Scrivere un libro non era nelle intenzioni di Antonio Colucci, autore della pubblicazione “Crispiano – viaggio nel passato – testimonianze e riflessioni” (tip. Piccolo – Crispiano, 2007, pp156), presentata nel teatro comunale, dove sono intervenuti il vescovo di Castellaneta mon. Pietro Fragnelli, il sindaco di Crispiano dott. Giuseppe Laddomada, l’assessore alla Cultura Mimmo Di Roma, la prof.ssa Sissy Palmisano, il dott. Michele Speziale, il dott. Giovanni Pergolese e numerosi rappresentati di associazioni e cittadini.
“L’idea è stata quella di mettere insieme i ricordi del passato, perché di quei fatti e di quelle persone che rischiano di cadere nell’oblio, rimanga memoria soprattutto in riferimento alle nuove generazioni. Il pensiero che esse rischiano – prosegue l’autore – di non conoscere l’arduo e tutto sommato «meraviglioso» cammino di chi ci ha preceduto, di chi ha «preparato» il loro presente, di chi , forse pensando proprio a loro, si è tanto impegnato, e diventato piano piano, quasi un impegno morale per me. Ho intrapreso così la mia avventura di scrittore e ricercatore insieme”.
“Ho percorso – prosegue Colucci – in lungo e in largo, il territorio crispianese, che conserva intatte le tracce della sua antica storia. Mi sono improvvisato fotografo; l’impresa non è stata facile, ma certamente entusiasmante. Mi sono passate davanti agli occhi, come le riprese di un film, le consuetudini di vita dei nostri padri, dei nostri nonni e ho rivissuto le esperienze della mia lontana infanzia; ho risentito profumi e riprovato sensazioni dimenticate: mi sono ritornati alla mente, suoni e voci ingoiate dal tempo. Il ricordo di quanto poco bastasse per suscitare un sorriso, per dare una gioia… mi ha commosso… e più andavo vanti, più avevo la sensazione di arricchire me stesso e non solo le pagine che scrivevo. Ho voluto evidenziare, perché possa essere di sprono a chi leggerà, ciò che hanno sostenuto i nostri avi nel corso degli anni da me considerati. Sacrifici per affrontare e superare la povertà, le malattie, fatiche di ogni giorno, disastri delle guerre, lutti e anche l’ignoranza, con tutte le difficoltà che essa comportava in quei tempi, ma anche grande fede nella divina provvidenza, senso profondo della famiglia e dell’amicizia, grande capacità di accoglienza e solidarietà, senso profondo dell’amore per la propria terra.
Colucci che ha dedicato l’opera a sua madre Annina, conclude dicendo: “ho affrontato questo viaggio straordinario con umiltà, animato solo da quel sentimento dell’appartenenza che è in tutti noi e in coloro che si sentono partecipi di una comunità, ma sono orgoglioso di averlo fatto”.
Nel suo libro ha inserito anche poesie racconti, ricordi della sua infanzia tra le memorie di vecchi mestieri quale lo stagnino, il carrettaro, il sellaio, lo stalliere, il tagliabosco, il fabbro-ferrario, il maniscalco, il maestro d’ascia, il falegname ebanista, il calzolaio, il barbiere, il sarto, la sartina e la ricamatrice.
“Quest’opera – ha sottolineato il sindaco Laddomada – si unisce ad altre pubblicazioni, scritte e fotografiche, che sono necessarie ad una comunità per mantenere sempre vive le proprie radici ed i propri ricordi e quindi, di marcare una identità che, per ragioni di studio e di lavoro, è tendenzialmente destinata a perdersi”.
Antonio Colucci è nato a Crispiano settant’anni fa, direttore delle Poste in pensione, ha svolto attività di consigliere comunale a Crispiano, nel periodo 1971 al 1978.
Fonte: Michele Annese