CRISPIANO – Continuano i disagi per i correntisti della Banca Antonveneta-Gruppo Monte dei Paschi. Il sistema di allarme-boomerang installato nell’ultimo anno nella filiale di via Garibaldi, sarà anche sicuro come deterrente antirapine, ma respinge soprattutto i suoi stessi clienti.
Per entrare e uscire dalla banca si passa attraverso un’unica piccola cabina tonda, nella quale viene chiesto il riconoscimento delle impronte digitali e la registrazione di immagini video con primo piano del volto del cliente. Le condizioni poste: niente oggetti metallici o occhiali da sole, guardare bene la telecamera stando fermi, appoggiare tutto il polpastrello di un dito sull’apposito riquadro per diversi secondi.
Decine di clienti ogni giorno provano inutilmente ad entrare numerose volte, imprecano, se ne vanno nel peggiore dei casi. Forse per sempre. Non vale essere clienti da anni della stessa filiale bancaria. A volte non basta pigiare il pulsante per chiamare un operatore all’interno per farsi aprire. Gli sportellisti “non sono tenuti dal regolamento interno a favorire l’accesso aprendo dall’interno”. Così ci ha risposto il neo-direttore Gnisci. Ci chiediamo allora a cosa serva quel campanellino posto a destra nella cabina di vetro antiproiettile.
Il meccanismo di difesa anti-rapine, a detta di molti clienti, è “snervante”. La particolare forma piccola e tondeggiante distorce le immagini dall’altra parte del vetro, creando nei casi peggiori malessere passeggero e senso di claustrofobia. La sicurezza necessita di alcune piccole rinunce, in questo caso si abusa della normale tolleranza delle persone.
Unica alternativa: entrare nelle pieghe della burocrazia interna di questa banca e usare le piccole clausole scritte all’ingresso del diabolico sistema di allarme. La frase magica suona più o meno così: in caso di difficoltà, concordare con il direttore una modalità di accesso alternativa. Il direttore della filiale Gnisci consiglia di telefonare in caso di problemi all’entrata. Uno sportellista uscirà fuori, chiuderà il cancello all’ingresso, aprirà la fatidica doppia porta girevole e magicamente, si spera in pochi minuti, si potrà godere dell’aria condizionata all’interno. Il numero telefonico della Antonveneta di Crispiano è il seguente: 099 8110825. Conviene memorizzarlo in rubrica. Se si è correntisti di questa banca potrebbe servire numerose volte. E vorrà dire che ancora prima di pagare la rata del mutuo bisognerà mettere in conto il costo di una telefonata da cellulare.
È capitato anche al sottoscritto di avere problemi di accesso. La telefonata però non è servita. Non è bastato chiedere il favore di entrare dopo sette tentativi a vuoto, né di parlare al telefono con direttore o vice, perché erano fuori per riunione.
I Carabinieri chiamati al ‘112’ hanno risolto la questione in pochi minuti. La Punto dei Carabinieri ha parcheggiato in corso Vittorio Emanuele dopo sette minuti e mezzo dalla telefonata del sottoscritto.
Alcune considerazioni personali, sia pure discutibili, siano concesse in ultimo. Come semplici cittadini non si può entrare nel merito dei meccanismi di sicurezza scelti dalla Antonveneta-Mps per difendersi dalle numerose rapine subite in passato, che mettono a rischio l’incolumità stessa dei clienti. Ed è giusto non pretendere ‘favori’ dagli sportellisti, pur essendo clienti conosciuti da anni. È però contestabile questo meccanismo di allarme: non solo è snervante. Le sensazioni provate sono tutte spiacevoli: mancanza di cortesia, senso di umiliazione, di frustrazione per un’esperienza vessatoria. E gli anziani o coloro i quali non hanno la prontezza di chiamare i sempre presenti Carabinieri, come avrebbero fatto al posto del malcapitato cronista?
Suggeriamo, come già scritto in un reclamo al Servizio clienti nazionale (tel. 06/82613801 e anche uff.reclamirm@antonveneta.it), di somministrare in banca a Crispiano un questionario per tastare il livello di gradimento del servizio e delle misure di sicurezza adottate.
Fonte: Cataldo Zappulla