La lettura dell’articolo a firma dell’Assessore Magazzino, apparso sullo scorso numero di Polìtes in ordine alle vicende del Piano Urbanistico Generale (PUG), a mio parere dà ai lettori uno spaccato molto diverso dalla realtà, pertanto si impongono talune precisazioni per riportare le cose nei canali della verità, quella fondata sui documenti ufficiali, e non quella delle tentazioni demagogiche e faziose. Iniziamo col dire che con delibera di giunta comunale del 22.07.2009, questa maggioranza dà atto del deposito, da parte dei tecnici incaricati, del “Progetto definitivo” del PUG. Nell’assemblea pubblica di presentazione del PUG tenutasi il 27 ottobre u.s. al teatro comunale, a più riprese, lo stesso assessore Magazzino ed il sindaco si sono guardati bene dal parlare di “Progetto definitivo”; anzi, ripetutamente, hanno parlato solo di bozza. Quantomeno singolare che gli atti ufficiali dicano una cosa (Progetto definitivo) e l’accoppiata sindaco-vice sindaco, all’unisono, dicano altro (bozza). Al contrario dell’Arch. Narracci, uno dei tre tecnici incaricati, che più coerentemente, in quella medesima serata, riferendosi al PUG non ha mai utilizzato l’espressione “bozza”. Singolare pure che ai tre progettisti incaricati del PUG siano state liquidate le rispettive competenze nella misura del 95% degli onorari, circostanza che, normalmente, avviene, non nella fase di “bozza” di un elaborato, bensì in prossimità della consegna dei progetti definitivi. E’ pur vero che eravamo a teatro, ma … E ancora. Contrariamente a quanto vuol far credere l’assessore Magazzino, l’inserimento di tutte le tavole cartografiche dell’intero territorio comunale inserito nel PUG non è mai stato perfezionato, tant’è che ancora oggi sul sito ufficiale del comune non sono riscontrabili intere zone, come pentima rossa, l’area del consorzio caselle e l’area industriale a ridosso della S.S. 172. Forse si riferisce a questo l’assessore Magazzino, quando parla di “trasparenza dell’intera gestione del PUG”? Sarà, ma è vero il contrario. Che senso ha l’invito rivolto alla cittadinanza di presentare osservazioni, se, come abbiamo visto, gli atti ufficiali parlano di “Progetto definitivo” e non di bozza ? Far parlare gli atti ufficiali significa pure per questa maggioranza essere clamorosamente sbugiardati dallo stesso Assessore Regionale prof.ssa Barbanente. Quset’ultima, sollecitata sulle fasi di adozione del PUG a Crispiano, con nota prot. n. 2452/S.P. del 30.11.2009, precisa testualmente “In ogni caso prima della adozione del PUG e contemporaneamente alla sua formazione il Comune avrebbe dovuto strutturare il programma partecipativo prevedendo adeguate forme per la partecipazione civile per la prosecuzione del processo di costruzione del piano, che includano, anche le forme partecipative che si ritengano più idonee al coinvolgimento della comunità locale”. Dunque, ed è la prof.ssa Barbanente che lo dice, la partecipazione civile ai fini della costruzione del Piano Urbanistico Generale doveva avvenire, non successivamente all’atto di consegna del “Progetto Definitivo”, bensì molto, ma molto tempo prima ! Si parla infatti di costruzione del piano, e la costruzione avviene a monte, non una volta recepite le osservazioni. In verità, questa maggioranza nel luglio dello scorso anno al riguardo avviò un tentativo di partecipazione civile alla redazione del PUG attraverso la convocazione di una seduta di consiglio comunale monotematico, organizzata male e finita peggio. Ricordo come in quell’occasione, non ponendo a disposizione dell’utenza alcun elaborato tecnico – al tempo rigidamente secretati – e nessuno strumento conoscitivo, si pretesero dalle associazioni, dai tecnici e dai cittadini contributi e proposte migliorative che non potevano mai pervenire. E piovvero giù, anche in quell’occasione, copiose critiche, la più feroce delle quali mossa da due eminenti esponenti dell’ARCI. E’ chiaro a tutti ormai l’atteggiamento di questa maggioranza: da un lato ha voluto dare un’immagine, una parvenza di partecipazione democratica e popolare nel concepimento e nella redazione dello strumento urbanistico che andrà a regolamentare lo sviluppo e l’assetto urbanistico della nostra città per gli anni a venire; e dall’altro, nei fatti, ha sottratto a tutti ogni possibilità di intervento sostanziale, di vera incidenza sul progetto, magari intervenendo solo con qualche piccolo ritocco di nessuna rilevanza sostanziale. E, aggiungiamo, se le cose fossero state fatte bene, niente da dire. Invece da dire, anzi da eccepire, c’è di tutto e di più. Per brevità di esposizione, dovrò ricorrere schematicamente a brevi flashes, rimandando una trattazione più diffusa in altre sedi. Iniziamo col dire che si sta programmando l’espansione urbanistica del nostro territorio con una estensione di fabbricabilità che interesserà circa 230 ettari di terreno. Qualcuno ha pensato di calcolare, preventivamente, l’ammontare dei costi di urbanizzazione che dovrà sopportare