Tagli nel settore cultura e pubblica istruzione, poca attenzione al settore stradale, azzeramento dei fondi a turismo, promozione del territorio, commercio ed artigianato, nonché alla raccolta differenziata. Ma al tempo stesso un raddoppiamento dei fondi agli asili nido. Sono queste le principali novità del bilancio di previsione illustrato nell’ultima seduta di consiglio comunale a Crispiano dall’assessore Cosimo Di Roma, che ha giustificato tutte queste riduzioni con le minori entrate pervenute da Regione e Provincia.
Un bilancio che ha suscitato malcontento e soprattutto un’aspra critica da parte del capogruppo del Pdl, Michelangelo Serio. La discussione sul bilancio è stata particolarmente accesa, anche in seguito ad un intervento dei consiglieri Giuseppe Scialpi e Giuseppe Bennardi, che hanno portato il dibattito su uno altro argomento. I consiglieri, infatti, hanno fatto riferimento ad una delibera datata 2004 e riguardante un’area retrostante alla Torre Minnini. Con tale delibera, l’allora consiglio comunale aveva approvato all’unanimità una variante urbanistica, che prevedeva la costruzione di 36 appartamenti in cooperativa e 36 case popolari, nell’area classificata Ces1. Conditio sine qua non per la costruzione di questi alloggi, la concessione di un finanziamento, che però non fu erogato. Ora, secondo l’attuale maggioranza, la mancata erogazione del finanziamento avrebbe fatto decadere automaticamente quella delibera, che aveva il carattere solo di proposta ed era appunto vincolata all’arrivo dei fondi. Tra l’altro, sempre secondo la maggioranza, tale delibera sarebbe diventata esecutiva solo se, una volta ottenuto il finanziamento, fosse stata ripresentata ed approvata definitivamente in un altro consiglio comunale, cosa mai avvenuta. Di diverso parere Bennardi e Scialpi, i quali invece ritengono che il provvedimento deliberato nel 2004 abbia ancora valore, non essendovi stato alcun annullamento della delibera stessa, per cui, ogni nuova eventuale destinazione di quell´´area dovrebbe passare attraverso il consiglio comunale, essere discussa ed eventualmente approvata come variante urbanistica. La cosa è andata complicandosi nel momento in cui il proprietario di Torre Minnini ha presentato un ricorso contro il Comune, dicendo che l’area in questione andava riqualificata. Da qui, poi, si è arrivati ad una transazione con il Comune, che secondo Scialpi e Bennardi, non avrebbe alcun valore, essendovi un contenzioso in atto e non essendovi stata alcuna variante.
PAOLA GUARNIERI
Fonte: Paola Guarnieri