Sabato 19 gennaio, alle ore 17.00, nella Chiesa Vecchia, sarà inaugurata la mostra documentaria “La medicina e il sacro” allestita dal Centro Pugliese dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria, per inaugurare l’anno accademico 2007/08 (55° dalla sua istituzione); parteciperanno autorità religiose, civili e militari.
“Il tema – sottolinea il direttore regionale dott. Martino De Cesare – è suggestivo, affascinante e insieme impegnativo, se non proprio intrigante, anche per la serie di implicazioni metodologiche e culturali che sottende e per le molte linee di ricerca che propone agli studiosi e ai ricercatori. La mostra – la prima che si svolge nella antica chiesa di Santa Maria, concessa al Centro Pugliese dal Comune di Crispiano – per deliberata volontà dei curatori, oltre che per obbligate ragioni di spazio, ha un carattere sintetico, quasi riassuntivo ma non manca di un impatto visivo ed emotivo coinvolgenti. I reperti, se pur esposti in ordine sparso, sono raccolti per argomento secondo un percorso ideale; ognuno di essi è suscettibile di ampliamenti, approfondimenti e nuove interpretazioni. Essi costituiscono esempi, emblematici e significativi del rapporto tra religione e salute, convalidati sempre dai dati concreti, scientificamente rilevati e controllati, della antropologia e della storia. Intendono dare, o almeno suggerire, con la forza dell’immaginario e la tangibilità della rappresentazione, un’idea di come si è realizzato ( e come si realizza tuttora ) il controverso e problematico rapporto tra fede e scienza, tra religione e medicina, per conseguire l’effetto della guarigione e risolvere, in definitiva, la malattia in tutte le sue forme, cioè: sconfiggere i mali del corpo e dello spirito con tutti i metodi e gli strumenti possibili”.
“Prende forma quindi – aggiunge De Cesare – un aspetto non trascurabile del variegato universo della salute (come benessere fisico e psichico) che poggia su due pilastri, due elementi essenziali costituiti: uno dal dolore e dalla malattia e l’altro dalla medicina, intesa più estesamente come «arte di sanare»; in mezzo, un magma incredibile di fatti e situazioni a sfondo sanitario che scaturiscono dal profondo dell’animo umano e vanno a sfiorare l’insondabile mistero della vita e della morte. Alla fine emerge una sorta d’indagine, seppure minimale, fuori e dentro di noi alla ricerca dell’inconosciuto e dell’inconoscibile, fra naturale e trascendente, fra Natura e Dio, con uno scopo ben preciso e dichiarato: lo studio del passato, anche quello più insondabile e remoto, deve risultare un metodo per superare il difficile presente e la crisi che sta attraversando la medicina come scienza e come professione, a causa della spersonalizzazione e della burocratizzazione, forse anche dell’eccessivo tecnicismo, e tentare di recuperare, almeno, un più corretto rapporto medico-paziente e più in generale un migliore rapporto tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda ricercando sempre le più profonde ragioni dell’essere”.
La mostra resterà aperta fino 31 gennaio nei giorni lunedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle ore 17 alle 19,30 e la domenica dalle 16 alle 18; per informazioni, segreteria scientifica: Centro Pugliese Asas cell. 3482843361, segreteria organizzativa: Assessorato alla Cultura – Biblioteca Civica “C. Natale” tel. 099.616079.
Fonte: Michele Annese