Dopo un periodo di relativa tregua in paese è di nuovo emergenza randagismo. Tanti i cani di tutte le dimensioni che girovagano per Crispiano spesso creando disagi tra i cittadini. In particolare ci vengono segnalati situazioni critiche nella zona della villa comunale “Falcone” dove “la settimana scorsa – ci racconta – la signora Giovanna – mio figlio di nove anni stava attraversando la Villa per recarsi a scuola quando gli si sono avvicinati tre cani piuttosto agitati, lui ha continuato a camminare ma, arrivato sul ponte (ndr il ponte collega via D’Annunzio a corso Vittorio Emanuele) e accortosi che gli animali continuavano a tagliargli la strada, si è impaurito e non sapendo cosa fare ha cominciato a correre nel tentativo di tornare a casa. Per fortuna i randagi gli hanno voluto bene e a un certo punto si sono disinteressati, altrimenti non so come sarebbe andata a finire”. Effettivamente il cuore del paese in queste ultime settimane pullula di cani randagi che vagano da una via all’altra alla ricerca di cibo o, molte volte, solo di un po’ di affetto. Ed è proprio la signora Luciana, residente in una via centrale, a lamentare le pessime condizioni igieniche delle strade: “Dopo le piogge dei giorni scorsi i marciapiedi sono diventati impraticabili. Gli escrementi dei cani si sono sciolti e stanno creando disagi ai pedoni oltre che cattivi odori”. Eppure spostandoci in periferia non è che la situazione sia migliore: “È pericoloso pure fare footing o una semplice passeggiata mattutina. – ci spiega arrabbiato il signor Mario, pensionato abitante del quartiere Santa Maria Goretti – Anche se faccio finta di nulla questi cani bastardi m’inseguono per centinaia di metri spesso buttandosi addosso. È diventata una situazione insostenibile”. E dire che Crispiano possiede un canile comunale ma questa struttura da qualche anno ormai non funziona granchè bene, anzi è pericoloso avventurarsi da quelle parti, ad esempio in bicicletta, poiché all’esterno della recinzione c’è una quantità enorme di cani. Spesso i cani abbandonati lì versano in pessime condizioni di salute e sono denutriti o, peggio ancora, aggressivi e quindi altamente pericolosi per l’incolumità pubblica. E le istituzioni cosa fanno per far fronte a questo fenomeno? Sul programma elettorale della lista “Uniti per Crispiano PD-Sinistra Arcobaleno” che ha vinto le elezioni amministrative dello scorso aprile si leggeva nel settore di intervento urbanistica, lavori pubblici e tutela dell’ambiente “completamento dei lavori di manutenzione alla recinzione e ai locali del canile comunale attraverso il finanziamento già ottenuto”. Vedremo se non rimarrà una promessa elettorale e si riuscirà a dare seguito alle parole. Intanto per i cosiddetti animali da affezione è utile sapere che c’è un’ordinanza del Ministero della Salute (“Tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione di cani” del 12 dicembre 2006 e reiterata nel gennaio 2008) in cui oltre a vietare l’addestramento inteso a esaltare l’aggressività dei cani, qualsiasi operazione di selezione o di incrocio tra razze di cani con lo scopo di sviluppare l’aggressività, la sottoposizione di cani a doping, gli interventi chirurgici destinati a modificare l’aspetto di un cane, tra le altre indicazioni l’allora Ministro Turco due anni fa redasse un elenco delle razze canine e di incroci di razze a rischio aggressività: tra questi ci sono l’american bulldog, il dogo argentino, alcune razze di perro e di pitbull, quattro razze di cani da pastore, il rottweiler e il tosa inu. Chiunque li possedesse è avvisato.
Fonte: Vincenzo Parabita