Sono entrati nel vivo a Crispiano-Taranto i festeggiamenti in onore della protettrice, la Madonna della Neve, a cura dell’omonima parrocchia retta da don Michele Colucci.
Oltre alle consuete celebrazioni liturgiche, il programma civile prevede per la serata del 4 agosto, con inizio alle ore 20,30 in piazza Madonna della Neve, l’esibizione del “Francesco Greco ensemble”, compagine di sei musicisti professionisti (Pierluigi Orsini, pianoforte – Emidio Di Maio, basso – Alessio Santomauro, batteria – Fabio Tuzzi, chitarra – Antonio Oliveti, percussioni) capitanata dal noto violinista tarentino Francesco Greco. Il gruppo si è già messo in evidenza a Crispiano in occasione del concerto di Capodanno dello scorso 1 gennaio (promosso dalla stessa parrocchia), riscuotendo ampi consensi. A seguire, alle ore 22,00, sempre in piazza Madonna della Neve, ci sarà l’esibizione del cantautore romano Marcello Marrocchi. Nome sconosciuto ai più ma non a chi conosce gli ambienti degli autori di musica leggera e soprattutto a chi è noto il suo itinerario artistico e umano, peraltro molto interessante, Marcello Marrocchi ha alle spalle una carriera di tanti anni e tanti successi che solo in parte possiamo qui riassumere. Si cela il suo nome dietro i successi storici di Louiselle (Andiamo a mietere il grano, disco estate 1965), Franco Califano (La mia libertà), Nicola di Bari (Chitarra suona più piano, vincitrice a Canzonissima ’68), Little Tony (Un uomo piange solo per amore, decimo posto a Sanremo ’68), Mal (Tu sei bella come sei, settimo posto a Sanremo ’69), Collage (Tu mi rubi l’anima, secondo posto a Sanremo ’77, Due ragazzi nel sole, Sole rosso, disco estate ’78). Autore di colonne sonore e brani di grande successo per i più piccoli (L’Ape maia, Io son Calimero), Marcello Marrocchi ha all’attivo diverse collaborazioni con interpreti del calibro di Dalida, Mina, Patty Pravo, Ornella Vanoni, Iva Zanicchi, Gianni Morandi, Ivana Spagna. Parallelamente a questo lavoro dagli inizi degli anni ’80 compie la scelta di proporsi come cantautore cristiano, comunicando la propria fede attraverso un repertorio che privilegia i temi di attualità e afferma con forza i valori di libertà, vita, amore e giustizia. Escono in questo periodo le raccolte Dio ti sei sbagliato (1983), Fermatevi (1984), Caino chi è? (1985), Capitano, ferma la nave (1991), Se esiste Dio (1998), tutte pubblicate con le Edizioni Paoline e frutto anche dei suoi determinanti incontri con Giovanni Paolo II e madre Teresa di Calcutta. Fertile e apprezzata la sua collaborazione con Giampiero Artegiani (E le rondini sfioravano il grano, terzo posto tra le Nuove proposte a Sanremo ’86), col quale scrive anche i testi e le musiche del brano Perdere l’amore, canzone autobiografica dedicata all’ex moglie, curiosamente giudicata inadatta dalla commissione di valutazione per il festival del 1987 e addirittura vincitrice l’anno successivo con la superba interpretazione di Massimo Ranieri, il quale, grazie proprio alle magistrali aperture melodiche di Marcello Marrocchi può finalmente affermarsi definitivamente come interprete della canzone italiana uscendo dal ristretto ambito di quella partenopea. Ancora oggi Perdere l’amore resta un pezzo musicale irrinunciabile, forse quello più atteso tra quelli eseguiti da Ranieri. Ma la carriera di Marcello Marrocchi non si ferma qui. Il suo nome è ancora tra gli autori sanremesi (Una vecchia canzone italiana, 19.mo posto a Sanremo ’94, La vestaglia, ancora con Massimo Ranieri, 15.mo posto a Sanremo 1995). E’ sua la canzone Un uomo venuto da lontano, portata al successo da Amedeo Minghi e cantata davanti a Papa Wojtyla in occasione del grande Giubileo del 2000. Sua anche Mamma Teresa, dedicata a madre Teresa di Calcutta e interpretata da Ivana Spagna. Tuttora in corso la sua collaborazione con la Cei (Conferenza episcopale italiana) per un progetto catechistico sulle parabole evangeliche, che ha visto la pubblicazione delle raccolte La perla preziosa (Elledici 2002) e Dio ti ama (Edizioni Paoline 2009).Davanti a Marcello Marrocchi è difficile rimanere indifferenti. Don Tonino Bello, indimenticato vescovo di Molfetta (+ 1993), del quale è aperta la causa di beatificazione, prendendo a prestito le parole di David Maria Turoldo, ha detto che Marrocchi maneggia la musica come uno “scabro sasso” e parla della vita quotidiana illuminandola con la luce della fede. Proprio per questo motivo il Comitato festa di Crispiano ha di buon grado accettato la proposta del parroco di invitare Marcello Marrocchi a rendere partecipi i presenti del suo straordinario itinerario di arte, fede e musica. Gli spettatori non ne rimarranno certo delusi. Informazioni dettagliate sul sito: www.marcellomarrocchi.it – infoline: 3407702255
Crispiano, 3 Agosto 2010
Fonte: Don Michele Colucci