Dopo la presenza a Crispiano di cinque anni, il dott. Eugenio de Carlo lascia la segreteria generale di Crispiano ricevendo, all’unanimità, il solenne encomio del Consiglio Comunale. Si è trasferito al Comune di S. Giorgio dove svolgerà anche l’incarico di Direttore Generale al posto del collega Gabriele Zaccaria, recentemente scomparso. Il sindaco Laddomada nella relazione introduttiva ha dichiarato: “al momento dell’insediamento della prima amministrazione che io ho presieduto, ho avuto il piacere di conoscere una persona giovane, garbata, molto preparata che si è proposto a svolgere il ruolo di Segretario Generale del comune di Crispiano. Non ho avuto un attimo di esitazione, nel decidere che fosse la persona giusta per la nostra amministrazione, per la nostra comunità e per l’intera struttura. Abbiamo avuto modo di lavorare insieme con grande impegno, con grande passione e vi posso dire che questa è una perdita umana e professionale che Crispiano, purtroppo, non poteva permettersi, ma che il rispetto, la considerazione e il grande senso di stima e di amicizia che mi lega a Eugenio De Carlo, fa sì che, ho visto bene questo gesto, perché è, giustamente, una persona ambiziosa, una persona capace ed una persona che, sicuramente, farà carriera. In questi anni di segreteria De Carlo, non solo abbiamo avuto una consulenza giuridica ed amministrativa di grande spessore ma anche un notevole risparmio per le casse comunali”.
Unanime apprezzamento hanno espresso i consiglieri: Delfino (Crispiano, oggi, purtroppo, vede andare via una intelligenza dal proprio territorio); Perrini (modo di fare, bello, pulito e trasparente, mai arroganza e confronto anche di tesi diversificate); Scialpi (il dott. De Carlo ha svolto in questi anni, ma per quello che mi riguarda che ho verificato nelle sedute di Consiglio e nei rapporti che ho avuto di tipo istituzionale, abbiamo verificato quotidianamente la sua professionalità); Liuzzi (una presenza competente che si è sviluppata con me e tutti gli altri Consiglieri Comunali; caro Eugenio, ad maiora); Serio (esprimo il senso di grande apprezzamento e riconoscimento del grosso contributo che il dott. Eugenio De Carlo ha voluto rendere alla comunità crispianese e testimoniare da minoranza, l’assoluta trasparenza, ed il contributo di assoluta imparzialità che il dott. De Carlo ha inteso assicurare a tutti la comunità crispianese); Sisto (capacità e competenze professionali, ’ampia disponibilità nel farsi carico dei problemi della cittadinanza, onestà di intenti e di comportamenti, valido sostegno e supporto all’azione amministrativa di noi più giovani Consiglieri, capacità di farsi carico dei problemi, delle pratiche amministrative, facendo emergere un tratto fondamentale per un moderno manager pubblico); Lodeserto (gratitudine, ma anche quella di tutta la maggioranza al nostro Segretario. Gratitudine e rispetto per una persona che dall’inizio del nostro mandato si è dimostrato disponibile e presente); Magazzino (non posso che, anzi devo, associarmi a quello che è lo spirito che è stato introdotto soprattutto dal Sindaco e poi ripreso anche dai capigruppo, dai colleghi che mi hanno preceduto. Con il dott. De Carlo, molte volte siamo partiti si dice lancia in resta, per affrontare un determinato problema che, magari, dal punto di vista o politico o anche strategico parava delle conclusioni, poi grazie al suo operato che in tempo reale, mi piace sottolineare questa cosa, perchè abbiamo lavorato in questi anni proprio on line, real time, abbiamo saputo dare probabilmente anche delle correzioni, cioè anche l’aggiustamento di un certo tipo, di un certo tiro, perchè, magari, in quel momento abbiamo appreso che su determinate questioni c’era o una legge regionale, o una legge nazionale a cui bisogna fare riferimento); Ettorre (giovane già tanto competente e soprattutto bravo nel dispensare consigli di legittimità, di efficacia, di efficienza degli atti amministrativi, che dovevano essere adottati); Di Roma (il dott. Eugenio De Carlo è stato un ottimo consigliere giuridico di questa amministrazione e di quella passata); Presidente Luccarelli (un riconoscimento che condivido totalmente e fa mutare il mio atteggiamento che mi ha caratterizzato in passato, che su argomenti dello stesso tipo o di riconoscimento di cittadinanze onorarie ho disertato tali eventi di proposito, o sono intervenuto segnando una differenza isolata dal resto dell’intero Consiglio Comunale); Bennardi (lei ha saputo trattare con tutti e ha avuto le capacità di ascoltare tutti. E questa è una cosa importante, non vorrei nemmeno utilizzare la parola burocrate, un uomo che si mette a disposizione della pubblica amministrazione. Noi conserveremo un ottimo ricordo e spero che lei conservi un ottimo ricordo di questa nostra comunità e ci porti anche, laddove potrà rappresentare il nostro pensiero per dimostrare che questo è un Consiglio Comunale qualificato, fatto di persone profondamente perbene e che anche quando si confrontano in maniera molto decisa, lo fanno esclusivamente per il bene della loro comunità).
