CRISPIANO- Sgomento e costernazione. Ma anche la paura che Crispiano non sia più un’oasi di pace. Sono questi i sentimenti che aleggiano sul paese delle cento masserie da quando si è sparsa la notizia di quanto accaduto giovedì sera in via Palermo, nei pressi della trafficatissima piazza della Libertà.
Un padre che minaccia di dar fuoco al proprio figlio non è una cosa da poco. Se poi questo accade in un centro in cui la vita scorre giorno dopo giorno tranquilla, a volte quasi piatta, i commenti sono inevitabili, anche se detti quasi sottovoce. Non tutti, infatti, hanno voglia di parlare. Qualcuno lo fa con mezze frasi, qualcun altro afferma di non aver visto né sentito nulla, altri ancora parlano di una quasi – tragedia annunciata.
Una persona apparentemente tranquilla, l’uomo che si è reso protagonista dell’episodio, ma che da qualche mese aveva dei dissidi con la sua convivente, madre del piccolo. Urla e parole grosse che volavano con facilità erano ormai all’ordine del giorno. “Non andavano più d’accordo e spesso li sentivamo litigare, ma non avremmo mai immaginato che lui potesse arrivare a tanto”, si sussurra fra il vicinato. E’ anche per questo che giovedì sera molti sono accorsi dinanzi all’abitazione dell’uomo. Il vedere quel bambino trascinato a forza non lasciava presagire nulla di buono.
“E’ un fatto spiacevole. Un episodio del genere non era mai accaduto a Crispiano. Non so ancora di preciso di chi si tratti, ma quando ci sono di mezzo dei minori, questi episodi non possono che lasciare tracce negative, sia in chi ne è protagonista, che nella comunità”, commenta il sindaco Giuseppe Laddomada.
Anche il primo cittadino, come tutti, è rimasto turbato da questo brutale episodio, che ha sconvolto l’estate crispianese.
Intanto in un bar ieri, quando la notizia è divenuta totalmente di dominio pubblico un uomo ha affermato laconico: “Stanno diventando tutti pazzi”. Scuotendo la testa, quasi a voler dare una parvenza di razionalità ad un gesto che di razionale ha davvero ben poco. Anzi, nulla.
Fonte: Paola Guarnieri