SIMULAZIONE AZIENDA RURALE II PARTE

Completiamo con la seconda parte la pubblicazione dello studio dell’avv. Giampaolo Leggieri, riguardante la “simulazione di un’azienda rurale” riportata nel numero scorso di Pubblinews.
“La Masseria – presa in esame dal nostro illustre concittadino – risale al XVII secolo ed è stata costruita lungo l’antico “tratturo martinese” (ad Ovest dell’attuale strada statale n. 172 “dei Trulli”) per l’allevamento e la coltivazione. Risulta annotata nel 1745 nel registro catastale “Onciario” e nel successivo catasto “Murattiano” dell’epoca contemporanea all’occupazione francese del Regno di Napoli con una vasta estensione di terreno. Essa si trova nel territorio comunale di Crispiano, che ormai conta 13 mila abitanti, ed è situato su un’ampia terrazza delle Murge Sud-Orientalì, a circa 230 mt. s.l.m., nell’area jonico-tarantina. L’economia comunale, a vocazione originariamente agricola con gran parte degli 11.116 ettari del suo territorio impiantati a vite, oltre che a mandorlo e oliveto, negli ultimi venti anni, ha subito notevoli trasformazioni in direzione dell’industria e del terziario.
II clima assolutamente mite e l’enogastronomia tipica ne fanno una gradevole località in ogni periodo dell’anno. La posizione del territorio è altamente strategica ai confini con la città di Martina Franca (di antica tradizione culturale) e la Valle d’ltria (nota per il suo festival internazionale), con il territorio dei ‘trulli” di Alberobello (monumento nazionale e dal dicembre 1996 riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’umanità), con Taranto (capoluogo di provincia e città della Magna Grecia) ed il suo Golfo (dove sono in crescita le attività del diporto marino). Taranto ha un museo della Magna Grecia di straordinaria bellezza e notevole interesse archeologico. I gioielli della Magna Grecia (alcuni dei quali rinvenuti proprio nel “territorio delle cento masserie”), sono stati esposti nella città di New York. La località comunale è facilmente raggiungibile dagli aeroporti internazionali di Bari e Brindisi, in particolare la Masseria è ubìcata a circa 15 Km dall’aeroporto di Grottaglie ed è ben collegata alle principali reti autostradali e stradali della Puglia quali l’autostrada Bologna – Taranto (A14) e !a statale n. 172 “dei Trulli”, nel tratto Taranto – Martina Franca.
Trenitalia S.p.A. collega Taranto alla rete ferroviaria nazionale e la località comunale è raggiungibile con autolinee e da una linea ferroviaria privata di collegamento interregionale (Ferrovie Sud – Est S.p.A.). Sono presenti sul territorio numerose strutture sanitarie ed ospedaliere tutte raggiungibili in pochi minuti (Taranto Nord, Grottaglie, Martina Franca, Massafra)”.
Leggeri sviluppa poi le fasi del ciclo vitale del prodotto, sulla base delle caratteristiche e della stagionalità del turismo pugliese, il cui sviluppo s’intravede, a suo dire, nell’abbinamento sinergico dell’ospitalità in masseria con il mare, la cultura e lo sport e nella costruzione di un prodotto di alta qualità accessibile a tutti, con elementi aggiuntivi ed inaspettati di politica di “customer care”, che qualificheranno il prodotto e lo renderanno appetibile(menù speciali e differenziati per i clienti, ambienti ipo/anallergici, di dimensioni e luminosità adeguate, disponibilità di assistenza medica, di efficienti sistemi di sicurezza, ecc.) .
il progetto tipo di insediamento turistico in masseria: 7 mini appartamenti confortevoli dotati di servizi moderni ed eco-compatibili, abitabili tutto l’anno, ciascuno con un numero massimo di 5 posti letto ed un bagno e quindi complessivamente saranno offerti 35 posti letto.
“Sarà predisposta una grande sala comune – egli dice – ricavata dalle antiche strutture munita di due grandi camini per la ristorazione ed una cucina contigua attrezzata per un numero maggiore di coperti. La novità è che la cucina non è concepita come luogo assolutamente chiuso ma, almeno in una sua parte, diventerà anch’essa superaccessibile e quindi potrà essere utilizzata direttamente dagli ospiti sullo stile e l’esempio dei gites ruraux e gite d’etape francesi (in relazione al recupero di diverse masserie di proprietà della Regione Puglia, dall’Assessore regionale al Turismo, Massimo Ostillio, è stata lanciata nel 2006 l’idea di promuovere e valorizzare un turismo rurale altamente competitivo paragonabile ad altre esperienze europee, quali i “paradores” spagnoli o i “paradas tipicas” portoghesi o, ancora, gli hotel “de Charme” francesi). Per quanto riguarda lo svago, alcune aree esterne della Masseria saranno attrezzate a verde e dedicate ai più piccoli, altre alla sistemazione di diverse attività quali per esempio il golf, il tennis, l’arrampicata sportiva. Circondata da alberi di olivo secolari, sarà impiantata una piscina per gli ospiti. Sarà inoltre possibile noleggiare mountine bike, usufruire di convenzioni con le associazioni sportive di “sailing” e altre; in una fase di consolidamento dell’attività dell’impresa, si potrà studiare l’introduzione in Masseria di un maneggio. Per ogni tipo di supporto logistico ai clienti, è prevista la dotazione di un autobus-¬navetta e per le forniture e l’approvvigionamento, la dotazione di un mezzo di trasporto adatto allo scopo. Sarà convenzionato un presidio sanitario permanente presso la masseria. L’ospitalità in masseria abbinato a motivazioni naturalistiche, culturali, sportive, è il “core business” dello start-up e della primissima fase post-entry. Su questo nucleo di base saranno concepite e adattate le diverse formule di pacchetti soggiorno in offerta (i soggiorni in masseria potrebbero essere motivati, limitandoci a fare un elenco, da escursioni naturalistiche o culturali quale la pescaturismo nel Golfo di Taranto, il trekking nelle Gravine e nei parchi delle Murge, i trulli di Alberobello, il Festival della Valle d’Itria, il barocco di Martina Franca e degli altri borghi medioevali quali Ostuni, Cisternino e Locorotondo, il museo nazionale della Magna Grecia di Taranto, la promozione di eventi culturali e/o musicali direttamente presso la stessa Masseria, attività di valorizzazione delle tradizioni contadine locali, di degustazione dei prodotti tipici, la produzione agro-artigianale con il coinvolgimento attivo del cliente, la visita del territorio delle cento masserie e la conoscenza della specializzazione produttiva di altre aziende agricole)”.