Grato di tanti apprezzamenti, l’amico De Carlo col suo fare garbato, si è espresso dicendo: “ho vissuto questo Consiglio Comunale con grande emozione, sinceramente, questa emozione deriva dal fatto che ho vissuto in questo periodo un forte travaglio interiore, nel senso che scegliere di abbandonare un nido ove si sta comodi, ove si è consapevoli che il livello di civiltà politica, di educazione delle persone è notevole non è mai facile. Però per chi come me, ha avuto ingresso in questo nuovo ordinamento professionale ed ha ritenuto di muoversi secondo una logica di professionalità, era evidente che c’era una esigenza di confrontarsi anche con nuove esperienze. Quindi, non ho lasciato per il gusto di lasciare, anzi, ripeto, ci sarei stato benissimo a vita, ma ritengo che la carta che oggi un professionista pubblico possa giocarsi sia quella della crescita professionale, del confronto con le altre esperienze, che gli assicura quella capacità, quella autorevolezza di mantenersi sempre ad un certo livello senza dover scendere a patti particolari con qualcuno. Quindi, di fronte a questa occasione che per me costituisce una alternativa professionale, non parlo di crescita professionale, perché Crispiano mi ha dato tanto, mi ha consentito di confrontarmi grazie alla dialettica anche maggioranza e minoranza su tanti temi, su tanti aspetti che, sicuramente, mi hanno accresciuto come bagaglio professionale e di cui probabilmente se ne beneficeranno anche altre realtà nella quale andrò ad operare. Quindi, sentivo l’esigenza di confrontarmi con altre situazioni. Per cui la forte commozione di oggi e perchè so che lascio uno scoglio sicuro, però, come vi dicevo, ho necessità interiore di confrontarmi anche con altre esperienze. Credo, comunque, di aver avuto più di quello che ho dato. Ho cercato sempre di immedesimarmi nel cittadino o nella parte politica pensando di non stare sempre dall’altra parte della scrivania. Però, come sappiamo, questo ordinamento pone dei limiti a tutti. Per cui ritengo di aver fatto il massimo che potessi, non tutto quello che volevo, perchè mi lega agli organi istituzionali, a questo territorio ormai un rapporto di profonda affezione, una parte importante della mia vita umana e professionale, che non lascio tanto volentieri, ma vi ho spiegato prima le ragioni di logica professionale, di sviluppo, di indipendenza che mi portano a cimentarmi con altre realtà indipendentemente dalla gratificazione economica o dalla vicinanza a casa. Io ho sempre pensato di cercare un luogo dove potessi sviluppare la maggiore professionalità possibile”.
L’alto dirigente ha concluso: “vi ringrazio ancora per questi sentimenti che oggi mi avete fatto vivere con forza, anzi, tutto sommato conoscendole la mia indole che è dotato di grande sensibilità, forse, forse avrei detto al Sindaco di trovarsi qualche altro per Consiglio di stasera, non pensavo che ci sarebbe stato questo encomio. Ma, forse, è stato anche meglio perché al di là dello scritto che ho ritenuto di voler lasciare, avessi la possibilità di spiegare queste ragioni e di ringraziarvi sentitamente, di spiegare, insomma, il mio turbamento interione, che non è segno di debolezza, ma è segno, sicuramente, di riconoscenza”.
Fonte: Michele Annese