Le Grandi Narrazioni dell’Habitat Rupestre si sono felicemente concluse a Crispiano. Trentotto tappe – ha sottolineato il maestro Giovanni Tamborrino – che hanno evidenziato le risorse turistiche e culturali presenti ne “La Terra delle Gravine”. Due serate, che hanno resistito ai temporali, per presentare nello scenario naturale eccezionale della masseria Pilano, messa a disposizione con cordialità e grande spirito di collaborazione dalla famiglia del dott. Vito Palmisano, quelle che rappresentano le peculiarità della civiltà contadina, le tradizioni, l’artigianato artistico e la musica popolare.
Folk Fierart è creatività – è scritto nella brochure di presentazione – celebrazione dell’idea che si concretizza, ovvero il processo che dal nulla porta a un prodotto utile, intelligente e bello. Creatività che si concretizza proponendo ad un mondo che sembrava averne dimenticato l’esistenza, da un lato, l’artigianato e gli antichi mestieri nei loro diversi aspetti “archeologici”, dall’altro l’idea dell’artigianato legato alla contemporaneità. Folk Fierart non è solo una mostra mercato, ma anche un evento culturale, una festa che si interseca con una serie di manifestazioni collaterali, come le mostre d’arte fotografica, gli spettacoli musicali ed il percorso enogastronomico. Il tutto organizzato con la collaborazione dell’associazione Palingenesi di Mottola. Tomborrino in qualità di direttore artistico della manifestazione, con una sua nota, ha fatto pervenire a tutti coloro che hanno reso possibile la manifestazione, una nota di gratitudine, soddisfatto della riuscita dell’iniziativa, dovuta alla sinergia con cui hanno operato le risorse del territorio: da quelle istituzionali, a quelle private ed associative.
Il sindaco di Crispiano dott. Giuseppe Laddomada, insieme con l’assessore alla cultura Cosimo Di Roma e del consigliere comunale Antonio Palmisano, hanno voluto testimoniare e gratificare la grande disponibilità del dott. Palmisano, della gentile signora prof.ssa Luisa Ferrara e dei figli dottori Leonardo, Alessandra e Pierpaolo, donando una artistica riproduzione della nostra protettrice Madonna della Neve, opera dell’artigiano locale Marcello Carrozzo.
Laddomada, ha lamentato la scarsa attenzione della stampa locale, che chiede all’Amministrazione comunale di volare alto, alle manifestazioni di grande coinvolgimento popolare e di notevole significato culturale; ha ringraziato quanti si sono adoperati per la riuscita delle due serate ed ha auspicato che vi siano sempre maggiori impegni da parte degli imprenditori agricoli e dei proprietari di masserie in particolare, , invitati ad aderire al costituente Consorzio “Le cento masserie di Crispiano”. Un sostegno all’azione di promozione culturale ed economica del territorio è stato offerto dal sindaco di Statte, Angelo Miccoli, che ha ricordato la recente costituzione dell’Unione dei Comuni, Statte, Massafra e Crispiano, e ha auspicato un fattivo lavoro sinergico tra le diverse realtà, dotate di gravine e masserie da valorizzare, quali tratti peculiari di un unico territorio.
Hanno esposto le loro creazioni numerosi artigiani del territorio, dalla signora Dina Convertino che trasforma comuni ciottoli di fiume in oggetti ornamentali con semplici pennellate di colori acrilici, alla signora Filomena Notaristefano, che con cotone rivestito di metallo realizza all’uncinetto ornamenti di bigiotteria, da Mimino Miccoli che ricicla materiale di risulta per creare i suoi “mammocci”, alla signora M. Addolorata Staffieri, esperta nell’arte del decoupage su legno, vetro e terracotta, dal poliedrico Marco Masi con i suoi cestini in rafia e le scope scacciaguai a Giuseppe Marzii con le composizioni in legno lavorato al tornio, da Sergio Campanelli con i suoi mobili in miniatura realizzati in legno d’ulivo a Vito Caputo con i suoi articolati lavori in ferro battuto; e ancora Francesco Pannofino con l’anello del buon augurio in pietra di tufo, in cui incastona il logo delle Cento Masserie, di Enti e Associazioni. Vi era anche un gruppo di alunni dell’Istituto agrario “Mondelli” di Massafra, che sotto la guida della prof.ssa Elena Palanga hanno seguito un progetto extra curriculare ed hanno esposto gli olii essenziali estratti dalle piante, i bachi da seta che allevano, il miele aromatizzato ottenuto con l’allevamento delle api, le piccole piantine coltivate in vetro.
Un quadretto di vita paesana è stato presentato dai soci della Pro Loco, che in costume si esercitavano nei mestieri di una volta; si è esibito in concerto il gruppo dei Ferri Brass Quintet. All’interno di un trullo, sfidando la pioggia che cadeva copiosa, l’associazione culturale Terrae ha presentato in serata uno svariato repertorio di musica, canti e balli popolari, “canti e disincanti del Mediterraneo, le terre del rimorso”, spaziando dalle tarantelle del Gargano alla pizzica salentina, dai canti rom alle melodie arabe, dalla tamurriata campana alla rumba spagnola. Interessante anche la mostra di fisarmoniche d’epoca, dal 1865 ad oggi, nonché l’esposizione delle foto-poesia di Ciro De Vincentis. E’ stata servita, con la maestria della macelleria Bello, ottima carne alla brace di vitello podolico, allevato nella stessa masseria, che i visitatori hanno gustato insieme ai latticini e agli ottimi vini locali della vinicola Guida.
La masseria Pilano è un’antica masseria pugliese del XVII secolo, collocata in una vasta piana della zona pre-murgiana, ai piedi dei monti di Martina, a quota 340 metri s.l.m. Il territorio, di circa 235 ettari, è parte dell’agro comunale di Crispiano e parte in quello di Martina Franca, in provincia di Taranto. E’ una delle più belle e curate masserie del territorio de “Cento Masserie di Crispiano”. Accanto al fascino antico della masseria fortificata, si sono sviluppate, in armonia, moderne attività agricole e ricettive. L’attività prevalente della masseria Pilano è l’allevamento di bovini da latte di razza Frisono Italiana e Bruna Alpina, ma si allevano anche le tipiche vacche di razza Podalica Pugliese e gli splendidi Cavalli Murgesi. La masseria Pilano offre la possibilità di soggiornare nelle sue antiche strutture rivenienti dal restauro delle antiche stalle e fienili in trulli del 1700 che circondano il caseggiato padronale. Gli appartamenti si affacciano sulla suggestiva corte interna e sul grande “iazzo” delle antiche stalle e sono stati arredati con gusto ed eleganza dai coniugi Palmisano e racchiudono un ambiente unico in cui passare momenti di sano relax e piacere. Le camere, ampie e luminose, sono fornite di spaziosi bagni privati, angolo cottura con frigorifero e sono tutti provvisti di riscaldamento e televisione satellitare. Info@pilano.it –Tel. 3284190207 / 3284190222.
Fonte: Michele Annese