«Fatti, non parole»: è la risposta di Giuseppe Laddomada, sindaco di Crispiano, alle critiche di Michelangelo Serio, capogruppo del Pdl. Nei giorni scorsi Serio ha attaccato più volte il primo cittadino sulle pagine dei giornali, per cui Laddomada ha deciso di rispondere, presentando alcune recenti iniziative attuate dalla sua amministrazione.
Tra quelle che definisce «realtà», Laddomada ricorda i nuovi impianti sportivi, ovvero i campi da tennis e di bocce coperti e la nuova strada che «risolve i problemi dei cittadini di una traversa di via Lecce». Accanto a questi, i lavori nella zona Pip e i finanziamenti dell’Area vasta, con un importo di 450mila euro, per la sostituzione della pubblica illuminazione in via Palermo e la realizzazione di un rondò tra Piazza della Libertà e via Della Valle, nella parte in cui interseca via Palermo. Senza tralasciare «la progettualità candidata o in via di candidatura a fondi extra bilancio corrente».
Laddomada, poi, accusa a sua volta l’opposizione di non aver avanzato proposte durante la seduta consiliare di approvazione del bilancio 2010, con alcuni consiglieri che si sono addirittura allontanati dall’aula «sicuramente perché non avevano nulla da dire sul documento di programmazione politica, disconoscendone l’in – tero contenuto». Il primo cittadino lamenta anche la mancata proposta di un bilancio alternativo da parte dell’opposizione ed afferma che il gruppo del Pdl, è «votato all’inconcludenza», perché si contraddistingue per demagogia, eccezioni formali e superficialità. E aggiunge: «Penso che Crispiano abbia bisogno di avere una classe dirigente impegnata più sulle questioni di sostanza che su quelle della forma. Noi stiamo risolvendo problemi atavici della nostra comunità (Pip, stabilizzazione Crispiano servizi locali, strutture sportive pubbliche, sottotraccia in agricoltura, Pug, evasione fiscale, bilancio in equilibrio)».
Ma cosa aveva detto Serio sul primo cittadino? Il capogruppo del Pdl aveva pungolato Laddomada per conoscere le reali cause della crisi amministrativa che aveva portato all’azzeramento della giunta e lo aveva poi invitato a ricomporre al più presto la situazione. Quindi, vedendo che Laddomada era andato ben oltre i termini di legge senza aver ancora ricostituito la giunta, aveva scritto al Prefetto, sollecitandolo ad intervenire. Serio, inoltre, aveva accusato l’amministrazione di «profonda litigiosità» ed aveva suggerito al sindaco le dimissioni, perché a capo di una maggioranza non più tale nelle coscienze dei cittadini né realmente maggioritaria in termini di consensi rispetto al Pdl, considerate le recenti “transumanze” degli ex assessori nel Pd. Infine aveva parlato di un sindaco troppo intento a darsi visibilità insieme al fratello, durante la campagna elettorale.
Fonte: Paola Guarnieri