CRISPIANO – Con i suoi duecentotrenta metri sul mare, ed un territorio che non va oltre i quattrocento metri, il paese delle cento masserie resterà di diritto nella istituenda ‘Comunità montana delle Murge’.
È quanto scritto un disegno di legge regionale che prevede la “rideterminazione e riorganizzazione delle Comunita’ montane della Puglia”, in fase di discussione a Bari in queste settimane. Le comunità diventeranno la metà delle attuali, rimanendo soltanto tre: Appennino Dauno, Gargano e appunto quella delle Murge.
Scopo dell’azione legislativa è quella di “ridurre la spesa, riorganizzare il sistema, associare in tre soli enti tutti i comuni montani e semimontani della Puglia”, come affermato in conferenza stampa, nelle settimane scorse, dall’assessore regionale Guglielmo Minervini. “Snellire le spese gestionali delle Comunità montane, che per ora assorbono in alcuni casi fino all’80% dei finanziamenti ricevuti”. Questo è l’obiettivo anti-burocrazia per fare scendere i costi per dipendenti e consulenti al 30% del totale ricevuto dalle comunità.
A Bari si spera di approvare l’accorpamento dei comuni montani dopo la pausa estiva, attualmente all’analisi di tre Commissioni congiunte: enti regionali, sviluppo economico, affari istituzionali. Il provvedimento dovrebbe arrivare in Consiglio regionale entro fine settembre.
Grazie a questo nuovo sistema di Comunità montane saranno tagliati fuori nella provincia di Taranto i comuni di Castellaneta, Ginosa, Palagiano, Palagianello e Montemesola, (grazie ai quali si apriva il fortunato libro ‘la Casta’ di Stella-Rizzo) in base ad un criterio oggettivo: dentro solo i “comuni geograficamente situati sui rilievi”. Nella Comunità montana delle Murge saranno compresi, per la provincia di Bari, i comuni di Minervino Murge, Poggiorsini, Ruvo di Puglia, Spinazzola, Acquaviva delle Fonti, Cassano Murge, Gioia del Colle, Grumo Appula, Noci, Santeramo in Colle, Toritto. Per la provincia di Taranto dentro solo i comuni di Crispiano, Massafra, Mottola e Laterza.
L’orientamento nazionale, almeno in campagna elettorale, era quello di cancellare globalmente le comunità montane. La stessa Anci, l’associazione dei comuni italiani, è su questa linea che chiede la sostituzione delle comunità con le ‘Unioni di comuni montani’. Di fatto, però, le comunità montane ridisegnate dalla Puglia ricalcherebbero proprio queste unioni.
Fonte: Cataldo Zappulla