“Crisi, disoccupazione e creazione di impresa”, è il titolo di un seminario dedicato al lavoro che si è svolto a Crispiano, alla presenza del sindaco di Crispiano Giuseppe Laddomada che ha aperto i lavori e che si sente molto vicino al problema, dell’esperto di diritto del lavoro l’avvocato Nunzio Leone, del Segretario Provinciale della Fim-Cisl Giuseppe Lazzaro e del componente della Segreteria Nazionale Spi-Cgil Giovanni Cazzato.
Promotore dell’iniziativa è stato il consigliere delegato alle Politiche del Lavoro Sergio Sisto che sta strutturando lo Sportello del Lavoro aperto qualche mese fa nel Comune di Crispiano inaugurato alla presenza dell’on. Cesare Damiano (ex ministro del lavoro) e dal senatore Giovanni Battafarano.
I seminaristi sono tutti convinti che oggi il lavoro deve tornare al centro della vita sociale ed hanno fatto un’acuta analisi sulla situazione attuale, individuando alcune delle cause della crisi e proponendo possibili soluzioni.
Secondo il segretario Lazzaro oggi il problema è lo scollamento tra la domanda di lavoro e l’offerta, cioè ci sono professioni non più spendibili nel mondo del lavoro ed altre quasi inesistenti che troverebbero un impiego immediato. Quindi la prima strategia da adottare è la formazione che deve guardare al mercato soprattutto locale per recepire, e a volte anticipare, quali sono le professionalità emergenti. Lo sportello lavoro dovrebbe collegare gli iscritti ad un centro di formazione che individui un’ulteriore specializzazione da intraprendere a seconda dei singoli curricula. Lazzaro non rifiuta la flessibilità nel lavoro, ma propone che un giovane assunto a tempo determinato abbia una retribuzione superiore rispetto a chi lavora a tempo indeterminato, in modo da garantirsi la sopravvivenza nei periodi in cui non lavora. Poi giudica “asfittico” il mercato di lavoro tarantino perché un’azienda, anche quando ha bisogno di lavoro continuativo, assume nuove persone ogni sei mesi rinunciando alle competenze acquisite dai precedenti operai.
L’avvocato Nunzio Leone a questo punto fa una riflessione: “noi tuteliamo chi il lavoro ce l’ha, ma chi tutela chi un lavoro non ce l’ha?” Quindi immagina una “sala” dello sportello del lavoro dove si potrebbero fornire gli strumenti per aiutare le categorie deboli. In questa sala ci dovrebbe essere un consulente del lavoro che abbia conoscenza di tutte le opportunità presenti sul territorio, ma anche fuori. E poi bisognerebbe adottare “forme di sostegno al lavoro” per evitare la disoccupazione che spesso dà una retribuzione pari al 98% dello stipendio. Bisognerebbe prendere più coscienza del fatto che le aziende basano la loro forza sulle persone che muovono, cioè sulla “fidelizzazione”. Lavorare in un’azienda rispettosa della dignità del lavoro favorisce il successo della medesima azienda e dà valore al lavoro. Il concetto di “felicità” dovrebbe entrare nella nostra Costituzione come quella di Philadelfia.
Lo sportello del lavoro dovrebbe dare informazione e sostegno, perciò Leone ipotizza che esso potrebbe stanziare lo 0,3 % del bilancio comunale per sostenere progetti ritenuti validi da esperti, come fondo di garanzia da restituire. Le microimprese sarebbero assistite da garanzie reali di cui si farebbe carico il Comune che stipulerebbe una forma di partenariato. Almeno tre volte l’anno lo sportello dovrebbe darsi appuntamento con persone o soggetti di altre regioni per vendere i prodotti locali.
Secondo Cazzato le banche dovrebbero rischiare sulle buone idee che creano lavoro e sull’ammodernamento della produzione. I microprogetti dovrebbero contenere la possibilità di incontrare le vecchie generazioni con corsi di formazione tenuti da anziani, anche se ci troviamo in un territorio ad alto tasso industriale. “Malgrado le ristrettezze economiche i comuni dovrebbero scegliere le priorità che sono gli anziani e i giovani”, questo afferma Cazzato, e sottolinea che “le economie sociali possono produrre reddito e occupazione”. I non autosufficienti in Italia sono più di 3.000.000 e proprio in base a loro si possono attivare progetti a livello locale: “pensare globalmente, agire localmente”.
Anche il consigliere Sisto ha una sua proposta: quella di selezionare dalle liste degli scrutinatori del Comune di Crispiano solo le persone disoccupate. Un primo e rapido intervento a supporto delle persone senza lavoro.
Fonte: Michele Annese