I consiglieri d’opposizione Bennardi, Marraffa, Perrini, Merico (Fi), Chisena e Arcieri (Udc), Liuzzi (An), attraverso una richiesta presentata al Presidente del Consiglio Comunale di Crispiano, hanno ottenuto la convocazione della massima assise comunale per avviare un discorso di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle difficoltà di attuazione del Progetto Le Caselle.
Si tratta, come è noto, di un Consorzio tra industriali e artigiani che in territorio di Crispiano, in prossimità del bivio di Montemesola, intendono realizzare un Pon Tia Networking – Programma Operativo Nazionale, finalizzato alla nascita dell’iniziativa imprenditoriale.
“L’area interessata – osservano i Consiglieri di Minoranza – è sottoposta a vincolo paesaggistico da parte della Sovrintendenza ai Beni Ambientali; l’Amministrazione comunale ha sostenuto il progetto, ma non ha fatto nulla per superare la problematica con la Sovrintendenza, né concordato una nuova cartografia del territorio che svincolasse la zona individuata dal Consorzio; quest’ultimo, non avendo ricevuto il nulla osta dalla Sovrintendenza, aveva ridimensionato come richiesto, la planimetria delle strutture da realizzare, ma dal 2004, nonostante numerose conferenze di servizio tra Amministrazione Comunale, Consorzio e Regione, il Sindaco non ha mai coinvolto la Sovrintendenza”.
Resta il fatto che entro il 29 giugno il Consorzio deve presentare la documentazione relativa alla realizzazione del PIS, per ottenere un finanziamento europeo di un milione 850 mila euro, ma non è stata ancora rilasciata la concessione edilizia dal Comune, indispensabile per ottenere l’approvazione del progetto e il finanziamento.
“Tale concessione – risponde l’ufficio tecnico – non si può rilasciare, senza il parere positivo della Sovrintendenza”.
Da qui la minaccia dei consorziati di far nascere, il primo luglio, un contenzioso tra imprenditori che hanno investito il loro denaro e il Comune “che non ha mostrato alcuna volontà politica di favorire il territorio e far revocare il vincolo”.
I consorziati, sostenuti da altre associazioni locali, attraverso volantini e manifesti, indirizzati al Prefetto di Taranto e attraverso una petizione di firme, hanno già sensibilizzato l’opinione pubblica sulla questione, parlando anche di “una burocrazia cinica e arrogante che vanifica la realizzazione di un progetto che porterebbe al territorio solo vantaggi economici”.
“E’ paradossale – dicono ancora i Consiglieri – che la petizione sia stata firmata anche dal Sindaco, che invece dovrebbe indagare sulla sua gestione amministrativa”. Pertanto essi hanno portato, come già detto, la questione all’attenzione del Consiglio Comunale che si è svolto in una seduta aperta agli imprenditori, ai funzionari comunali, ai cittadini, per dare l’auspicato contribuito alla ricerca della soluzione che pone ciascuno dinanzi alle proprie responsabilità.
Infine Bennardi ha espresso il dubbio che: “gli imprenditori del Consorzio Le Caselle sono stati gabbati e che ci sia una regia che vuole che in quella zona non si realizzi più niente”.
“In questi ultimi tempi – hanno riferito i rappresentati della Cdl – nella zona Pezza Lazzàro, sta avvenendo una compravendita di terreni agricoli: si vuole realizzare là un polo industriale?”.
“Anche quella zona è soggetta a vincolo – ha ricordato Chisena – la precedente Amministrazione Liuzzi aveva avviato la procedura per revocarlo e trasformare Pezza Lazzàro in zona industriale; la realizzazione non avvenne per fine mandato di quella Amministrazione; ipotesi che l’attuale Maggioranza non l’ha portata avanti, anzi ha preferito spendere 160 mila euro per avviare un altro iter, forse perché si intende realizzare una seconda zona industriale a Pezza Lazzàro, dopo la prima zona in contrada Alezza?”
Fonte: Michele Annese