Dal 5 al 10 agosto sarà messo in scena a Crispiano (TA) il libero adattamento teatrale di Terra Nera, il noto e apprezzato romanzo dello scrittore Giuse Alemanno (Edizioni Stampa Alternativa, 2005).
“L’operazione –ci dice la presidente dr.ssa Marta Caroppo- è prodotta dalla Associazione Culturale “traSUDazioni” – ed è stata realizzata a cura dello stesso autore e del regista Lauro Versari, che ne curerà anche la regia scenica.
L’evento teatrale “Terra Nera” è il primo lavoro della neo-nata Associazione Culturale tarantina “traSUDazioni”, della quale mi fregio di essere il presidente. Siamo un gruppo di professionisti pugliesi-aggiunge Caroppo- accomunati, parafrasando un’espressione usata, talvolta abusata, da un sincero e disinteressato amore per il proprio territorio. Non c’è campanilismo nelle nostre idee ne snobismo intellettuale , quanto piuttosto il sincero desiderio di esplorare il panorama artistico pugliese alla ricerca di lavori originali che, pur conservando la loro spiccata e precipua “meridionalità”, possano essere adattati alla realizzazione di eventi e spettacoli dal vivo di respiro extraterritoriale. Il nostro sguardo è rivolto, in una sorta di impietosa autoanalisi, all’esplorazione-o forse riconoscimento?- delle più profonde ragioni che rendono così significante essere uomo del sud, con tutto il carico di lacerazioni ed incongruenze che questo implica”.
“Siamo profondamente convinti- conclude il Presidente-che in questo affascinante viaggio dentro noi stessi e la nostra storia, nulla possa aiutare più dell’arte –la nostra arte-: ogni espressione creativa rendendo inevitabile, come in un impietoso fermo immagine, una presa di coscienza”.
Il romanzo, Terra Nera rappresenta un Sud duro, selvaggio, abbastanza cupo, annegato nella perenne tragedia della miseria, dalla quale un ragazzo cerca di affrancarsi in una sorta di ribellione titanica. Alcuni critici hanno definito il romanzo “una storia scritta col sangue, col sudore e con le lacrime di generazioni di cafoni che hanno trascinato la loro esistenza sotto il peso di una tragedia ancestrale”.
Il regista, Lauro Versari ha sempre vissuto il teatro in modo completo in quanto attore, regista e autore. La sua carriera inizia con Luigi Squarzina, per il Teatro Stabile di Genova. Seguono poi molteplici esperienze e collaborazioni di grande prestigio con quasi tutti i Teatri Stabili d’Italia e innumerevoli compagnie private. La sua attività si è sempre alternata tra il recitare e il dirigere, distinguendosi per le sue regie-eventi e per l’uso spregiudicato ed innovativo degli spazi di rappresentazione. Come nel caso di Terra Nera, che non sarà messo in scena su un normale palcoscenico e in un normale teatro, ma in un ampissimo spazio aperto a stretto contatto con il pubblico. Tra le sue opere più originali sono “Meeting per un involucro d’amore”, “Morte di un clochard per incidente”, “Solite difficoltà per un omicidio” e “La passione di Maria Maddalena”, rappresentata nella Basilica di S. Maria del Popolo, a Roma.
L’autore del romanzo, Giuse Alemanno è’ ormai ben noto anche negli ambienti letterari extra pugliesi, visto che il suo romanzo ha avuto un’ottima diffusione in tutta Italia. Qualcuno lo ha definito felicemente un “metal-scrittore”, visto che continua a svolgere le sue funzioni tecnico presso un grosso centro siderurgico. Ma queste due attività, apparentemente tanto diverse e quasi in contraddizione fra loro – quella dello scrittore e quella del tecnico – in realtà si sono rivelate il terreno più fecondo dove far crescere la coscienza dell’uomo Giuse Alemanno, che filtrando la realtà circostante attraverso la propria sensibilità, riesce a descrivere pienamente l’umanità più profonda della terra di Puglia.
Terra Nera sarà rappresentato per sei sere consecutive, dal 5 al 10 agosto, a Crispiano (TA), nella tenuta Calvello.
Regia di Lauro Versari – Con Aldo Rapé e Ketty Volpe
InfoLine 339 8006890 – 338 5315187
Marta Caroppo osserva: “dopo aver letto il libro abbiamo sentito il bisogno di continuare a provare quel coacervo di emozioni contrastanti che il romanzo aveva scatenato dentro di noi: rabbia, paura, senso di inadeguatezza, lucida ed impietosa determinazione all’offesa dell’altro, orrore, ma anche compassione,pietà.
