Il Comune di Crispiano, l’Assessorato alla Cultura, l’Ass.ne Italia Nostra di Taranto, la Biblioteca “C. Natale” al completo, mobilitati tutti per l’”Omaggio al Generale Giuseppe Messina” e alla Torre, ora Mininni, pregio architettonico e storico della comunità crispianese.
Col patrocinio della Regione Puglia e della Provincia di Taranto il 22/07 è stato inaugurato l’evento che ha registrato sino alla chiusura del 1° agosto, un’affluenza continua di gente e la numerosa presenza di studiosi alle conferenze tenute dal Presidente U.N.C.I. di Taranto, ten. Antonio Vecchioni su:”Giuseppe Messina-Ufficiale ingegnere”, dal Prof. Gert-Jan Burgers dell’Università di Amsterdam su: “I tesori archeologici di Crispiano” e dello storico locale Prof. Angelo Carmelo Bello, su: “San Possidonio: da Crispiano a Mirandola, verità o leggenda?”. L’operazione è stata determinata dall’apertura della Torre costruita per le vacanze di una delle personalità più di spicco di fine ‘800 inizio ‘900, appunto il Generale ingegnere Giuseppe Messina.
La storia della sua vita fu caratterizzata non solo dall’impegno militare, che lo gratificò con la più alta delle cariche, ma dalla passione per quello civile, cui si dedicò con originalità e versatilità e , così ha detto l’architetto Todaro, presidente per Taranto di Italia Nostra durante il suo intervento.
In possesso delle congiunte Nicoletta De Carolis Penne e Maria Laura Maturano ci sono ancora documenti di famiglia, mai resi pubblici e certamente la Torre di Raimondello Del Balzo Orsini di Taranto, simbolicamente rappresenta “ un punto di forza, un fatto emergente” ha aggiunto il dott. Todaro, il cui significato intrinseco rappresenta l’acme più intima della sua mente geniale.
Il tenente Vecchioni, ha citato anche il Capo di Stato Maggiore della Resistenza Militare a Roma, eroe delle Fosse Ardeatine, Ugo De Carolis, marito di Rosa, nipote del generale, della cara figlia Nicoletta De Carolis e ha ricordato Giuseppina Messina.
Le riflessioni da parte delle personalità presenti hanno fatto seguito alla cerimonia di benedizione del Cristo posizionato all’angolo dell’entrata alla villa, dono in memoria dell’Avv. Pier Angelo Mininni, da parte del figlio Luca Montemurno Mininni e restaurato da Maria Rosaria Schiavone.
Ha officiato mons. Benigno Papa, Arcivescovo di Taranto, intervenuto con il suo nuovo segretario, don Emidio Dellisanti crispianese, già parroco di S. Maria Goretti, col sindaco, Giuseppe Laddomada, il vicesindaco Antonio Magazzino, il direttore della Biblioteca Michele Annese,Giuseppe. Todaro ed il ten. Vecchioni, il pres. del Festival della Valle d’Itria Franco Punzi, il cons. regionale Francesco Laddomada, il delegato alla Cultura e Turismo Sergio Sisto, il presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Bennardi, assessori e dirigenti scolastici, rappresentanti delle autorità civili e militari, cittadini, ospiti esterni e rappresentanti delle famiglie Messina e Mininni.
Al saluto e ai ringraziamenti del sindaco che ha appoggiato con entusiasmo e disponibilità questa occasione che rinnova la predisposizione alla cultura e al turismo di Crispiano, ha fatto seguito l’intervento di S.E. mons. Papa, che ha elogiato la particolare vivacità culturale e religiosa di Crispiano, elemento caratterizzante dei suoi abitanti e della sua storia.
Valorizzando uno dei suoi gioielli architettonici coniugato alla naturale salubrità della sua aria, rimarca il suo senso di appartenenza e l’amore per la propria terra, del consigliere regionale dott. Laddomada, portavoce dei saluti del Presidente della Regione Puglia e del Presidente del Consiglio Regionale.
Amante della storia, che “ ci fa riscoprire la memoria e le tradizioni”, l’occasione – ha detto – risulta davvero di interesse imperdibile.
Il prof. Punzi, cittadino onorario di Crispiano ha detto che “ se la sinergia tra il pubblico ed il privato caratterizza il successo dei grandi eventi, i tempi che ci attendono si possono interpretare solo col sostegno della fede, della cultura, della storia. La presenza del Cristo in pietra, posizionato all’ingresso della Torre, circondato dalla sacralità degli ulivi, su progetto gratuito dell’arch. Paolo Caramia, grazie alla grande disponibilità della società Dellisanti del geom. Emidio Dellisanti, dell’impresa Giovanni Bennardi, dell’impresa Francesco Rossi e dell’artista Francesco Pannofino, è rappresentazione di una città che vive con la fede e nella fede, simbolo di quella grande umanità che si attua a beneficio della storia e della cultura”.
Il neo-eletto presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Bennardi, ha considerato questa occasione seconda, per importanza, soltanto a quella che, nel 1988, contribuì a quella operazione del Comune, ed in particolare della Biblioteca Civica “C. Natale”, che ha reso Crispiano ovunque riconoscibile come “paese delle 100 masserie “.
Come accadde da quella volta, tanto potrà essere fatto per valorizzare il bene architettonico che la Torre rappresenta, ma anche la storia, quella ufficiale e quella più intrinseca al paese e alla comunità crispianese che, per la sua parte, l’ha scritta.
Coordinatore degli interventi il vice sindaco Antonio Magazzino, che ha lungamente elogiato il senso civico, lo spirito collaborativi, ma soprattutto il grande lavoro fatto da parte di tutti, soprattutto della Biblioteca “ C. Natale “, per la realizzazione non facile di un evento che è stato non solo ben congegnato, ma in più, capace di creare nostalgiche suggestioni e palpabili emozioni.
Chi ha varcato il cancello d’ingresso della Torre, a sinistra ha potuto ammirare la chiesetta dove i Messina si raccoglievano in preghiera, l’altare elegante e ricercato nelle forme, il tabernacolo in legno, le maioliche laertine del ‘700 alle pareti, il bellissimo quadro con una Bruna Madonna della Neve, l’acquasantiera all’entrata e lo stemma della famiglia, uno scudo con una corona a 5 punte che sovrasta da una parte il sole, dall’altra un elefante e sotto le cime di 3 montagne.
A destra, anticipata dalla mostra di pittura estemporanea, un’aula di pari grandezza con una mostra di ricami realizzati dalle allieve del corso di ricamo della Biblioteca, diretto dalla signora Pina Solito, intervallati da due torri in miniatura di Luca Montemurno Mininni, in particolare un quadro del 1789 del pittore J.P.Hackert rappresentante la Torre di Raimondello.
E poi il viale, annunciato da un abito d’epoca, rosso ed elegante, messo a disposizione dalla signora
Jole Messina e quindi, a farle ala, fra la luce tremante dei ceri alla citronella da un lato, una serie di abiti da sposa degli anni 40-50 e dall’altro una serie di foto di coppie, nel loro giorno nuziale dal 1934 al 2005 realizzate per il progetto “La nostra Storia i nostri libri “ dei Volontari del Servizio Civile Nazionale.
A seguire, la Mostra documentaria dell’ing. Messina, gentilmente offerta dalla famiglia e preparata per l’occasione dai collaboratori della Biblioteca.
E infine, tra i pini centenari ed il profumo del rosmarino, l’antica Torre, imponente ed elegante, bella, sempre testimone inamovibile di una gloria antica e generoso vessillo per nuove e interessanti proposte.
Fonte: Michele Annese