l’intera comunità negli anni a venire per apprestare tutti i servizi previsti ? Ma, ancor prima mi chiedo come si crea, come si alimenta lo sviluppo di un territorio se la viabilità, se la rete delle infrastrutture di accesso o di uscita dall’abitatoi rimane sostanzialmente inalterata, strutturata in ordine ad un flusso veicolare che è ancora quello previsto negli anni sessanta ? Che già oggi risulta inadeguato obsoleto da comportare fenomeni di congestione del traffico veicolare ? E quando, secondo l’assessore Magazzino, si deve porre mano alla previsione di nuove arterie che attraversino il nostro territorio per veicolarne lo sviluppo, se non nella fase di costruzione del PUG ? Si possono forse concepire “dopo” le strade, magari in sede di “osservazioni” ? Come è possibile pensare ad uno sviluppo industriale se per i veicoli pesanti non vengono riservate delle comode alternative tali da consentire spostamenti facili ed esterni all’abitato, per aumentare altresì il livello di sicurezza stradale ? E con quale criterio, e coscienza aggiungo, si riservano percorsi a veicoli pesanti che, a pieno carico, saranno costretti affrontare pendenze altimetriche che superano il 10%, come quella che si staglia da via Taranto verso il cimitero ? Un Piano Urbanistico Generale che non è accompagnato da una relazione del dirigente dell’Ufficio Tecnico, il quale non fa mistero di una serie di criticità e perplessità al riguardo, non mi sembra il miglior viatico per il suo felice licenziamento. Molte sono le aree edificabili a macchia di leopardo, ovvero fra diverse aree edificabili si scorgono aree libere, sebbene contigue a quelle edificabili. Ritenendo di escludere quello della proprietà dei terreni, quale criterio discriminante è stato adottato nella scelta ? Sulle aree di residenza stagionale individuate a pentima rossa mi esprimerò in altre sedi, mentre altre aree edificabili poi sono state definite isole di ricuciture di condonati. Ma, mi chiedo, i condoni sono stati tutti preventivamente riscontrati e verificati, oppure ci possono essere ancora aree non condonate, ad esempio su via Montemerlo ? Che senso ha prevedere un’area industriale, con presumibile transito di veicoli pesanti, in prossimità del cimitero dove insiste una forte pendenza altimetrica ? La nuova area industriale individuata sulla S.S. 172, estesa circa 30 ettari, a prevalente superficie argillosa e tale da rendere più costose le fondazioni e da compromettere uno spettacolo paesaggistico di rara bellezza, secondo le preziose valutazioni fatte pervenire dal dott. Martino Giacovelli, è davvero da preferire al consorzio caselle ? Tralasciando la circostanza che il campo sportivo di via Quasimodo verrà spostato dopo avervi recentemente speso un po’ meno di trecentomila euro di fondi prevalentemente regionali, ma anche comunali, e peraltro spesi molto male con grave mea culpa di questa maggioranza, l’idea di posizionare il nuovo campo sportivo sulla bretella fra le due rotatorie, ovvero in pieno centro abitato, piuttosto che in una zona più esterna al paese, può davvero essere ritenuta una soluzione lungimirante sotto il profilo urbanistico ? Cosa si prevede nei circa tre ettari di area sportiva oltre al campo di calcio ? E come si spiega che, a fronte di un ridimensionamento significativo della popolazione residente che si è contratta di circa un terzo, si rileva un’estensione della zona storica tale da farvi rientrare edifici non ancora completati ? E ancora che senso ha definire edificabili aree comprese nel c.d. reticolo idrogeologico (San Simone e via Mesole) se, oltre a quanto disposto dall’Autorità di Bacino, queste aree devono subire l’ulteriore limitazione del divieto di costruzione fissato per le linee di compluvio in 75 mt per ciascun lato ? Perché in queste aree il Comune non ha dato incarico ad un tecnico per la verifica idraulica ? Perché il Comune, e non il PAI, ha posto un vincolo su quelle aree, pregiudicando arbitrariamente gli interessi dei proprietari, senza disporre il ridimensionamento esatto del canale in funzione dei bacino idrografico ? Come è possibile, infine, che in piena fase di attuazione del PUG si pongano in essere provvedimenti stralcio variando di fatto la destinazione urbanistica di talune zone (C2A, C2B, C3 e C), prima ricorrendo all’escamotage dell’interpretazione autentica di delibere del ’95, poi interpretando le norme tecniche di attuazione del Piano di Fabbricazione che il PUG andrà a breve a soppiantare, realizzando di fatto delle varianti urbanistiche senza rispettare l’iter procedurale imposto dalla legge regionale ? Quanto sopra rappresentato sono solo alcuni esempi delle gravi storture e contraddizioni che con la definitiva adozione del PUG questa maggioranza illuminata, lungimirante, democratica e di sinistra regalerà per sempre a Crispiano, con danni di incalcolabile portata sulle generazioni presenti e future: fermiamoli !
Michelangelo SERIO capogruppo PDL
Fonte: Consigliere PDL Michelangelo SERIO