Continua con successo l’appuntamento della domenica pomeriggio con l’Happy Hour Culturale al “Carpe Diem Art Cafè” di Crispiano, a cura dell’Associazione “Adhara” e del “Centro Culturale della Valle d’Itria” di Martina Franca che domenica 18 ottobre ha ospitato un esposizione di foto della fotografa crispianese Lorenza Mosca, già nota nell’ambiente artistico per l’uso esclusivo della macchina fotografica classica per focalizzare, attraverso il ritratto, l’anima dei suoi soggetti, per il rifiuto della volgarità a favore di una sensualità velata, ottenuta attraverso l’uso di luci calde create ad arte, per l’abitudine al bianco/nero, alle vernici di uso domestico e materiali poveri.
La Dott.ra Annalisa Mancino ha presentato il suo libro di poesie “Pensieri (S)connessi”, una raccolta di ricordi ed emozioni maturati nel corso dei suoi 40 anni, una sorta di diario interiore nato dalla necessità di un bilancio sulla sua vita passata e tratteggiati con note intime e impressioni fugaci dedicate al ricordo della madre scomparsa.
Domenica 25 è stata la volta dell’artista tarantino Piero Vinci, che ha esordito nel movimento di avanguardia artistica “Ars Nova” di Firenze con la “Pop-Art” e la predilezione verso il disegno e il rimando al futurismo, ma la cui arte si è evoluta negli anni a partire dal 2004 dopo la morte del padre e una profonda crisi umana e professionale. Le opere esposte al Carpe Diem appartengono all’ultimo periodo, dando voce al duplice filone “dell’intimo quotidiano” e del “ritratto”: ogni quadro è legato a un ricordo o a una foto del passato rielaborati non in toni nostalgici ma pregni di un vissuto interiore e profondo.
Per una felice combinazione l’opera letteraria “Una vita sospesa” del tarantino Giancarlo Sperti, muove dalla medesima volontà di affondare lo sguardo nei ricordi per trarne riflessioni mature sul presente, sugli affetti, sulle relazioni umane che vengono ripensate nel dramma del protagonista del racconto del romanzo, Libero, il quale, dopo un incidente stradale, resta intrappolato in auto in un fossato senza possibilità di soccorso. In questa situazione ripercorre la sua vita passata, a partire dal rito con il quale il padre officiava e preparava il pranzo domenicale, l’uccisione di un coniglio, alla quale egli ragazzino assisteva impotente e che il padre giustificava con lezioni sulla vita e sulla morte, sulla inevitabilità dello scorrere del tempo. Questa situazione di momentanea prigionia consente a Libero di ripensare agli scontri e ai riavvicinamenti con i propri figli, all’amore, alle fatiche del lavoro e gli si presenta l’occasione di riappropriarsi della sua vita, accettandone fino in fondo, senza lamentele, ma con profonda accettazione le conseguenze.
La serata è proseguita con i numerosi interventi del pubblico che ha posto domande agli artisti e si è dato appuntamento a domenica 8 novembre prossimo alle 18,30, con Alessandro Marziano (pittore), e il romanzo “Ballata ignorante per destini comuni”, scritto a quattro mani dai giovani Autori, Mino & Massi.
Nella foto, da sinistra: Debora La Gioa (Ass. Adhara) Cinzia Greco, Annalisa Mancino (Centro Culturale Valle d’Itria) foto di Lorenza Mosca
Fonte: Michele Di Cesare