Notte Bianca, i giovani rispondono presente e il teatro è riempito

Una cinquantina di persone impegnate tra band emergenti e artisti locali, un mare di carta usato per origami giganti e installazioni varie, un significativo cortometraggio realizzato da un filmaker del posto, maschere di cartapesta realizzate dagli utenti del Cim di Massafra, un’estemporanea di pittura e reading letterari che hanno radunato capannelli di ascoltatori. Questa in sintesi è stata la Notte Bianca crispianese, denominata “Un mare di carta”, svoltasi nella notte a cavallo tra sabato e domenica nel Teatro Comunale e nella piazzetta antistante. L’evento è stato organizzato dal Punto Erre, gestito dal circolo Arci, che rientra nel Piano Territoriale per l’infanzia e l’adolescenza, una legge nazionale che guarda alla fascia più giovane della popolazione. Tante le ore di lavoro che ci sono volute per allestire la struttura e organizzare la scaletta di eventi, il tutto sotto la sapiente guida di Paolo Elettrico. Qualche centinaia le persone che hanno scelto di trascorrere il sabato sera a Crispiano e si sono riversate nell’impianto di piazzetta Casavola. Tanti i giovani, in modo particolare adolescenti, pochi gli adulti e i crispianesi in genere. Poco male, l’importante era coinvolgere la fascia adolescenziale e quindi la manifestazione può ritenersi riuscita. Come giusto che sia, a tarda ora i più piccoli hanno fatto ritorno a casa e nel teatro sono rimasti non tantissimi aficionados che hanno assistito alle splendide performance dell’attore Raffaele Zanframundo e della cantante Tanya Pugliese con la Street Line e ai giochi di fuoco che hanno chiuso la kermesse. Insomma è sembrata una scommessa vinta quella degli organizzatori, una notte intrisa di arte e semplicità, con protagonisti i giovani e il loro mondo. L’evento ha riportato i presenti alle radici delle inflazionate ‘notti bianche’ che lungo tutto lo stivale, in una logica di consumismo sfrenato, stanno divenendo sempre più sinonimo di negozi aperti fino a notte fonda e corsa nei bar all’ultimo cocktail. A Crispiano sabato sera è bastato poco per far divertire i giovani: qualche ragazzo impegnato sul palco a suonare, magari per la prima volta in pubblico, e qualche amico dall’altra parte pronto a incitarlo e ad applaudirlo, oppure un bimbo che per qualche ora ha dato lezioni di origami ai più grandi. Il tutto mentre, in contemporanea, vicino Roma tre giovani italiani cospargevano di benzina e davano fuoco a un immigrato indiano. Perché l’hanno fatto? Il più piccolo dei tre, un minorenne, interrogato, ha confessato: “’Cercavamo un barbone a cui fare uno scherzo, uno che dorme in strada, non per forza un romeno, un ragazzo di colore, solo uno a cui dare una lezione. Volevamo fare un gesto eclatante, provare una forte emozione per finire la serata”. La loro estrazione sociale? Tutte famiglie apposto, naturalmente.
Un fatto inquietante e allarmante, una vera e propria notte nera. Ben vengano allora le notti bianche di carta e semplicità.

Fonte: Vincenzo Parabita