L’asilo diventa politico. Un fatto politico. La scuola materna ‘Rodari’ di via Michelangelo Buonarroti tiene banco da settimane sulla stampa locale. Merito di maggioranza e opposizione in Consiglio comunale che se la contendono dal 15 settembre scorso, data di inizio del nuovo anno scolastico. Colpa del meteo. E non solo.
Dopo quattro mesi piove anche a Crispiano nella seconda metà di settembre, fregando sul tempo la ditta che sta eseguendo i lavori di manutenzione nel plesso scolastico. E finalmente arriva un uggioso lunedì di metà mese: inizia l’asilo per centoventitré bambini. Inizia col botto, anzi con lo ‘splash’ nel bagnato. In alcune canaline elettriche non ancora chiuse entra acqua. Su cinque sezioni, in una c’è addirittura una pozzanghera vera. Dentro, ci finiranno un po’ tutti, politici, famiglie, soprattutto i giornali. Scatta l’emergenza, le testate locali, quasi unanimemente, parlano di “allagamento”. Genitori inviperiti: qualcuno quella mattina chiama i Vigili del fuoco. Viene allertato il sindaco. Solo la Nato dice no, troppi impegni in Iraq e Afghanistan. Alle 10,30 tutti a casa. Asilo chiuso fino al termine dei lavori. Prima dell’ora di pranzo, la dirigente della scuola primaria Mancini, Anna Sgobbio (a cui fa capo anche il plesso della scuola dell’infanzia Rodari), incassa il sì della preside della vicina scuola media Severi. I geniali bambini della materna per qualche giorno frequenteranno le medie! O perlomeno alcune aule. Sgobbio comunica alle famiglie dei piccoli che già dal giorno dopo le lezioni per gli allievi riprenderanno, anche se fuorisede. Nel giro di tre ore, infatti, il nécessaire dell’asilo percorre cento metri di distanza e prende casa all’Istituto comprensivo Severi.
Il sindaco Laddomada, a nome del Comune proprietario dell’immobile, promette alla dirigente Sgobbio che l’asilo sarò riconsegnato entro il 30 settembre. Non ha alternative. Sulla scuola pubblica funzionante qualsiasi politico si gioca faccia e reputazione. Tra meno di un anno si vota per le Provinciali, nel 2010 si giocano le Regionali. Il 18 settembre, di corsa, la giunta amministrativa di Crispiano delibera, cinque assessori su otto presenti, un’aggiunta di 6.500 euro ai lavori in corso per rifare anche “i parapetti sul lastrico solare della Rodari”. Garanzia sulla guaina usata dieci anni. Vedremo.
Intanto il 30 settembre le suppellettili ritornano a casa. E l’1 ottobre, finalmente, i bambini si riappropriano del loro asilo, asciutto e funzionante. Taranto Sera di quel mercoledì: “Da questa mattina i bimbi sono tornati al loro plesso. «Abbiamo completato gli interventi – commenta il sindaco Giuseppe Laddomada – rifatto il tetto e, a livello precauzionale, eseguito lavori aggiuntivi. Pulite anche le aiuole esterne. Ora la struttura è sicura e decorosa. La pioggia di questa notte ce ne dà ragione. Nessun problema questa mattina alla riapertura»”.
Ancora sabato 4 ottobre per il settimanale Pubblinews, che intervista Michelangelo Serio (già candidato sindaco del Pdl alle ultime Amministrative del 13-14 aprile scorso), l’asilo è ancora ko: “Malumori e accuse di approssimazione rivolte da molti genitori per l’allagamento della scuola Rodari – peraltro ancora chiusa – (…)” mette tra i trattini il giornalista Annese.
Negli stessi giorni si tiene una seduta di Consiglio comunale: tra gli argomenti, ‘cripticamente’ annunciati in un manifestino affisso su una plancia comunale, si parla anche di una mozione di sfiducia, presentata dalle opposizioni di Centrodestra, per i ritardi dei lavori di manutenzione alla Rodari: ritardi confermati dalla maggioranza del Pd e mozione ritirata. Per il consigliere Perrini, uno che di mestiere fa anche coibentazioni, la spesa è stata eccessiva.
Martedì 7 ottobre, capolavoro del titolista della Gazzetta del Mezzogiorno che a quattro colonne scrive: “Chiude la Rodari”. Niente vero, ma scompiglio assicurato tra i genitori che leggono quel quotidiano. Se il titolista avesse letto oltre il quarto rigo dell’articolo, scritto dalla collega Paola Guarnieri, avrebbe capito che la discussione politica, riferita a pagina 10 di Gazzetta Taranto, riguarda i lavori svolti settimane fa alla Rodari: ha ragione il Pdl, che nell’ultimo Consiglio comunale ha sollevato il problema dei “ritardi nella pianificazione degli interventi…”. Serve una rettifica da parte della blasonata Gazzetta?
Fonte: Cataldo Zappulla