Visita al comando dei Carabinieri di Massafra

Le classi quinte della scuola primaria “Pasquale Mancini” di Crispiano si sono recate in visita al Comando della Compagnia dei Carabinieri di Massafra, intitolata alla memoria del Capitano Emanuele Basile,barbaramente ucciso in un agguato mafioso.
L’iniziativa è ormai un gradito appuntamento annuale e l’invito cortese dell’Arma fornisce sempre un’ottima opportunità per approfondire i temi più importanti dell’educazione alla legalità ed alla cittadinanza.

Così è stato anche quest’anno,infatti il 21 u.s. scolaresche ed insegnanti sono state accolte con disponibilità e simpatia dal luogotenente Caragnano, pronto ad illustrare i compiti dell’Arma e rispondere alle mille domande di noi alunni,molto curiosi ed interessati.
Le sue spiegazioni sono state integrate da un filmato che presentava la storia dei Carabinieri, illustrava le principali attività dei diversi Corpi, le attrezzature, i mezzi utilizzati durante operazioni svolte in Italia ed anche in missioni all’estero.
L’origine dei Carabinieri si deve al re Vittorio Emanuele I, che, nel 1814, scelse una divisione dell’esercito reale per destinarla a compiti diversi in favore dell’ordine e della sicurezza dei sudditi.

Il nome deriva dall’arma che fu data in dotazione a questo corpo: la carabina,un fucile più leggero e maneggevole di quello usato da altri reparti.
Da quel momento l’Arma dei Carabinieri cominciò a radicarsi fortemente sul territorio nazionale,man mano che si compiva l’Unità d’Italia,infatti oggi essa è presente e vicina ad ogni cittadino con 4675 stazioni,535 Comandi in 103 province ,collegate tra loro grazie alle centrali operative che gestiscono tutti i dati sulle attività, in continuità con altri organi dello Stato, ad esempio la Polizia
I Carabinieri svolgono anche compiti di rappresentanza: i più noti sono sicuramente gli imponenti e bellissimi Corazzieri, i Carabinieri a cavallo che compiono difficili esercizi sportivi e spettacolari e la famosa Fanfara che esegue l’Inno Nazionale in occasioni ufficiali belle o tristi.

Il loro motto è “Nei secoli fedele” ed esprime la fedeltà alla Patria, mentre lo stemma più antico raffigura una mano che afferra un serpente,simbolo del male ed una quercia dalle poderose radici.
In seguito il Maresciallo Sergi della Scientifica ha affascinato noi alunni, spiegandoci concretamente come vengono svolte le indagini sul luogo del reato: esse si basano sulle tracce che inevitabilmente i colpevoli si lasciano dietro:impronte digitali,di calzature,di pneumatici, D.N.A. fibre tessili…nulla sfugge grazie a mezzi e strumenti incredibili che abbiamo potuto osservare proprio dal vivo!
Ancore più interessante è stato entrare nella centrale operativa radiomobile,dove un operatore riceve le chiamate dei cittadini in difficoltà e può sapere,grazie ai monitor, qual è la pattuglia più vicina per trasmettere il messaggio.

Un compagno,beato lui, è stato invitato ad effettuare una prova di controllo-audio ed ha augurato “buon lavoro”alla pattuglia in servizio Su tutte le pareti di questa stanza ci sono carte molto precise del nostro territorio su cui sono segnati perfino i sentieri tra i campi.
Finalmente ,nell’autorimessa,abbiamo visto le auto con i dispositivi luminosi in funzione,mentre il suono acuto delle sirene ci faceva sobbalzare:che emozione!
Questa visita per noi è stata molto educativa perché ci ha fatto capire che oggi fare il Carabiniere non è solo un lavoro,ma un compito importante,una missione per difendere la Patria ed i diritti umani dei più deboli

ALBA FRANCESCA
DE NUNZIO MICHELE
PACIULLI ENRICO
SANTORO GABRIELE
DI COMITE PIERPAOLO

Fonte: Tina Lacatena