CRISPIANO – Pala meccanica in azione in un terreno privato in contrada Cacciagualani, zona di altissima rilevanza archeologica. I contadini del posto raccontano ancora di tombaroli venuti già molti anni fa con mappe e attrezzature per depredare tutto quello che potevano. Anche nelle ultime ricognizioni guidate dal professore Gert Burgers e dalla equipe olandese di archeologi, che da oltre sei anni frequenta d’estate una fascia di territorio che ha il proprio quartier generale a masseria Amastuola, sono risultati diversi motivi di interesse per le emergenze archeologiche anche a Cacciagualani.
I lavori odierni prevedono lo spietramento di un’area, di alcune centinaia di metri a nord est della masseria che dà il nome alla stessa contrada, nei pressi della vecchia strada Massafra-Crispiano. La zona spietrata diventerà presto un vigneto, come alcune parti attigue già completate.
Resta il cruccio per il rischio di ulteriori ritrovamenti archeologici. Non si può fare nulla: non sono necessarie autorizzazioni di sorta e, non essendo un’opera pubblica, non si può imporre alcuna sorveglianza archeologica preventiva.
La storia di una intera comunità è nelle mani di una o due persone, il proprietario dei fondi e il professionista che conduce la pala meccanica. Se decidono che un eventuale lastrone di una tomba, tanto per dire, è una grossa pietra e basta non c’è speranza. Sarà trasformato in pezzettini.
Non sia mai porre un freno all’iniziativa imprenditoriale privata. La beffa: magari al vino prodotto da quelle uve sarà dato un bel nome mitologico, tanto per darsi un tono.
Crispiano può dormire sonni tranquilli. Rimarrà per sempre una ‘culla residenziale’, un posto dove albergare e godersi il riposo post-lavoro, tanto per richiamare alla mente uno dei concetti chiave della relazione conclusiva dell’analisi socio-economica chiesta per la redazione del prossimo Piano urbanistico generale del paese. Peccato che un altro concetto espresso nella stessa relazione dal tecnico incaricato, Marisa Miccoli, quello di fare di Crispiano un ‘territorio d’eccellenza’, basato sull’identità del posto, sulle proprie peculiarità, dalle bellezze paesaggistiche alle gravine, dalle masserie alla storia bimillenaria, non potrà mai essere messo in pratica con queste continue ferite al territorio. Sogni d’oro.
Fonte: Cataldo Zappulla