Fra le maggiori attenzioni che un’amministrazione comunale, da sempre, mostra ai diversi settori economici (agricoltura, edilizia, artigianato, commercio) risulta favorita: l’edilizia. I piani edilizi, hanno rappresentato da sempre la torta compresa la ciliegina sopra, rendendo da sempre più appetitosa la stessa torta e, far venire l’acquolina in bocca agli addetti ai lavori: costruttori, ingegneri, architetti, ed in ultimo, ma non ultimi, agli stessi amministratori, coniando l’equazione” se l’edilizia va, l’economia va”. Si sono annoverati da sempre, linguaggi programmatici impegnativi auspicabili: “ Per Unanime Giudizio”. Si è stati sempre convinti che la torta andava divisa in parti uguali. Beato chi riesce ad assaggiarne una fetta. Chi rimane fuori dell’arca, subisce l’annegamento. Intanto, da sempre, nell’attesa delle ultradecennali attuazioni dell’unanime giudizio programmatico del Pug, i “furbetti” del quartiere, realizzavano il loro quartiere a loro piacimento: in altezza, in larghezza, in colore e, qualche tecnico presta-nome, da sempre, consentiva di costruire obbrobri (vedi Via Monte Calvario e via Pietro Micca) assicurando che non ci potrebbero essere demolizioni come quelle di Perottiana memoria. Per i nostri lettori e solo a titolo storico-conosctivo, qui di seguito riportiamo l’impegno veramente encomiabile, mostrato con abnegazione dal 1° sindaco di Crispiano, Pasquale Mancini all’atto del suo insediamento nel Dicembre 1920: ”
“ … Cittadini, Crispiano sente il bisogno di calma e di pace, tale legittimo desiderio collima con i miei ideali, nessun’illusione quindi di vedere inaugurata un’amministrazione di favoritismi, ma la sicurezza che dopo aver dato una stabile sistemazione a tutti i pubblici servizi, mai trascurando quelli igienici, pur attenendoci alla massima economia tenendo sempre presente l’avvenire di Crispiano, si svolgerà un programma di pubblici lavori; Approvazione di un piano regolatore per l’espansione del piano edilizio, e per la sistemazione stradale; unificazione delle spese di fitto dei locali comunali e scolastici; sistemazione di una piazza per la vendita di commestibili”… … “mi auguro di raggiungere la meta comune”…”quando sarà entrata in me la convinzione che le sorti di Crispiano non possono essere più affidate alle mie mani, senza gravità, userò la via che mi detta il dovere (!) senza rimpianto e senza sconforto. “ Dicembre 1920- dal Palazzo Comunale – Pasquale Mancini Sindaco”. I nostri affezionati lettori possono rendersene conto che i problemi sono sempre gli stessi, le esigenze sempre uguali, gli interessi sempre gli stessi, a meno che… (!) a meno che degli amministratori sensibili come il nostro primo sindaco ricordato sopra, non riescono a districarsi fra quel labirinto dei favoritismi dove il filo dell’onestà è difficile afferrarne il capo. Per il 92° anniversario dell’autonomia del Comune, la prossima pubblicazione del “ U Calèndarje Nustre 2011” riporterà integralmente l’intero programma del primo sindaco di Crispiano nel 1920.
Fonte: Francesco Santoro