I protagonisti di questa storia, che è storia di cafoni di Puglia e quindi, se vogliamo, per molti aspetti ordinaria e sicuramente anonima, se pur drammatica, entrano violentemente nell’animo del lettore e lo costringono, suo malgrado, a guardarsi dentro. Non c’è spazio per la tenerezza nella quotidianità di questi uomini e donne perennemente in lotta per la sopravvivenza: quando ogni giorno della tua vita inizia con la consapevolezza di una miseria profonda, disperata e senza possibilità di riscatto, dimentichi perfino cosa siano la dolcezza, la generosità , la considerazione dell’ altro da te. Ci sei tu e la doppia opzione: sopravvivere, a qualunque costo, o morire.
E Nino il “cafone”, l’eroe negativo di questa storia decide di sopravvivere, ad ogni costo, con ogni mezzo. Vince sul suo destino di stenti e fame e lo fa seminando sofferenze e morte sulla sua strada. Ma non sembra neppure accorgersene o, peggio, importarsene: d’altro canto anche lui è già morto, dentro,da un pezzo.
Evocativa e struggente la storia, dunque, inequivocabilmente meridionale l’ambientazione, abbiamo fortemente spinto affinché ne fosse realizzato un adattamento teatrale. Abbiamo fatto conoscere autore e regista che hanno provveduto alla stesura del copione ed abbiamo contribuito alla definizione del cast, costituito da attori rigorosamente pugliesi. Il progetto di lavoro a noi è sembrato molto interessante, al punto da spingerci a promuoverlo sul territorio ed a produrlo. Ci auguriamo che il grande impegno profuso dall’associazione in questo lavoro d’esordio, intellettuale oltre che economico, sia intellegibile nonostante la limitatezza delle parole e possa comunque incontrare il favore di quanti vorranno contribuire a farci conoscere al grande pubblico. Grazie a tutti voi”.
Lauro Versari, che ha diretto la regia, della rappresentazione ha dichiarato che: “Il Sud. L’unico ad avere la forza di guardare in faccia il dolore. Il Sud, ovvero l’istinto, l’istinto di rivolta, tanto per cominciare, che sempre accompagna coloro che non possono esprimersi, l’istinto all’ intelligente accoglimento del negativo, indispensabile per far fronte agli eventi avversi della vita , l’istinto dell’identità, l’istinto della tensione delle forze che crescono continuamente, l’istinto ad una via di uscita, ad una direzione alle forze accumulate, così da farle esplodere in lampi ed azioni, senza necessariamente farne una dottrina della felicità. Il Sud, ovvero l’insurrezione del singolo. Storia di idee e di immagini, – TERRA NERA- OVVERO PERFIDIE E PARADOSSI DI CAFONI E D’ANARCHIA -, racconta questo sud, attraverso la terribile volontà di potenza
del protagonista. Nino, “ il cafone pugliese”, fa riecheggiare con forza estrema e dissonante lo spirito del suo tempo, in cui tutti si sentono possibili vittime, di una violenza che non viene solo dall’esterno, bensì da uno spazio interno, sotterraneo. Il fondamento su cui poggia il personaggio di Nino, il singolo effimero ed immediato, è la sua stessa esistenza fisica e concreta, la sua vita che si dissolve e si consuma: la verità della vita è il vivere del singolo, l’esistenza che viene goduta e consumata.
Nino il singolo, si appropria delle cose, se ne serve senza permettere che nulla lo assoggetti: il suo pensiero è valido non in quanto pensiero, ossia conformazionedi un modello di ragione universale, bensì in quanto suo, e cioè qualcosa di cui egli si appropria e che senza alcun dovere di fedeltà, nemmeno alle sue stesse idee, può mutare o gettare via come gli pare.
Ogni meta ideale, ogni fine, ogni causa superiore, ogni facoltà generale, ogni dover essere, è un fantasma menzognero, perché ogni vita è perfetta così come è, e non può essere sottomessa ad alcun” tu devi”, la verità è semplicemente ciò che è, ed è l’esistenza unica ed immediata.
-“ …perché il gioco ero io… io l’unico… il nulla creatore… io stesso sono la mia origine,il mio scopo, la mia causa, il mio destino. Nessun altra cosa mi interessa oltre me stesso. Oltre me stesso tutto è un inganno.”-
Così Nino lotta contro tutto quello che finora era stato onorato e amato dagli uomini, diventandone egli stesso, qualcosa di nascosto, che non si trova più, anche se uno lo va a cercare.”
Fonte: Michele Annese