Si riporta di seguito una lettera aperta inviataci in redazione dalla Sig.ra Maria BRUNO e la lettera di risposta della Dirigente Scolastica Dott.ssa Anna Barbara Maria SGOBBIO
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Sono una mamma con una figlia ormai già alle scuole Medie; dopo aver letto su di un quotidiano che a Taranto una scuola ha chiesto 16 euro per l’iscrizione e che tale contributo è illegittimo, è montata in me la rabbia per i 5 anni di contributi già versati alla scuola Primaria Pasquale Mancini di Crispiano, il primo anno attraverso bollettino postale, gli altri 4 con una ricevuta tipo “lotteria” rilasciata dalla rappresentante di classe, contributi che, a detta dei due dirigenti scolastici che si sono succeduti nel tempo nonché del personale di Segreteria ci sono sempre stati presentati come OBBLIGATORI, pena la mancata iscrizione del proprio figlio.
Vi prego di contribuire a diffondere l’invito che ha fatto l’ADICONSUM ai dirigenti scolastici e agli operatori affinché si attengano al dettato normativo (Legge 296 del 27/12/2006) che stabilisce l’assoluta gratuità della scuola dell’obbligo di 1° ciclo e di denunciare senza indugi chi invece richiede tali contributi, non solo ai mezzi pubblici ma anche alla Procura della Repubblica (come pensa di fare la sottoscritta per recuperare quanto indebitamente riscosso dalla Mancini in questi anni).
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Riscontro la mail di martedì 9 febbraio 2010 della Sig.ra Maria BRUNO che respingo punto per punto in tutto il suo contenuto a cominciare dall’oggetto: anche a Crispiano contributi illegali.
La mail in questione, che ha l’aggravante di essere stata inviata a tutte le maggior testate giornalistiche che hanno sede nel nostro territorio, è priva di ogni fondamento, diffamatoria se non addirittura calunniosa e lesiva della reputazione mia, di chi mi ha preceduto nelle funzioni di dirigente della scuola Mancini e della segreteria tutta.
Vero è che la scuola Primaria è totalmente gratuita. E così lo è per la scuola che io dirigo. Il contributo di cui si duole la sig.ra Bruno è a titolo assolutamente volontario (non potrebbe essere altrimenti) e prova ne è che le famiglie che si astengono dal versamento hanno gli stessi diritti e pari dignità delle famiglie che quel versamento effettuano.
Ma v’è di più. Tutti i dirigenti delle scuole elementari e secondarie di primo grado italiane si comportano come la sottoscritta incluse, ovviamente, quelle che insistono sul territorio della nostra Provincia. In questa sede può essere particolarmente di aiuto, perché molto esaustiva, la nota dell’Ufficio Scolastico Prov.le dell’Emilia Romagna Ufficio IX – Legale, avente ad oggetto tasse scolastiche e contributi, a firma del Vicedirettore Generale Vicario Dott.ssa Rosa Aura Severino datata 6 aprile 2005, la quale precisa che, “nel rispetto dei canoni di trasparenza e di partecipazione alle procedure di adozione del POF, è da ritenere consentita la richiesta alle famiglie di risorse aggiuntive, a titolo di contribuzione volontaria, per la realizzazione di particolari iniziative ed attività volte all’arricchimento dell’offerta formativa oltre i livelli essenziali del sistema educativo di istruzione e formazione garantiti dallo Stato, se ed in quanto condivise e sostenute dalle famiglie medesime, anche attraverso le componenti rappresentative negli organi collegiali (questa scuola ha sempre deliberato in merito nell’ambito del Consiglio di Circolo); e continua, “….risulta ragionevole, se non persino scontato, che la scelta. …….comporti da parte di queste (famiglie) se non un obbligo giuridico, un dovere solidale, ove le condizioni economiche lo consentano, di sostenere la scuola in qualsiasi forma”.
Per ultimo ma per questo non meno importante la dott.ssa Severino aggiunge “è dovere delle istituzioni scolastiche, secondo i principi di buona amministrazione, di trasparenza e di partecipazione, procedere all’inserimento nel Programma Annuale di specifiche voci in entrata, derivanti anche da contribuzioni deliberate dal Consiglio di Istituto, solo dopo aver commisurato le previsioni di spesa alle effettive consistenze economiche accertate”. Ed è quello che la scuola che attualmente dirigo ha sempre correttamente fatto.
Sarebbe bastato, quindi, che la Sig.ra Bruno si fosse documentata un po’ anche facendo una piccola ricerca su Internet ed avrebbe evitato di esprimere con tanto livore odio e rancore diffamatorio nei miei confronti, ingiustificato, altresì, visto che sono alla direzione della scuola da poco tempo.
Devo, poi, ancora contestare, perché non rispondente al vero, che il suddetto contributo venga presentato da me o dai miei collaboratori come OBBLIGATORIO pena (incredibile ma tant’è) “la mancata iscrizione del proprio figlio”.
In qualità di massimo rappresentante di questa Istituzione Scolastica, dunque, io non posso, io non devo permettere che si possano usare parole in assoluta libertà denigrando una scuola che da più di 50 anni è presente sul territorio con una azione meritoria e non priva di sacrifici personali sia del corpo docente che della segreteria e di tutti i collaboratori scolastici.
Va da sé che mi riservo di adire le vie legali per ripristinare una situazione di diritto che è stata gravemente lesa dalla sig.ra Maria BRUNO.
F.to Dott.ssa Anna Barbara Maria SGOBBIO
Crispiano 12 febbraio 2009
Fonte: Sig.ra Maria Bruno – Dott.ssa Anna B.M. Sgobbio