SERIO RILANCIA CRISPIANO

CRISPIANO – Scende in campo per la prima volta come candidato a sindaco di Crispiano. Michelangelo Serio, sostituto ispettore di Polizia, precisamente vice comandante della Polstrada di Taranto, è in lizza con la lista “Popolo delle Libertà Serio Sindaco”. Coniugato, un figlio, ha 48 anni e guida un gruppo rinnovato per più di due terzi.
– Qual è secondo lei l’attuale situazione a Crispiano?
“Una situazione di chiara difficoltà, per un forte scollamento tra l’istituzione e la gente, sfiduciata verso l’amministrazione. La popolazione sa di non poter dialogare, per cui c’è una precisa responsabilità politica da parte di questi amministratori, non più in grado di intercettare aspettative e bisogni della comunità”.
-Quali sono i punti fermi del suo programma elettorale?
“Innanzitutto il rilancio del territorio, attraverso la sua reale e fattiva valorizzazione, cioè un rilancio culturale. Quanto oggi vi è di buono a Crispiano è dovuto al meritorio apporto delle associazioni, mentre l’amministrazione è a ruota. Ed è incomprensibile che chi porta in alto la notorietà del paese prenda come contributo quasi delle elargizioni graziose. L’altro aspetto è un rilancio economico, tramite il rilancio delle attività d’impresa, del lavoro. Poi vi sono il riassetto della macchina amministrativa, l’applicazione della trasparenza e l’assunzione di responsabilità dei dirigenti di area”.
-Pug e zona industriale, due “vecchie” questioni per Crispiano: come saranno affrontate?
“Se sarò sindaco approverò il Pug nei previsti 365 giorni, per stabilizzare una situazione che dura da ben 28 anni, con responsabilità che vengono da lontano. Ci son stati ritardi e l’amministrazione Laddomada, al di là delle giustificazioni, doveva dar definitiva approvazione a questo strumento fondamentale per il benessere del paese. La contrada Alezza, posizionata tra due gravine, vive condizionamenti anche di tipo strutturale ed è stata molto molto trascurata. L’area a ridosso della 172, dove vi è il Consorzio Le Caselle, non è neanche menzionata nel Pug, sebbene sia un realtà. Invece si va ad individuare un’altra zona e l’opinione pubblica si chiede perché”.
-La prima realizzazione se diverrà sindaco?
“L’istituzione dello sportello del cittadino, affinché si torni a parlare di democrazia partecipata, reale e si assicuri la presenza del primo cittadino nella casa comunale, in termini completamente diversi dal passato”
-Cosa risponde a chi afferma che a Crispiano non la conosce nessuno e che sarebbe un burattino nelle mani di qualcuno?
“Abito qui da oltre 12 anni, se non sono noto è perché lavoro molto e per il resto mi dedico alla mia famiglia. Eppure, sebbene non sia neanche nell’elenco telefonico, chi ha avuto bisogno di me ha saputo dove cercarmi e son stato sempre ultradisponibile. Ho anche partecipato a molte iniziative culturali che l’ex assessore Frassasanito in passato ha realizzato. Chi mi definisce burattino non mi conosce; ho un curriculum certo, chiaro, visibile e trasparente e non ho interessi su questo territorio, ho una formazione moderata, mi sono ispirato ai valori del cattolicesimo democratico di Lazzati ed ho chiarito a tutti in primis che sono un uomo delle istituzioni, un poliziotto. Non sono il candidato sindaco di qualcuno, ma di tutti, di An e FI, anime del Pdl”.
-Cosa pensa del suo concorrente, Laddomada?
“Laddomada continua a dire che il vero rinnovamento sta nella sua lista, mentre il rinnovamento è la mia lista e la mia persona. Lui è il mancato rinnovamento, la sua è un’incompiuta amministrazione”.
-E di Scialpi?
“Nulla da dire sulla persona, è un politico d’altri tempi, coerente e questo è importante per inquadrare la sua lista: sebbene civica, è a sinistra. Infatti c’è un’unica lista di centro – destra e due di centro – sinistra. Nessuno potrà dichiararsi di FI, perché non esiste più, c’è solo Pdl”.
-Tre motivi per cui gli elettori dovrebbero scegliere lei e la sua lista?
“Per dare una svolta, 5 anni sono stati persi. Non si può dare fiducia a chi si è posto male. Poi c’è l’emergenza lavoro e finora si sono disattesi gli impegni morali e civici. Infine Crispiano deve far rivivere gli usi e costumi più autentici e rivalutare le sue vocazioni”.

Fonte: Paola Guarnieri