CRISPIANO – Comunque andrà a finire, loro tre nel prossimo Consiglio comunale ci saranno: Pino Laddomada, il sindaco uscente ricandidato da Pd e Sinistra Arcobaleno (lista ‘Uniti per Crispiano’), il socialista Peppino Scialpi alla testa di un’inedita coalizione di salute pubblica (lista civica “per Crispiano”) e Michelangelo Serio, candidato al ruolo di primo cittadino dal Pdl.
I circa diecimila elettori crispianesi saranno chiamati a scegliere tra tre rappresentanti politici molto diversi: il commercialista quarantatreenne Laddomada ama definirsi un pragmatico della vita politica (due donne nella sua lista di Centrosinistra: Floriana Caramia e Chiara Lodeserto). Modi spicci, nessun volo pindarico nei suoi discorsi pubblici, si tiene alla larga come sempre da problematici giri di parole su valori e ideali. Nell’unico confronto pubblico tra i tre candidati, svoltosi grazie all’associazione culturale Agorà a fine marzo in un locale del centro, Laddomada ha avuto buon gioco quando ha affermato: “Il Comune potrà chiedere mutui solo per trecentomila euro, quanto due normali famiglie crispianesi che intendono comprare casa”. Resta poco spazio per lavori pubblici faraonici.
Se sognare programmi memorabili diventa quasi impossibile, il confronto tra gli aspiranti sindaco sarà allora anzitutto un confronto tra personalità, quelle dei tre politici crispianesi: Laddomada appare in foto con un gessato scuro (accostato ad una camicia a righe) e il cipiglio di chi è arcisicuro di sé e guarda lontano. Cosa ha da guardare se lo chiede da settimane l’altro sfidante, Peppino Scialpi, titolare del manifesto elettorale più giovanile di questa tornata amministrativa, con scritte ammiccanti e maglioncino che fa tanto understatement.
L’architetto cinquantanovenne Peppino Scialpi, già sindaco di Crispiano nella seconda metà degli anni Ottanta, punta tutto sul ricordo positivo – a detta di molti – impresso con le sue prime due esperienze amministrative. Scialpi affronta la campagna elettorale parlando di “trasparenza della macchina amministrativa e ritorno tra la gente”. Scialpi il creativo: ha messo su una lista civica (Rosangela Colucci, Antonia Greco, Giulia Perrini e Roberta Tarantino le quattro donne nella sua cordata) con il vecchio compagno di partito Peppino Bennardi (ex Forza italia) e Tommaso Chisena e la sua Udc. Una delle stoccate migliori di Scialpi nel già citato confronto pubblico tra candidati, da vecchia volpe della politica, l’ha avuta quando ha parlato di “penali da prevedere nell’assegnazione degli appalti per i lavori pubblici locali”. Per la serie, quando prodotti/servizi non sono realizzati a regola d’arte paga chi sbaglia.
A strappare la guida del paese dopo cinque anni di Centrosinistra ci proverà anche l’esponente del Partito delle Libertà (due donne in lista a Crispiano: Aida Giordano e Gabriella Saracino), il quarantanovenne Michelangelo Serio, nuovo della politica ma addentro all’amministrazione pubblica grazie alla sua appartenenza alla Polizia. Fair play e linguaggio forbito, con alcune punte al limite del burocratese nei discorsi ascoltati fino ad ora. Un bel maglioncino rosa per Serio al posto della cravatta strozzacollo durante l’incontro di fine marzo scorso. I toni morbidi, come il sobrio manifesto elettorale, non gli hanno impedito di chiamare efficacemente a raccolta i cuori dei presenti fedelissimi ad Alleanza nazionale e Forza italia, quando ha parlato della sua come “dell’unica lista di rinnovamento a Crispiano e dell’unica lista di Centrodestra”.
Chi vincerà? La partita è aperta. Di certo, dei sessanta candidati solo venti siederanno in Consiglio comunale. Ci auguriamo che i restanti quaranta candidati – imminenti trombati – vorranno continuare a fare politica anche tra un mese o tra un anno. Almeno per controllare ‘da dentro’ cosa farà del programma chi vincerà e come svolgeranno il ruolo di capi dell’opposizione i restanti due candidati al ruolo di primo cittadino.
Aldo Zappulla
Fonte: settimanale della Valle d’Itria ‘Extra’ di venerdì