voti presso l – Università agli Studi di Bari, superò nel 1979 il concorso direttivo bandito dal Ministero. Il 10 settembre 1981 la sua prima nomina co¬me direttore didattico nel Cir¬colo di Rivolta d – Adda (Cre¬mona), ove rimase per due anni, intervallata da un – asse¬gnazione provvisoria a Statte, presso il 9° Circolo di Taranto (anno scolastico 1982- – 83).
Nel 1984, venne trasferito ad Alto¬monte (Cosenza), e successivamente a Salice Sa¬lentino (Le) ed in seguito a Carovigno (Br). Nel 1988 viene nominato dirigente al 1 ° Circolo – De Amicis – di Massafra, dove è rimasto per 15 anni.
Partendo poi, dalla valorizzazione delle esperien¬ze passate, di cui il dirigente Speziale si è fatto spesso in¬terprete e vivace sostenitore (come attesta, tra l – altro, una sua pubblicazione su – Fran¬cesco Resta e la Scuola di Massafra – edita nel febbraio 1999, con la collaborazione del prof. Vito Serio, docente della stessa Scuola – De Amicís – ), ha curato particolarmente e co¬stantemente, con il contributo dei docenti e di tutto il per¬sonale in servizio, l’innova¬zíone didattica ed organizza¬tiva del Circolo, facendo leva sulla realizzazione di un co¬stante – clima altamente posi¬tivo – e di una effettiva – re¬lazione continua – , e all – interno dell – Istituzione scolastica (con gli alunni, il docenti ed il per¬sonale ATA) e con l – esterno (con le famiglie, le Istituzioni, le Organizzazioni sociali, re¬ligiose, sportive e culturali in genere e con l – intero territorio) quale base e fulcro della sua azione direttiva, al fine di at¬tuare un – Progetto didattico e pedagogico – sentito e condi¬viso dalla comunità, al passo dei tempi ed aperto agli anni duemila, attuato continuamen¬te in risposta alle precise esi¬genze dell – utenza.

Fonte: Michele Annese