CRISPIANO, L’AUTOVELOX MIETE VITTIME IN VIA TARANTO

CRISPIANO – Ben 156 euro di multa e due punti in meno sulla patente. E’ quanto si è visto notificare qualche giorno fa Paolo Tagliente, originario di Crispiano ma residente a Trento, “reo” di non aver rispettato i limiti di velocità su via Taranto. Fin qui nulla di anomalo, se non fosse, come afferma lo stesso Tagliente, che su quella strada, un lungo rettilineo fuori dal centro cittadino, il limite è di soli 50 km all’ora. Un tetto massimo di velocità che l’automobilista definisce “ridicolo”. Se a questo poi si somma il fatto che lui quella strada la stava percorrendo non a velocità supersonica, come spesso fanno altri veicoli, soprattutto di notte, ma a soli 70 km orari, il suo disappunto è presto spiegato. Dopo il primo momento di rabbia nel ricevere la multa, Tagliente ha quindi deciso di scrivere una lettera al sindaco Laddomada e, per conoscenza, l’ha inviata anche al capitano Donato Greco, comandante della polizia Municipale, e agli organi di stampa. “Ho incontrato una vettura il cui guidatore cercava di comunicarmi qualcosa con gli abbaglianti. Poche decine di metri più avanti ho capito il senso di quei segnali. Sulla destra, c’era un autovelox appostato. Poco male, mi sono detto, viaggio a 70 chilometri all’ora, non sono in centro abitato e certo non sto commettendo alcuna infrazione. Mi sbagliavo. Qualche settimana fa, è arrivata la bastonata: lì, il limite di velocità è fissato a 50 orari (!) e io “sfrecciavo” a 73 chilometri l’ora”, scrive Tagliente. Che in quel limite di velocità non legge nulla di preventivo, come potrebbe magari obiettare il primo cittadino. “Ho pensato inizialmente che l’Amministrazione Laddomada avesse semplicemente deciso di raccogliere tanti soldi e in fretta. Poi, invece, ho riflettuto meglio e mi sono tranquillizzato. “Anche grazie ai miei soldini – mi sono detto – il Comune di Crispiano potrà sistemare le tante cose che non ancora non funzionano”. E giù, quindi, con l’elenco di tutto ciò che a Crispiano proprio non va:“Il semaforo dell’incrocio tra via Martina e via Foggia che è fuori uso da anni, il povero ponte di via Magazzino, monumento al degrado e all’immobilismo politico, le strade del centro storico spesso inaccessibili a causa del parcheggio selvaggio, i ragazzini senza casco che scorrazzano tranquilli in sella a scooter e moto potenti, le centinaia di cani randagi liberi, i cumuli di immondizia ai bordi di molte vie periferiche, le strade disseminate di buche, le moltissime vetture ancora in circolazione ma tanto sgangherate da far sorgere dubbi anche al più profano dei cittadini sulla data dell’ultima revisione”. Insomma, un lungo elenco che avrebbe fatto sbollire il primo momento di rabbia in Paolo Tagliente, perché oramai sicuro che il suo denaro “sarà ben speso”.

Fonte: Paola Guarnieri