CRISPIANO – Un’interessante delibera di giunta comunale getta una luce nuova su questo territorio.
Nei giorni scorsi i sette assessori più il sindaco Laddomada hanno approvato una richiesta di modifica rispetto alla classificazione di Crispiano nella apposita lista delle aree rurali, che in questi mesi sta approntando la Regione Puglia nell’ambito del ‘Piano statistico nazionale (Psn in sigla)’. In particolare, il Centrosinistra alla guida del paese dal 2003 contesta la denominazione di Crispiano come “area rurale ad agricoltura intensiva e specializzata”. L’attuale giunta la considera erronea perché “sull’intero territorio comunale non insistono strutture agronomiche tali da poter accreditare tale proposta”. Di rimando fa una controproposta: inserire Crispiano nella classe “Area rurale intermedia”.
Scopo della Regione, si legge nella stessa delibera crispianese, è quello “di rispondere alla continua domanda di servizi sul territorio regionale e rendere disponibile un’informazione statistica di qualità per il Paese e per coloro che nel mondo sono interessati alla realtà italiana”. Dunque, quando il Piano statistico nazionale sarà varato, sarà un documento della massima importanza. Varrà come una carta d’identità territoriale. In tempi di invocazioni al ‘dio turismo’ come salvatore di queste contrade, converrà prenderlo nella massima serietà. È di ieri la notizia della piccola pattuglia di tour operators russi in visita al territorio delle cento masserie.
Leggiamo dunque come motiva la giunta Laddomada la richiesta di riclassificazione: “Crispiano rientra nell’ambito della Comunità montana della Murgia tarantina per circa il 60 percento del proprio territorio. La restante parte del territorio comunale – continua la lunga premessa alla decisione politica adottata dall’amministrazione crispianese, ndr – è riconosciuta come svantaggiata dalla Regione, tenuto conto di questi criteri: andamento orografico”. Il territorio crispianese ha delle quote altimetriche che partono da “270 metri sul livello del mare, a sud del paese, per attestarsi a 460 metri nella parte al confine con Martina franca”.
Il clima non favorisce Crispiano: “Il clima è di tipo mediterraneo, con inverni miti e piovosi e da estate torride e siccitose”. In questi giorni non si direbbe viste le ingenti precipitazioni.
La vegetazione: “Su tutta la zona agricola comunale è prevalentemente legata alla coltivazione dell’ulivo, del mandorlo, della vite e dei seminativi, che ben si adattano alle caratteristiche del terreno dove la fertilità è notevolmente scarsa a causa di banchi di roccia superficiali”.
Difficoltà nell’utilizzo del suolo: “In diverse zone a causa della notevole pendenza si ricorre ai terrazzamenti del terreno. Si desume la oggettiva difficoltà ad effettuare operazioni colturali considerata la poca profondità del terreno”.
Presenza e qualità dei servizi: “L’intera area scarseggia di servizi, dai collegamenti stradali alla manutenzione stradale. Diverse aziende non hanno neppure l’energia elettrica”.
Ecologia: “Tutta l’area a sud del territorio è particolarmente esposta al rischio dell’inquinamento atmosferico per la vicinanza con la zona industriale di Taranto. La parte nord, invece, costituisce un valido polmone verde per tutta la zona (i boschi delle Pianelle, ndr). Altre aree rimboschite favoriscono l’equilibrio dell’ecosistema contribuendo a rendere abbastanza vivibile tutta la zona”. Per fortuna.
Fonte: Cataldo Zappulla