Giornata sulla sicurezza 2010

Crispiano, 8 marzo 2010
Il primo convegno, svolto nella sala consiliare, ha visto la partecipazione di tutti i gruppi consiliari, dei Segretari provinciali dei sindacati Fim-Cisl Giuseppe Lazzaro (apprezza la sensibilità di tutte le forze politiche presenti nel Consiglio Comunale di Crispiano e sostiene la necessità della consapevolezza e della valorizzazione delle risorse umane; riuscire a far sì che questa cultura diventi patrimonio di tutti), Fiom-Cgil Stefano Sgobbio (ampliare la cultura della sicurezza sul lavoro; sensibilizzare il datore di lavoro sull’applicazione delle leggi che pur valide, non garantiscono il lavoratore, specie precario) e della Uilm Antonio Calò (è un problema di formazione e informazione; iniziativa lodevolissima; invita a proseguire specie sulla formazione che è alla base del problema per avere un infortunio in meno, lavoro stabile e sicuro), del Presidente del Consiglio Francesco Luccarelli, del sindaco Giuseppe Laddomada, degli assessori Carlo Sforza, Giampiero Ricci, Cosimo Colucci, dei capigruppo consiliari Michelangelo Serio, Giuseppe Bennardi e Chiara Lodeserto, dei segretari di Partito Aldo Pentassuglia e Donato Greco, dei consiglieri Pietro Ettorre, Fabio Nobile e Sergio Sisto,delegato al Lavoro, che ha organizzato l’incontro.
Molte le assenze di amministratori e cittadini, ha osservato Laddomada prima di dare lettura di una lettera inviata per l’occasione dall’ex Ministro del Lavoro on.le Cesare Damiani, in cui ricorda il tragico avvenimento del 5 marzo del 2009, nel quale perse la vita un giovane operaio, nostro concittadino al lavoro in un cantiere edile ed esalta la nostra scelta comune di non abbassare mai la guardia quando è in gioco l’integrità psicofisica della persona.
“Mi auguro – aggiunge Damiani – che iniziative come questa si tengano in molti territori perchè soltanto mantenendo l’attenzione sulle tematiche del lavoro e aumentando il coinvolgimento dei cittadini si rompe quel velo di silenzio che purtroppo continua ad avvolgere i temi che riguardano il mondo del lavoro. Voi state dando un contributo prezioso per rimettere al centro del dibattito i temi sociali. Il Partito Democratico porterà in Aula, alla Camera, una mozione sui temi della crisi e in quella successiva le sue proposte per migliorare gli ammortizzatori”.
Il 68% delle morti sul lavoro derivanti dalla mancanza dell’applicazione delle norme di sicurezza, è un dato allarmante – ha concluso il Sindaco- e sono dovute alla non conoscenza delle norme e ad una mancanza di sensibilità del datore di lavoro”
I lavori sono stati introdotti da Sisto il quale, dopo il minuto di silenzio osservato per il suicidio di un giovane concittadino verificatosi qualche ora prima, ha illustrato il significato dell’iniziativa che verrà celebrata tutti gli anni il 5 marzo, come stabilito all’unanimità dal Consiglio Comunale lo scorso 7 aprile, all’indomani dell’incidente mortale sul lavoro, capitato il 5 marzo 2009, al giovane crispianese Wiliam Cometa.
Sisto richiama il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che diceva: «Il malessere è nella insufficiente tutela del lavoro, della vita sul lavoro. Questo è stato e rimane il mio assillo»; sottolinea che non mancano le buone leggi, tant’è che da più di un anno è in vigore il Decreto Legislativo 81/2008 ossia il Testo Unico in materia di tutela e della sicurezza sul lavoro, atteso dalla riforma sanitaria del 1978 e sostiene che occorre attuarle con rigore, continuità, convinzione; migliorare la prevenzione, investire robustamente sulla formazione di imprenditori e lavoratori, autonomi e dipendenti, a partire dalle scuole e dalle università. La battaglia per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro si collega strettamente con quella contro il lavoro nero, contro gli abusi nella catena di subappalti, contro il precariato.
Dal 2003 al 2007 i militari della coalizione che hanno perso la vita sono stati 3.520, mentre dal 2003 al 2006, nel nostro Paese i morti sul lavoro sono stati ben 5.252. Un incidente ogni 15 lavoratori, un morto ogni 8.100 addetti. Ogni anno dal nord al sud muoiono oltre 1.200 persone per infortuni sul lavoro. L’edilizia si conferma come settore ad alto rischio,visto che poco meno del 70% dei lavoratori perdono la vita per cadute dall’alto di impalcature nell’edilizia. L’età media di chi perde la vita sul lavoro è di circa 37 anni. Ogni incidente, dunque, visto che la vita media è di 79 anni, comporta una perdita di vita pari a 42 anni. In Italia questa è una piaga. Non è un prezzo inevitabile da pagare. È una piaga, come ci dice il sinistro bollettino quotidiano degli infortuni, che si verifica in ogni parte d’Italia e specialmente nel Mezzogiorno. La battaglia sulla sicurezza è una battaglia di civiltà. È inaccettabile che si muoia sul lavoro in un Paese moderno e avanzato sul piano civile, economico e morale.
Luccarelli, rilevando la tragicità dei dati riguardanti le morti sul lavoro, ha detto che in questa occasione l’intendimento dell’Amministrazione Comunale era quello di inaugurare il monumento che un’apposita commissione ha prescelto a seguito di un concorso di idee indetto tra gli artisti crispianesi, in memoria di tutti i Caduti sul Lavoro di Crispiano. I tempi tecnici richiesti per la realizzazione dell’opera, ci obbligano a rinviare la cerimonia, ma non l’impegno ad adoperarci perché il numero dei morti sul lavoro, cosi come auspicato con il significato dei numeri decrescenti sulla stela, possa giungere allo zero.
Apprezzamento per l’iniziativa del Comune di Crispiano, che ha aderito insieme ad altri 12 Comuni d’Italia alla “Caravona per il lavoro sicuro” del 28 settembre 2008, hanno espresso i rappresentanti sindacali, i capigruppo e il cons.Ettorre che ritiene non sufficiente erigere un monumento e che occorre coinvolgere le scuole e le istituzioni, promuovendo in particolare la diffusione dei preziosi manuali messi a disposizione dall’Inail.

L’Addetto Stampa del Comune di Crispiano

Fonte: Michele Annese