Una crisi rientrata, ma che di fatto non ha portato ad alcuna stabilità. A meno che qualcuno non sia già pronto a fare il “salto della quaglia”, per puntellare l’attuale maggioranza. E’ quanto afferma, in sintesi, Michelangelo Serio, capogruppo del Pd nel consiglio comunale di Crispiano.
Serio, infatti, commenta così la distribuzione delle deleghe da parte del sindaco Laddomada: “La crisi è andata ben oltre i tempi consentiti e solo il ricorso al Prefetto ha indotto il sindaco, in tutta fretta, a conferire le deleghe assessorili e gli incarichi vari. La maggioranza ora si è ridotta da 14 a 11 consiglieri ed anche la lista Uniti per Crispiano si è sciolta come neve al sole, con la contestuale adesione al Pd di tutta la maggioranza, ad eccezione del presidente Luccarelli”. Da qui, poi, una serie di considerazioni. Serio, infatti, parla di impossibilità di rilancio dell’attività amministrativa, visto che ad uscire dalla maggioranza sono stati proprio tre fra gli assessori più fattivi. A ciò aggiunge la mancanza di democrazia della maggioranza, che con le nuove adesioni al Pd è un gruppo che non corrisponde più alla volontà espressa dal popolo, oltre a non essere più maggioritaria in termini di voti e consensi rispetto alla lista del Pdl. E lancia lì un’ipotesi forte, pesante. Il sindaco ha forse trattenuto a sé alcune deleghe, perché qualche consigliere di minoranza subito dopo le elezioni passerà dall’altra parte della barricata?
Serio parla poi di “profonda litigiosità che ha accompagnato questi primi due anni di vita della seconda giunta Laddomada, un dissidio prima sotterraneo, che è aumentato in occasione delle provinciali, fino ad esplodere negli ultimi tempi”, soprattutto in merito al Pug. Pertanto il capogruppo del Pdl ritiene opportuno “ridare la parola agli elettori, per eleggere una classe dirigente che abbia veramente a cuore le sorti del territorio”. Serio infatti ritiene che questa maggioranza non sia più tale nelle coscienze dei cittadini, anche perché “la base elettorale del sindaco è fortemente minata da promesse e aspettative che, attraversando varie campagne elettorali, sono rimaste non mantenute”. Promesse come quelle che avrebbero fatto spostare l’attenzione della sinistra verso Conserva. Un quadro a cui è da aggiungere la recente sconfitta del fratello del sindaco alle ultime provinciali, segno di un oramai inesorabile declino politico di Laddomada.
Fonte: Paola Guarnieri