La Scintilla

Per l’Associazione Genitori ” La Scintilla ” si avrebbero meno forme depressive, bullismo, delinquenza e malattie da sesso e droga, se venisse favorito il dialogo, lo scambio di idee ed esperienze, vivendo correttamente liberi da tutto ciò che quotidianamente ci circonda e ci condiziona in maniera subdola; socializzare ad ogni costo “a caldo”, senza riflettori, microfoni, telecamere, telenovele e quant’altro.
“Il coinvolgimento dei genitori per la completezza educativa – dice il documento approvato dall’associazione culturale crispianese, che ha sede presso il “Centro Studi Don Milani” in via Martina Franca – è fondamentale specialmente nei primi due cicli scolastici. La mancata osservanza di regole e l’assenza di valori, i più elementari e basilari, rendono questo nostro progetto difficile, ma non impossibile. In alcuni casi sembra che alcuni genitori, in assenza di progettualità, si muovano in maniera caotica e disorganica, apparendo come calabroni impazziti, spinti da acredine, giungendo perfino ad odiare gli insegnanti, senza approfondire i problemi e agendo in maniera superficiale o del tutto aberrante, a torto o a ragione, solo perché sollecitati da tizio o caio. Davanti a questi episodi di leggerezza, insicurezza e scarsa serietà, i figli scolari accumulano svogliatezza, disinteresse, distacco da tutto. Si reprimono fino poi a rivoltarsi in un qualunque momento della loro vita, all’improvviso, contro tutto e tutti, preferendo strade impervie e spesso pericolose”.
“Inizialmente – viene scritto – si chiamerà bullismo, poi micro-criminalità e quindi criminalità vera e propria. L’elemento vergine dunque da considerare è la genitorialità e la famiglia, quali fondamentali componenti per un corretto interagire- progetto arduo ma non impossibile-. Nei fatti oggi ci si muove soltanto per futili motivi e spesso si cerca la lite ricorrendo perfino alle forze dell’ordine, scaricando magari sul corpo docente le tensioni della vita contemporanea. I momenti di aggregazione, il dialogo, la dialettica familiare tendono sempre più a scomparire. L’ educazione genitoriale si risolve nel mandare i figli in piscina, palestra, pizzeria, festicciole, dimenticando il calore affettivo, il sentimento. Manca il rispetto per l’altro. Lo stesso rispetto è diventato utopia, se non costretti dal timore di sanzioni. Si è enfatizzato il sentimento di amore, di pietà, di misericordia”.
“L’atteggiamento spesso passivo davanti al computer – è stato osservato a conclusione dell’incontro – è quasi estatico con una cuffia alle orecchie che martella musica tecno; non importa se stiamo perdendo la capacità di leggere e scrivere, le tradizioni, la storia, le origini, la cultura. E’ necessario il riferimento comune che ci possa rendere partecipi di tutto ciò che ci sta intorno, il risveglio dal tecno/letargo, i media non sono il toccasana di tutto e di tutti”.

Fonte: Michele Annese