CRISPIANO – Amianto abbandonato nelle zone periferiche di Crispiano. La scoperta è avvenuta circa una settimana fa grazie ad alcuni ciclisti.
Questi i fatti. Venerdì un gruppo di amici accomunati dalla passione per la bicicletta si è incontrato per la solita pedalata pomeridiana. Arrivati nella zona dei Monti, i ciclisti hanno notato 6 o 7 sacchetti in plastica, in evidenza, perché appoggiati ad un muretto a secco. I sacchetti in questione erano stati rotti, forse da qualche animale incuriosito, e quindi era ben visibile il loro contenuto: dell’amianto. Una scoperta sconcertante, che non si è rivelata però isolata. Sempre durante uno dei loro giri in bicicletta, gli stessi ciclisti circa una settimana prima avevano ritrovato delle tegole, ancora di amianto, abbandonate sul ciglio della strada. Diversa, questa volta, la zona: una strada in contrada Pezze; il ritrovamento è avvenuto nei pressi del ponte.
Una scoperta che lancia un grido di allarme. L’amianto è una sostanza notoriamente nociva che se ridotta in polvere (cosa possibilissima nel caso delle contenuto delle buste ritrovate a Crispiano), può liberare delle fibre altamente nocive. L’esposizione anche a piccole quantità di tali fibre, infatti, può provocare all’apparato respiratorio dell’uomo serie malattie: il carcinoma polmonare, il mesotelioma della pleura o l’asbestosi, che conduce all’insufficienza respiratoria e a complicanze cardiocircolatorie.
I due episodi a distanza ravvicinata fanno porre una serie di domande. C’è forse qualcuno che sta considerando le zone periferiche di Crispiano una sorta di discarica a cielo aperto di materiali altamente inquinanti e pericolosi? L’abbandono avviene sempre da parte della stessa persona o si tratta di soggetti differenti? Domande alle quali è per il momento impossibile dare una risposta, soprattutto se si considera che il controllo sistematico di alcune aree estremamente periferiche ed isolate, come appunto la zona dei Monti, è davvero difficile.
Fonte: Paola Guarnieri