Il Pug si farà… con calma

Il vice sindaco Antonio Magazzino, uno che mastica politica da oltre venti anni, è preoccupato. Non tanto dalle polemiche delle ultime settimane sull’operato della giunta Laddomada di cui fa parte, quanto dei mancati introiti dell’Ici. Meno soldi entrano nelle casse comunali, meno servizi saranno offerti al cittadino. Per questo serve ingegnarsi a reperire altri fondi. Per fare ciò serve tempo, molto tempo per costruire progetti municipali. E l’esito non è mai certo fino alla fine, come dimostra questa intervista rivista e corretta dall’intervistato.
Magazzino ci riceve al primo piano del Palazzo di Città, nell’ufficio che fu del difensore civico, quando c’era. Ha già una breve lista scritta di domande e risposte sulle questioni più spinose. Prima delle quali la zona Pip di contrada Lezza. Se ne parla da anni, finalmente ci sono anche i soldi. I benedetti camion aziendali avranno strade più larghe per fare manovra – un refrain di Magazzino da cinque anni – e la corrente elettrica non sarà più fornita dai generatori elettrici. 1.850mila euro di fondi regionali serviranno a creare le infrastrutture assenti negli ultimi venti anni. Nei prossimi mesi dovrebbe essere indetta la gara d’appalto.
Chiediamo all’esponente del Pd lumi sull’allargamento del primo tratto della strada provinciale che passa proprio in contrada Lezza e che conduce verso Statte e Massafra. “È un compito della Provincia, non del Comune. Si è trattato comunque del rifacimento dei muretti a secco” due metri più in là, a confine di alcuni villini privati a ridosso della stessa strada. Sei mesi fa, invece, in campagna elettorale per le Amministrative, si parlava di “allargare” in porzioni successive quella strada. Il punto è che al margine della carreggiata passa la condotta principale dell’Acquedotto pugliese. Spostarsi ancora più fuori si può, ma la manutenzione di quelle tubature spetterebbe da quel momento in poi al Comune. Dunque, addio allargamento e promesse politiche.
Altra doglianza: prima delle Amministrative di aprile sembrava un fatto imminente, ma “a che punto è il Pug?” (il piano urbanistico generale). Magazzino ci legge domanda e risposta, ricordando la co-pianificazione con la Regione che va avanti esattamente da un anno. Last minute: il 19 di questo mese è previsto un nuovo incontro con l’assessorato regionale guidato dalla Barbanente. Non si sbilancia più sui tempi di adozione del piano, perché spesso “vengono fuori esigenze” nuove di cui tener conto, come il ‘Drag’ regionale, ennesima sigla che significa pile di carte in più da far scrivere ai tecnici, prima dell’agognata adozione del Pug. Alla fine dell’iter “le proposte del Pug saranno presentate dalla Giunta al Consiglio comunale, passando attraverso il coinvolgimento dei cittadini”. I crispianesi avranno allora 60 giorni di tempo per studiare le carte e avanzare osservazioni. Promessa di vice sindaco: “Gli studi specialistici, imposti dalla Regione ai comuni come Crispiano che devono ancora adottare il Pug, saranno leggibili a breve sul nostro sito internet comunale”, che riporterà anche l’elenco aggiornato dei consiglieri comunali. Eletti sette mesi fa. Tra le altre novità di www.comune.crispiano.ta.it ad opera dei consiglieri Carlo Sforza e Mino Colucci, sarà possibile scaricare da casa alcuni moduli burocratici: tra questi i bollettini per pagare le multe della polizia municipale. Comodo, vero?
Tanta la carne a cuocere: un altro contributo regionale, di 140mila euro, è stato erogato a Crispiano nelle settimane passate per rifare nuovamente i tetti dei padiglioni della scuola media ‘F. Severi’. Negli stessi giorni il Comune ha avanzato le sue proposte da inserire nel progetto Area vasta tarantina. Tre i filoni di lavoro. Il primo: la creazione di un museo delle Cento masserie (Ce.Mà museum) associato alla riqualificazione delle bellezze sparse nel territorio: “Dal borgo di San Simone all’acquedotto di Triglie, dalla creazione di un percorso nella grotta La Stinge (scoperta venti anni fa durante gli scavi di metanizzazione del paese), alla valorizzazione di palazzi storici”. Uno su tutti, la Torre Mininni di via Foggia. Si parla di uno accordo con il comune, per ora l’unica cosa certa è il ricorso al Tar dell’erede che abita la torre contro il comune di Crispiano.
Secondo filone: Crispiano si propone di ristrutturare 15 case dell’attuale centro storico, per metterle a disposizione di famiglie in stato di bisogno.
‘Area vasta’ potrebbe significare per Crispiano, infine, anche “una nuova zona industriale a ridosso della strada provinciale 45 (continuazione di via Foggia), vicina alla superstrada 172”. La scorsa settimana parlammo dei quindici imprenditori del consorzio Le Caselle, che sperano di arrivare primi nella nuova corsa alla industrializzazione di Crispiano. Ci chiedemmo quante aree di colonizzazione a base di capannoni potrà reggere questo territorio e soprattutto se la Regione Puglia può dire di no. Secondo Magazzino non ci sono normative che impediscano più zone di sviluppo industriale. Ce n’è già una a Lezza o Alezza, la seconda nascerà con il consorzio ‘Le Caselle’. La terza area, infine, che secondo alcuni politici dovrebbe essere grande 32 ettari. Ci sono altri imprenditori interessati a fare azienda qui? Serve vista lunga e capacità di attirare risorse anche da fuori paese, lascia intendere il vice sindaco: “Noi intanto prevediamo dove potranno insediarsi. Senza dimenticare la centralità di questo territorio rispetto all’aeroporto-Alenia di Grottaglie e al porto-Evergreen di Taranto”.
Maledette voci di corridoio: ci sono frizioni nel locale Partito democratico? “no, ci confrontiamo, come è normale che sia. Anzi, l’innesto di giovani ha portato nuovo entusiasmo in giunta – risponde Magazzino, ndr – e sarebbe comunque opportuno creare in questi anni il ricambio generazionale”. L’innesto prevede che Magazzino dopo aver centrato tutti o quasi gli obiettivi qui indicati, dunque con calma, lasci il ruolo di vice sindaco ad un giovane consigliere vicino a Laddomada.

Fonte: Cataldo Zappulla