Scuola che viene, scuola che va. Ma quale scuola sarà?

“Scuola che viene, scuola che va. Ma quale scuola sarà?”. Se lo sono chiesti, parafrasando una celebre canzone di De Andrè, l’associazione Agorà e il locale circolo Arci che hanno organizzato un incontro sulle ultime disposizioni di legge in materia di istruzione. A relazionare sul tema nella Sala Consiliare del Municipio giovedì scorso c’erano il dirigente della scuola primaria “Mancini” Anna Sgobbio e l’assessore regionale al diritto allo studio e pubblica istruzione Domenico Lomelo. Per una curiosa coincidenza, proprio mentre a Crispiano si teneva l’evento, a Palazzo Chigi il braccio di ferro condotto negli ultimi mesi tra mondo della scuola e governo dava i suoi primi frutti. È notizia di giovedì sera, infatti, che è saltato per il momento il maestro unico alla scuola elementare (sarà attivato su richiesta delle famiglie) ed è stato confermato il tempo pieno di 40 ore. La marcia indietro dell’esecutivo è scaturita dopo un incontro tra i sindacati della scuola e il governo. Altra novità importante è lo slittamento all’anno scolastico 2010/11 della riforma delle scuole superiori. In effetti l’assessore Lomelo aveva anticipato a Crispiano qualche indiscrezione sul clamoroso retromarcia del governo: “Ieri a Roma – ha affermato Lomelo – avevamo un incontro con tutti gli assessori regionali al ramo e il ministro per capire i regolamenti d’attuazione della legge, ma è stato rinviato al 17 dicembre. Tuttavia il movimento di dissenso di questi mesi ha prodotto dei risultati positivi visto che il Governo ha fatto un po’ marcia indietro. C’è infatti un documento della settima commissione della Camera che ha fatto 20 osservazioni alla legge. Questo documento va quindi a destrutturare la legge: si passa così, ad esempio, da tre insegnanti su due sezioni a due insegnanti su ogni sezione. Solo su richiesta dei familiari si avrà l’insegnante unico. Inoltre nel testo della commissione vi è tutta una serie di provvedimenti che oggettivamente vanno contro la riforma. La presidente della commissione cultura è Valentina Aprea che ha un po’ più di esperienza nel settore rispetto alla Gelmini, colei che al momento dell’insediamento in viale Trastevere ci confessò di non avere mai avuto a che fare con il mondo dell’istruzione. La cosa più grave – spiega l’assessore regionale – è che questi interventi folli non sono stati fatti dalla Gelmini bensì dal ministro dell’Economia Tremonti. Io credo che sul sapere non si può tagliare, anzi bisogna investire sempre più, ma d’altra parte la filosofia del governo è quella di creare una società ignorante. Mi piace sempre ricordare come l’Italia abbia, a detta di tutti gli addetti ai lavori, uno dei migliori moduli d’insegnamento d’Europa”. Il dirigente scolastico Anna Sgobbio nel suo intervento, dopo aver fatto un excursus sulle varie riforme scolastiche che si sono succedute nei decenni, ha ricordato come nel 2000 a Lisbona il Consiglio Europeo fissò un traguardo ambizioso ma necessario per l’Europa se avesse voluto avere un ruolo di primo piano nell’era della globalizzazione: quello di diventare, entro il 2010, l’economia più competitiva e dinamica al mondo basata sulle conoscenze, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e più qualificati posti di lavoro e con una maggiore coesione sociale. Per raggiungere questo traguardo, erano stati fissati 13 obiettivi concreti tra cui il miglioramento dei sistemi di istruzione, l’apertura e l’accesso ai sistemi di formazione a tutti. Insomma una strategia che va esattamente nella direzione opposta alla recente riforma della scuola. Per questo la Sgobbio ha parlato di “legge che preoccupa in vista della sua applicazione. Tuttavia – ha proseguito il dirigente scolastico – io dovrò comunque attuarla al di là dei giudizi personali. La mia maggiore preoccupazione non è tanto il maestro unico, a cui comunque sono contraria, ma la diminuzione del tempo scuola a 24 ore. Ora sento parlare di uno spiraglio, speriamo bene”.

Fonte: Vincenzo Parabita