‘Terra nera’, il libro diventa evento teatrale

CRISPIANO – Un po’ come a Nino, protagonista del libro ‘Terra nera’ dello scrittore manduriano Giuse Alemanno, non è mancato il coraggio a produttori, regista e attori della trasposizione teatrale di questo testo.
Nonostante un clamoroso battage pubblicitario, la prima dello spettacolo, andata in scena martedì 5 agosto presso la masseria Calvello di Crispiano, è stata densa di emozioni. Una prova fisica e mentale non da poco per gli otto artisti impegnati sulla scena: il libero adattamento in due atti del romanzo straripa oltre le due ore. L’inizio dell’evento ritardato alla mediterranea, alcuni piccoli problemi tecnici, la lunga pausa tra i due atti trascina tutti fino oltre mezzanotte. Comunque l’evento c’è stato, come anche una sufficiente affluenza di pubblico, nonostante la concomitanza con altri numerosi spettacoli in tutta la provincia e la festa patronale a Crispiano. Premiato lo sforzo dei produttori della messa in scena, la neonata associazione culturale ‘Trasudazioni’ presieduta dalla crispianese Marta Caroppo.
Il regista Lauro Versari, a quattro mani con lo scrittore Alemanno, propone ad inizio spettacolo un anziano Nino che racconta la sua adolescenza, l’inizio della sua ‘carriera’ di arrampicatore sociale della prima metà del Novecento. Il protagonista vive al sud, stretto tra accenti salentini, baresi e tarantini, confinato tra la necessità di mangiare e quella dell’orgoglio personale. La trama del romanzo-spettacolo teatrale mostra in maniera urlata ‘perfidie e paradossi di cafoni e d’anarchia’, proprio come recitano le recensioni fotocopia su internet del libro di Alemanno. La bella madre di Nino costretta (giusto un po’) ad essere “a disposizione” dei proprietari terrieri, don Aldo e il fratello don Totò che, come usava al tempo, sono ‘dominus’, padroni della vita e della morte dei loro contadini: per le stesse ragioni, il primo sarà ammazzato dalla lama di Nino, il secondo, dopo averlo nominato ‘soprastante’, si vedrà defraudato di tutte le sue terre. La vittoria di Nino è totale, tanto da assumere contorni simili agli atteggiamenti dei due vecchi proprietari, perché quando c’è da scegliere tra “buon senso e convenienza”, soccombe sempre la prima.
Intorno alla ‘convenienza’ di questi quattro personaggi ruotano parenti, amici, medici, preti, cafoni-braccianti, guaritori imbroglioni, carabinieri col pennacchio che nel vortice dei ruoli rappresentano in maniera credibile un’epoca non troppo lontana dalla nostra. All’altezza della difficile prova teatrale gli attori Aldo Rapè, Ketty Volpe, Moira Angelastri, Angelo Bommino, Espedito Chionna, Vincenzo Mannavola, Alfredo Traversa, Nicola Vero. Stupri, anarchia, dilemmi familiari, meschinerie, furbizie, ammazzamenti, fughe si snodano sul palco naturale della masseria Calvello: si sfrutta al meglio la bellezza del posto. Gli attori si muovono lungo i cinquanta metri del piazzale, entrano in stanze vere, usano auto d’epoca, chiudono portoni enormi, Nino alla fine per sparire dalla scena della vita, come ultimo schiaffo a tutti i suoi odiatissimi amici e parenti, si cala per davvero in un pozzo della masseria.
La morale universale di questo spettacolo, che tira pugni nella pancia, e per questo è consigliato ad un pubblico adulto, è valida ancora oggi: in altre forme, in altri contesti, la conquista del potere passa sempre, o quasi, dall’arrampicata sulle spalle di altre consimili persone. È forse una legge di natura: un po’ come in ogni stirpe, al fondo, all’inizio di tutto c’è sempre un pirata pronto a qualsiasi costo per farsi grande.
Repliche fino al 10 agosto, inizio ore 21: presso Masseria Calvello, superstrada 172 Taranto-Martina Franca, km 14,200, cell. 320 8177073, sito internet www.trasudazioni.it.

Fonte: Cataldo Zappulla