Tavola Rotonda Lascintilla

Larga parte delle giovani generazioni attraversa attualmente una crisi esistenziale dalle molteplici sfaccettature e le figure istituzionali di riferimento, purtroppo, non sempre riescono a contrastare efficacemente i vari e preoccupanti fenomeni, le cui denunce ogni giorno occupano le pagine dei giornali, le cronache televisive e non solo.
Sensibile, per sua caratteristica, ai problemi sociali, l’Associazione Genitori “La Scintilla” di Crispiano ha organizzato una tavola rotonda sul tema “Come e perché è cambiato il ruolo dei genitori” e proposto un’analisi critica sulle presumibili e molteplici motivazioni che, a monte, possano essere oggettiva causa di un disagio così dilagante, per arginarlo, per combatterlo, ma innanzitutto per tentare di prevenirlo, cominciando dalle famiglie, coadiuvate da esperti dei vari settori, come ha detto il presidente dottor Luciano Gabellone, aprendo i lavori nella Sala Pubblica di via degli Aranci, seguiti dalla operatrice culturale della biblioteca Anna Sorn.
I relatori hanno convenuto all’unisono che regola aurea per iniziare sia non demandare supinamente alla scuola, alle istituzioni religiose e laiche, alle associazioni, il compito di educare i propri figli e, subito dopo, avviarsi a riscoprire e a rinnovare qualitativamente il ruolo di genitori responsabili. Consapevoli di ciò, devono allora rapportarsi a quelle, per realizzare insieme un piano di comportamenti sinergici e di azioni mirate.
L’avv. Luciana Miccoli, dell’Associazione Genitori, ha assicurato la promozione di seminari e incontri che evidenzino le problematiche e siano di ausilio ai genitori “che vogliano investire nei fondamentali valori della vita per una crescita dei figli e della famiglia”.
Proprio a questo riguardo, prossimamente, sarà aperto uno Sportello Valori presso il Circolo Culturale “Amici da Sempre” in via Roma 2.
Del ruolo della famiglia ha parlato la dott.sa Pina Marangi, responsabile dei Servizi Sociali del Comune di Crispiano, esaminando gli “atteggiamenti” tipici delle famiglie di un tempo e le esigenze e le problematiche delle famiglie dei nostri giorni, in cui non solo i genitori spesso lavorano ambedue, ma talora sono confusi sul modo di approcciarsi tra loro, prima che su quello di educare i figli.
Proprio per “accompagnare” le famiglie in questo difficile ruolo pedagogico, la dott.sa Marangi ha assicurato la sua attiva cooperazione e quella dell’Amministrazione verso ciò che si può fare in favore delle famiglie.
Una serie di iniziative infatti, dirette ai protagonisti più piccoli dai 0 ai 3 anni per giungere agli adolescenti dai 14 ai 24 anni, con attività coinvolgenti, sta già partendo.
Non meno interessato e impegnato si è dichiarato don Emidio Dellisanti, parroco di S. Maria Goretti, la più giovane delle parrocchie di Crispiano, che ha già in cantiere progetti diretti proprio alle fasce di popolazione in questione.
Don Emidio, realisticamente, ha evidenziato “la difficoltà della Chiesa a trasmettere la fede, aggiungendo che però il problema, nell’attualità, si è esteso a tutta la società, alla quale non si riesce a trasmettere il patrimonio storico dei valori”.
“E’ maturata l’emergenza educativa” – ha detto – “per cui si sovrappongono i beni di consumo e regredisce quel progresso umano che è fatto di scoperta, di impegno quotidiano, di ricerca di sé” e ancora “se i giovani sono in crisi, probabilmente è perché gli adulti non sanno parlare più ai loro cuori e non solo con la religione, ma attraverso quei gesti concreti, pregni della storia di una comunità o di un popolo, in cui ciascuno dovrebbe identificarsi e ritrovare, insieme alle proprie radici, la capacità di progettare”.
“Manca la Bussola”, una linea d’azione cioè comune e condivisa, senza della quale si creano degli scompensi nei figli non meno che nei genitori.
La dott.sa Roberta Lupo di Torricella, assistente sociale, insegnante nelle scuole superiori, giudice onorario presso il Tribunale dei Minori di Taranto nonché mamma di due bimbi, con grande originalità ha invertito i termini della discussione, dicendo che “non è però possibile considerare i figli o gli alunni dei contenitori da riempire, perché essi sono molecole che non devono necessariamente amalgamarsi, ma piuttosto sviluppare le loro singole capacità”.
E che “nella disamina tra famiglia antica e moderna, occorre considerare una rappresentazione dei ruoli diversa, che non sia né orizzontale né verticale, ma circolare e aperta, dove ciascun membro possa confrontarsi con l’altro. Nei ruoli niente è scontato e, purtroppo, neanche in quello di genitori, che sono tali solo nel momento in cui diventano consapevoli di esserlo, nel momento in cui sono capaci non di imporsi, ma di aprirsi per accogliere il figlio, aiutarlo a percorrere quel cammino di autodeterminazione, che conduce alla libertà autentica”.
“I genitori hanno bisogno di formarsi per formare” è stato detto sia da relatori che dal pubblico, che, in vari interventi, ha voluto esprimere i propri dubbi, i propri punti di vista, diversi a seconda dell’età di chi li proponeva e dell’esperienza maturata o in divenire, ma tutti convinti di quanto necessario sia integrare e arricchire le conoscenze, per guardare insieme e superare il fiume in piena della crisi, che mette sullo stesso piano, anche se in modo diverso, figli e genitori, educatori ed educandi, giovani e meno giovani.
Assolutamente in linea con le proposte dell’Associazione “La Scintilla” (tel. 347.3685694) l’assessore ai Servizi Sociali Maurizio Conserva, impegnato in Consiglio e perciò fisicamente assente, ma presente nelle parole di saluto che, a suo nome, ha rivolto a tutti il dottor Gabellone e il dottor Stefano Liuzzi, che, invitato, ha assicurato la sua gratuita e ampia disponibilità.

Fonte: Michele Annese