Presentato il filmato “ La memoria dell’acqua”

CRISPIANO – Nel vedere quelle immagini di Taranto bella, luminosa, ricca di passato e tradizione, tutto sembra essere perfetto. Poi lo sguardo della telecamera si sposta, implacabile, e arriva su bottiglie, sedie, copertoni, rifiuti. E’ questo il volto “buio” della città dei due mari emerso dal filmato “La memoria dell’acqua”, proiettato nei giorni scorsi presso il teatro comunale di Crispiano. Coordinatore della serata l’assessore Michele Conserva. Promosso dalla Provincia di Taranto in collaborazione con Taranto Isolaverde, il documentario ha molto del paese delle cento masserie. Crispianesi sono infatti tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione: Gianni Giacovelli, regista e montatore, Cataldo Zappulla autore dei testi, Paolo Basile fonico, Flavio Blonda voce, Martino De Cesare musiche, Lorenzo Palazzo grafico e Bluradio service audio. Il filmato, oltre a presentare uno spaccato della Taranto degradata ed inquinata, ripercorre i principali momenti del progetto “Pulizia dei fondali marini costieri ad alto uso”, che ha interessato tutta la costa ionica, da Ginosa Marina a Torre Colimena, e prevede la distribuzione del dvd nelle scuole medie e superiori. “Grazie a questa iniziativa sono state raccolte trenta tonnellate di rifiuti tra plastica, ferro e gomma, segno di uno scarso rispetto verso l’ambiente. Per realizzarla sono stati utilizzati 472mila euro da misure di finanziamento regionale per l’ambiente”, spiega il presidente della Provincia Gianni Florido. “E’ la prima volta che a Taranto si realizza questo servizio, che si ripeterà nei prossimi anni, ma del quale ci auguriamo che un domani non ci sia più bisogno”, afferma Gerardo Giusto, amministratore delegato di Taranto Isolaverde. Felici anche i pescatori, che beneficieranno di questo intervento, come dice Egidio D’Ippolito, presidente della cooperativa Due Mari. Intanto dal video la voce di Blonda ricorda:“Una bottiglietta di plastica, materiale che ha rivoluzionato la nostra vita, dura mille anni”. Per ripulire Taranto, si spera, molti di meno.

Fonte: Paola Guarnieri