CRISPIANO – Da Amsterdam a Crispiano per riportare alla luce un antico insediamento magno – greco. E’ quanto sta avvenendo in questi giorni nei pressi della masseria L’Amastuola, dove un gruppo di archeologi olandesi sta lavorando incessantemente su un’area in cui è stata localizzata la presenza di un insediamento risalente all’VIII secolo a.C. La spedizione, di cui fanno parte anche degli studenti di archeologia olandesi, è guidata dal professor Gert – Jan Burges, dell’istituto di archeologia dell’università libera di Amsterdam.
Lo scavo fa parte di un progetto che ha inizio nel lontano 1981 e che riguarda il popolamento e il paesaggio della Puglia antica. A tal proposito rilevante è il ruolo svolto dal sito de L’Amastuola, come hanno dimostrato le ricerche effettuate dagli archeologi olandesi. Nel territorio circostante l’imponente masseria, grazie a sofisticate tecnologie, è stato infatti individuato uno dei più antichi insediamenti della Magna Grecia. Il progetto, che per quest’anno proseguirà per altre tre settimane, è realizzato in collaborazione con la scuola di specializzazione in archeologia classica e medievale dell’università di Lecce e la Soprintendenza archeologica di Puglia.
Ieri, la conferenza stampa in cui è stata presentata l’attività del professor Burges e dei suoi collaboratori. Presenti il sindaco Giuseppe Laddomada, l’assessore alla cultura Cosimo Di Roma, il direttore della biblioteca civica Michele Annese e il professor Vincenzo Simeone, geologo e vice preside della facoltà di ingegneria dell’università di Taranto. “Questo non è l’unico insediamento della zona”, precisa il sindaco. L’agro crispianese, infatti, è ricco di siti archeologici: oltre a L’Amastuola, vi sono La Pizzica, le grotte del Vallone Lezzitello, Tumarola, Cigliano e Triglie. Tutte aree ricche di storia, soprattutto quella relativa ai contatti tra i Greci e le popolazioni autoctone, come i Messapi e quella della romanizzazione. Insomma, un territorio che è una vera miniera e che l’università di Amsterdam intende continuare ad esplorare. Per il 2007 sono infatti previste delle ricognizioni topografiche a cui affiancare nuove tecnologie come le foto da satellite, grazie alla collaborazione con i colleghi dell’università di Sidney guidati dal professor Shwan Ross.
Fonte: Paola Guarnieri