Il 1 Agosto si è svolta la giornata conclusiva dell’Omaggio al Generale Messina.
“Un’avventura vissuta contro l’inclemenza del tempo” ha detto tra l’altro il direttore della Biblioteca Civica “ C. Natale “, nel suo discorso di apertura.
Il vento infatti l’ha fatta davvero da padrone, costringendo gli organizzatori ad un tour de force continuo, per permettere ai numerosi visitatori di poter godere appieno ogni giorno lo stesso accurato allestimento dell’inaugurazione coniugato alla bellezza del luogo e la preziosità dei molteplici documenti e foto e abiti, alla precisione dei supporti.
Ogni giorno sono stati necessari interventi di emergenza da parte di tutta l’equipe dei collaboratori.
Particolarmente apprezzato la solerte partecipazione di Luca Montemurno Mininni che non ha solamente aperto la sua casa, ma è stato ospitale e disponibile sempre.
A lui tutte le autorità presenti, dal direttore Annese al sindaco Laddomada, dal vice-sindaco Magazzino, all’arch. Todaro, hanno rivolto il loro caloroso ringraziamento.
Il dottor Laddomada gli ha personalmente consegnato l’attestato di partecipazione e una copia della miscellanea del dir. Annese, che ampiamente documenta la storia di Crispiano fin dalle sue origini.
Il dottor Magazzino, nel suo ruolo di coordinatore, ha proposto un dovizioso excursus sugli appuntamenti che hanno caratterizzato l’ “Omaggio” e che, per i particolari temi affrontati, hanno riscontrato il consenso unanime dei presenti ad ogni conferenza.
Ciascuna di esse ha segnato delle tappe importanti nella ricostruzione storica del territorio di Crispiano e aperto dei varchi per futuri e ulteriori percorsi di studio.
Il dottor Magazzino ha espresso un plauso particolare al direttore della Biblioteca Civica “C.Natale”
E ai suoi collaboratori, “ anima …e non solo” di questo eccezionale evento, attuato con poche risorse, ma con grande “spirito di servizio” e con una turnazione tale che ha , contemporaneamente, consentito di tenere aperte al pubblico sia la Sede Centrale che le varie sezioni della Biblioteca.
Ringraziamenti ha rivolto anche ai volontari del Servizio Civile, per la ricerca degli abiti e delle foto nuziali, realizzata all’interno del Progetto “ La nostra storia, i nostri libri “.
Attestati di partecipazione e piatti col logo delle 100 masserie sono stati consegnati anche agli eredi Mininni e Messina, all’architetto Todaro, all’arch. Caramia e Faidiga, al comandante della Polizia Municipale, al maresciallo dei Carabinieri della stazione di Crispiano, Giovanni Sonnante, a Nunzio Console, agli artisti Francesco Pannofino e Antonio Todaro, a Cataldo e Vito Bello, all’impresa Dellisanti, Bucci-Muscato, Bennardi e Rossi, all’associazione Adhara, a Pino Russano, al vigile Mario Longo, alla prof.ssa Madaro dell’Alberghiero. Ciascuno, a vario titolo, ha contribuito alla buona riuscita dell’evento.
Ma il clou della serata è stato rappresentato dalla premiazione degli artisti partecipanti all’Estemporanea di pittura, pochi, in verità, rispetto a quelli invitati, ma entusiasti tutti.
Una giuria popolare ha assegnato il 1° premio alla dott.ssa Anna Sturino. A lei è andata una scultura dell’artista crispianese Antonio Santoro, un’opera che fonde insieme le due Torri, Mininni e Cacace, simboli di Crispiano.
Su Antonio Santoro si sono espressi eloquentemente critici di fama acclarata quali Paolo Levi, Anna Francesca Biondolillo, Dino Marasà, Salvatore Russo, Vittorio Sgarbi, riconoscendo alla sua tecnica scultorea “ doti espressive dove l’armonia, l’analisi, la ricerca sono capaci di far emergere la luce dell’anima (Sgarbi )” e ancora “ Antonio Santoro vive per la propria ricerca plastica, si pone dei quesiti, si dà delle risposte, ha una sua forma di semplicità nell’esporre, semplicità del personaggio che ha una sua indubbia aristocrazia di scultore del ‘900 e ha la forza del messaggio figurativo di chi crede che la ricerca plastica abbia una funzione narrativa di denuncia e di annuncio poetico. ( Paolo Levi ) “.
Ai secondi ex equo, Francesco D’Elia e Maria Rosaria Schiavone, sono andate due coppe.
Per la terza, la più giovane degli artisti partecipanti, Adriana De Cesare, l’artista crispianese Francesco Pannofino ha voluto personalmente dedicare uno dei suoi anelli del Buon Augurio.
I vari attestati hanno riconosciuto non solo la grande disponibilità di tutti coloro che, a costo zero, si sono messi a disposizione degli organizzatori, ma l’ingegnosità, l’amore per il proprio paese, la voglia di partecipazione o addirittura la volontà di offrire nuovi servizi alla comunità.
Cataldo e Vito Bello, ad esempio, ritrovandosi in un luogo di così particolare fascino, hanno riproposto al sindaco il loro antico progetto: un museo a cielo aperto di tante piante della macchia mediterranea, che crescono spontanee e non hanno grandi esigenze, ma che, rappresentano la tipologia del territorio di Crispiano.
Hanno anche auspicato possibile l’adozione da parte dei comuni cittadini, di porzione di verde, di averne cura.
Poi Cataldo, riferendosi alla conferenza del prof. Bello, ne ha lodato gli studi accurati e poi ha ricordato che i tufi di questa torre e delle sue aiuole e come quelli di San Francesco, sono tufi-mazzaro della zona di Carucci, dove è la Cripta di S. Possidonio: una pietra “amara”, ma capace di durare nel tempo.
A ciascuno dei premiati e dei partecipanti si potrebbe raccontare, tessendone le lodi; le parole però direbbero poco.
Forse il silenzio, in questo caso, è più eloquente.
Questa prima volta dell’apertura della Torre Mininni al pubblico si è conclusa.
La Torre però non ritornerà ad essere la solitaria torre della leggenda.
Il sindaco ha annunciato che il Comune è in una fase avanzata di trattative per acquisirla a sé e farne
un luogo di cultura accessibile a tutti.
Crispiano, 9 agosto ’10
L’Addetto stampa
Fonte: Michele Annese