Tutti insieme attorno ad un tavolo, maggioranza, minoranze, tecnici, imprenditori, associazioni e cittadini, per giungere a sottoporre al Consiglio comunale, previsto per l’inizio del nuovo anno, un PUG meritevole dell’approvazione unanime. E’ quanto si augura il sindaco Giuseppe Laddomada, dopo aver invitato tutti, opposizione compresa, a dare un ulteriore slancio a questo piano per migliorare lo studio fatto. L’obiettivo è quello di migliorare la vivibilità e l’economia di Crispiano, prestando attenzione ai servizi e alla valorizzazione del ricco patrimonio archeologico, ambientale, culturale e turistico del territorio, impreziosito dal progetto de “Le cento masserie di Crispiano”, avviato dalla Biblioteca Civica “C.Natale” negli anni ’70 e fatto proprio dalle amministrazioni succedutesi.
Crispiano si prepara così a celebrare i suoi cento anni dell’Autonomia comunale, ottenuta il 14 novembre 1919,compiendo gli sforzi necessari per continuare ad essere la tranquilla cittadina dall’aria salubre, ove trascorrere le proprie vacanze o recarsi per visitare siti archeologici, biblioteche, musei, chiese, grotte, gravine, masserie, cappelle rurali e monumenti storici, oppure semplicemente trascorrere qualche ora nella rigogliosa e profumata macchia mediterranea e gustare i prodotti tipici del territorio. Un obiettivo condiviso da tutti e per il quale nei prossimi giorni si insedierà un comitato celebrativo.
Apprezzamento per il metodo con cui si è lavorato, che ha favorito la partecipazione democratica, è stato espresso dai cittadini Ancona, Fischetti, Donato e Martino Greco, Pastore, Trisciuzzi, Carrieri, Conte (che ha ricordato la felice intuizione del progetto delle cento masserie con cui oggi si identifica il territorio) e dal consigliere regionale Franco Laddomada, il quale ha ribadito la necessità di salvaguardare la vivibilità del paese, il patrimonio delle cento masserie, i servizi, l’agricoltura, l’artigianato e il verde pubblico.
L’Assessore ai Ll.Pp. e Urbanistica Antonio Magazzino ha presentato la sintesi del lavoro compiuto congiuntamente dalla Commissione consiliare e dai Capigruppo. Dieci i punti oggetto dell’esame contenuti nei 28 verbali pubblicati sul sito del Comune, per dovere di trasparenza e per ricevere i contributi necessari di tutti. Ha assicurato che non vi è nulla di impacchettato, che i tecnici incaricati stanno ancora lavorando per portare in Consiglio il meglio dei risultati che si avranno, attraverso la collaborazione di tutti e che dopo l’approvazione del Piano, che sostituirà finalmente il vecchio strumento urbanistico del 1977, la legge prevede altri 70 giorni per le osservazioni e la successiva definitiva approvazione.
I primi due punti esaminati riguardano la correzione delle aree periurbane, in cui saranno inclusi i suoli confinanti con le aree urbanizzate già dotati di servizi primari e la loro suddivisione in due sottosezioni A (lotto più piccolo, indice più alto),B (lotto più ampio, indice più basso); il terzo punto prevede il ridimensionamento delle zone commerciali, limitate alla sola area della zona Montemerlo; quarto punto il ridimensionamento e la ridefinizione delle zone residenziali di Montetermite, Pentimarossa e San Simone, sollecitati dal consigliere arch. Giuseppe Scialpi, il quale ha sostenuto anche la necessità di non allargare troppo le aree edificabili, dovendo tener conto delle reali necessità della popolazione e dei servizi da realizzare, per assicurare la massima vivibilità, il benessere e la ricettività del territorio, fonte di sviluppo economico del paese. Scialpi, che ha condiviso il ridimensionamento dei piani commerciale e imprenditoriale, chiede agli investitori di operare in tale direzione, privilegiando le bellezze paesaggistiche, le masserie e ogni altra peculiarità del territorio; Il quinto punto riguarda il centro storico che sostanzialmente resta cosi com’è; il sesto punto-ha proseguito il vice sindaco Magazzino-prevede la sola zona artigianale lungo la provinciale via Foggia, tra il bivio di Montemesola e la zona del Consorzio Le Caselle (nella prima bozza era prevista lungo la statale 172 Taranto-Martina Franca) e l’allargamento della zona artigianale in contrada Alezza verso il paese; il settimo punto si occupa della uniformità della cartografia, su cui stanno lavorando i tecnici e quella aereo fotogrammetrica; l’ottavo punto si riferisce al parere dell’ARPA da rilasciare in base alla nuova normativa; il nono punto si occupa della rete viaria ed in particolare del collegamento diretto previsto, da via Taranto alla zona C3(via Piave) e infine il punto dieci che conferma la localizzazione attuale del campo sportivo e prevede nuovi impianti lungo la citata via Foggia. Magazzino infine ha detto che in attesa dell’approvazione del nuovo regolamento edilizio, verranno regolamentate d’urgenza la tipologia dei colori delle abitazioni, i profili architettonici delle case e le costruzioni rurali, che saranno consentite solo agli effettivi imprenditori e coltivatori agricoli.
Il capogruppo del Pdl Michelangelo Serio,motivando la collaborazione data in Commissione per creare le premesse per una Crispiano migliore,ha condiviso il plauso espresso dai cittadini e dai suoi colleghi consiglieri per le correzioni e le modificazioni di indirizzo apportate alla prima bozza, che non corrispondevano alle reali esigenze dei cittadini e non rispettavano i vincoli esistenti. Serio ha lamentato la carenza della viabilità e delle specifiche indicazioni riguardanti gli impianti sportivi e gli interventi sulle cento masserie, ed ha rinnovato l’impegno del gruppo per il raggiungimento quanto prima dell’obiettivo. Anche il consigliere del Pdl Stefano Liuzzi, dopo aver osservato che la previsione del vecchio piano del 1977 di 20.000 abitanti non si è realizzata, ha sottolineato che il ridimensionamento del territorio edificabile va fatto nell’interesse dei cittadini, ai quali va fatta capire questa limitazione e la necessità di realizzare i servizi per la vivibilità di tutti, ma i criteri di scelta dell’Amministrazione devono essere chiari e trasparenti. Liuzzi condivide infine la scelta di lasciare il campo sportivo lì dov’è, perché si dà la possibilità a tutti di fare sport.
Fonte: Silvia Laddomada