Lo studio si occupa poi del personale (7 unità, compreso il direttore di cui 4 da assumere nel 2009 e tre nell’esercizio 2013, dei costi (l’acquisto della masseria, i lavori di recupero e la ristrutturazione architettonica), della distribuzione (vendita diretta dei servizi o con uno o più intermediari) e delle strategie di comunicazione.
Nel turismo l’obiettivo della distribuzione è quello di portare il prodotto verso il consumatore, assicurando ai viaggiatori tutte le informazioni di cui hanno bisogno. Gli intermediari sono molto importanti in quanto hanno una forte influenza sul processo decisionale del target e del consumatore finale nel settore di mercato prescelto.
E’ possibile classificare i canali distributivi in tre tipologie, in base al ruolo degli intermediari sulla linea che collega il prodotto al consumatore: corto (consiste nella vendita diretta dei servizi dal produttore al consumatore); medio (è caratterizzato dall’esistenza di un solo intermediario); lungo (è caratterizzato dalla presenza di più intermediari).
Nel canale corto la distribuzione può avvenire tramite l’utilizzo di internet e/o di un telefono verde sempre attivo. Questo canale permette al cliente di reperire informazioni rivolgendosi direttamente a chi offre il prodotto turistico, consentendo di confezionare il pacchetto in base alle proprie preferenze ed esigenze. Nel canale medio si vende il prodotto turistico ad un intermediario generalmente rappresentato dall’agenzia di viaggio.
Nel canale lungo il fornitore è rappresentato da un tour operator che confeziona un pacchetto turistico e lo vende al cliente finale tramite cataloghi spediti alle agenzie di viaggio.
Per il flusso dei ricavi ipotizzato per il primo anno, l’amico avv. Leggieri assume quale prezzo medio annuo di riferimento del prodotto/servizio per lo svolgimento dei calcolo dei ricavi, quello di euro 85 giornaliero per posto letto (35 posti letto) all inclusive.
Per le annualità successive al primo anno dì esercizio si è preso in considerazione un criterio medio costante di crescita dei ricavi di circa il 5%, su un volume complessivo di euro 405.711,80 dell’anno 2009 a euro 629.392,15 nel 2018.
“Con questo studio – sottolinea Leggieri – si è voluto verificare il grado di complessità scientifica e la potenzialità strategica di un Business plan per chi vuole fare impresa, nonostante si tratti spesso di un breve documento a vantaggio di una rapida consultazione e valutazione. Un “Business plan” è in estrema sintesi la rappresentazione degli effetti di un progetto aziendale; esso si fonda sulla individuazione di alcune ipotesi di lavoro e sulla traduzione ed elaborazione di tali ipotesi in dati qualitativi e quantitativi. Tale strumento trova normalmente impiego a fini interni in quanto fornisce al management dell’impresa tutte le informazioni che consentono di produrre un’analisi fondata sulla possibilità di realizzare un progetto competitivo finalizzato al raggiungimento di un vantaggio nei confronti degli altri competitors. II “Business plan”, tuttavia, manifesta una grande rilevanza quando è destinato a soggetti esterni all’impresa al fine di consentire loro, tramite la rappresentazione di una visione d’insieme, la necessaria valutazione della fondatezza di un progetto imprenditoriale e, quindi, l’assunzione di una decisione che potrà attenere alla concessione di un finanziamento o alla partecipazione al capitale di rischio. A seconda della finalità perseguita, pertanto, nonostante sia possibile rispettare una struttura di base standard, il “Business pian» assumerà particolari connotati: quello rivolto al management interno porrà maggiormente in luce gli elementi di criticità del progetto; quello destinato a convincere i potenziali finanziatori sulla validità prospettica dell’impresa e il piano di investimento sarà teso a evidenziarne i punti di forza”.
“Con questo studio, inoltre, ho potuto constatare – conclude il dott. Leggieri – l’indispensabile approccio “multidisciplinare” che richiede la predisposizione di un valido “Business plan” tanto da ritenere che esso è imprescindibilmente il frutto scientifico di una esperienza di collaborazione tra consulenti di diverse discipline scientifiche e tra questi ed il soggetto economico che intende operare. Questa esperienza di collaborazione inevitabilmente segnerà nel prosieguo tutta intera la vicenda imprenditoriale, sin nella delicata fase “post-entry”, connotandola e conformandola. Per l’imprenditore, il terreno di ricerca rappresentato dal “Business pian”, costituisce di fatto il primo cantiere da aprire con lo scopo di fondare solidamente le basi strategiche dell’idea imprenditoriale”.

Fonte: Michele Annese