La cultura a Crispiano, ha sempre avuto un percorso ad ostacoli; in particolare la Biblioteca Civica, durante i suoi quarant’anni di vita, non ha avuto vita facile nelle sue tappe più significative per la crescita formativa del paese.
Così è stato anche in questa occasione importante per la vita della nostra neo “Istituzione”, voluta opportunamente dall’assessore al ramo Cosimo Di Roma che in merito riferisce: “con delibera di C.C. n. 65 del 30/11/2007 è stato approvato il Regolamento dell’Istituzione Biblioteca civica C. Natale. Per la precisione, l’Istituzione era già stata deliberata dal Consiglio comunale nell’anno 1993 (DCC n. 38 del 29/03/1993), all’unanimità (altri tempi!) mancando solo il regolamento al fine dell’effettiva attuazione del deliberato. L’art. 114 del d. lgs. 267/2000 prevede forme di gestione dei servizi pubblici, mediante la forma di “Aziende speciali e Istituzioni”, quest’ultime quale organismi strumentali dell’ente locale, costituite per la gestione dei servizi sociali ed esteso alle attività culturali. L’articolo 56 del nostro Statuto comunale prevede la gestione dei servizi pubblici (servizi sociali e cultura) mediante la forma dell’Istituzione”.
“Per notizia, questa Amministrazione – prosegue l’assessore alla Cultura – ha costituito una “azienda speciale” (dotata di personalità giuridica e di autonomia gestionale) per la gestione della raccolta dei rifiuti, denominata «Crispiano servizi» stabilizzando così gli ex lavoratori socialmente utili. L’Istituzione a differenza della Azienda speciale ha solo autonomia gestionale, in sintesi l’aspetto burocratico si semplifica, ma chi decide continua ad essere il Consiglio comunale attraverso un consiglio di amministrazione il cui presidente è l’Assessore di turno insieme a due consiglieri (uno di maggioranza e uno di minoranza) senza compenso. Questa sarebbe “l’enclave di potere autocratico” come qualcuno ha definito la novità che il sottoscritto insieme all’attuale maggioranza e ad un consigliere di minoranza hanno votato avendo il voto contrario degli altri consiglieri non sul merito del provvedimento ma sulla tempistica (ritenendo che a fine consiliatura, importanti decisioni, come quella di conferire alla Biblioteca la forma giuridica dell’Istituzione, fossero da rimandare)”.
“La motivazione che mi ha spinto a dare attuazione a quanto deliberato dal C.C. nel 1993 – dice Di Roma – è stata la consapevolezza, peraltro diffusa, dell’importanza dei servizi offerti dalla Biblioteca civica e percepiti come vicini alle esigenze di tanta gente che è assidua nella frequentazione della stessa e nel frattempo cercare di far divenire tali servizi sempre più immediati e rispondenti alla domanda dell’utenza. L’offerta della «Istituzione Biblioteca civica C. Natale» è variegata spaziando dall’organizzazione dei corsi di musica ed informatica con ECDL, al conseguimento di diplomi d’istruzione secondaria superiore, servizi di connessione ad internet e zone wireless e “Sezioni ragazzi” decentrate (Via degli Aranci, Conca d’oro e prossima apertura a San Simone), alla lettura dei quotidiani e riviste. Per migliorare l’offerta i collaboratori della neo Istituzione hanno dato disponibilità alla apertura della mattina del sabato”.
“Inoltre – aggiunge il rappresentate dell’Amministrazione – nella nuova sistemazione dei locali, si è aperta una «sala pubblica» in via degli Aranci a disposizione delle associazioni e partiti, molto utilizzata anche per la semplificazione della richiesta di uso. Se poi considerassimo che negli ultimi dieci anni vi è stato un continuo e inarrestabile diminuzione del budget a disposizione della Cultura (primissima attività che si presta ai tagli dei bilanci comunale) si capirebbe come la ricerca di ulteriori fonti di finanziamento dirette e non mediate (e l’Istituzione è strumentale a questo fine) insieme alla semplificazione delle procedure contabili e quasi immediata corrispondenza alla domanda dell’ utenza, siano di vitale importanza per il mantenimento del settore Cultura del nostro Comune, altrimenti destinato ad una lenta agonia”.
“Questa è la sfida – sottolinea l’Assessore – che ho accettato e che spero di vincere insieme a tanta altra gente che vive il settore cultura con costante domanda di servizi sempre più qualificati, prestando attenzione alla qualità degli stessi e non restando arroccato e inerte nell’attesa della fine. Questa determinazione non pregiudica la possibilità, una volta insediatasi una nuova maggioranza, di revocare tale decisione e ritornare allo stato preesistente. Poi potremmo anche parlare di cosa intendiamo per «Cultura» ma su questo potremmo anche perderci, per intanto la mia idea-guida è stata quella di adeguare il settore cultura alle rinnovate esigenze dell’utenza e facilitare l’accesso a chi ne faceva richiesta, mettendo a disposizione una struttura all’altezza di tale gravoso compito. Con le risorse finanziarie che abbiamo a disposizione non possiamo fare molto di più, sicuramente potremo fare meglio, ad esempio l’apertura di una sala attrezzata per videoconferenze, inizialmente sui grandi eventi e successivamente stabile mediante accordi con le Università”.
Di Roma conclude affermando che: “di fronte ad una novità che è sperimentazione, mi sarei aspettato più attenzione da parte di un giovane di sinistra e non, magari proponendo un confronto per meglio comprendere l’innovazione e non chiusura mentale e giudizi aprioristici, ma questa è un’altra storia!”.
Fonte: Michele Annese