29 novembre | h 21 | auditorium TATA’
le nozze di bacco e arianna | giovanni paisiello
serenata per fiati Kv 375 | mozart
petite symphonie | gounod
carmina burana | orff
Francesco III D’Este, duca di Modena e Reggio, fu sovrano illuminato e gaudente, e la sua Corte prosperava di letterati, poeti e musicisti. In un Settecento di maniera, libero e libertino, la Corte modenese accoglie un Giovanni Paisiello giovanissimo, di appena 25 anni, cui affida la composizione di una festosa mascherata per il Carnevale del 1765.
Le mascherate, rappresentazioni popolari di antica matrice fiorentina, sono simbolo di sfarzo e potere e si accompagnano alle cerimonie raffinate ed eleganti imbandite per celebrare e rafforzare l’autorità ducale. La musica diventa un vero e proprio piacere che accompagna carri allegorici e trionfi, ossia spettacoli con rievocazioni di personaggi mitologici, nonché di modelli di virtù. Come le eroine del mondo greco, Arianna è certamente uno dei miti più antichi della storia, ma in questa mascherata invece di incarnare l’eco dei tormenti d’amore, ella festeggia le sue nozze con Bacco, e con lei tutti gli amanti cantano a squarciagola i loro amori vittoriosi.
Riecheggiando il celeberrimo Trionfo di Bacco e Arianna di Lorenzo il Magnifico, il connubio della mascherata modenese avviene tra i versi poetici dell’Abate Antonio Biondini e la prorompente musica di Giovanni Paisiello.
Il manoscritto n. 1795 del Fondo Campori conservato nella Biblioteca Estense di Modena custodisce alcune pagine autografe di Giovanni Paisiello: “Musica del contrascritto coro”, un brano per coro misto a tre voci con l’accompagnamento di Violini I e II, Corni e Basso continuo, e una “Contradanza….intitolata La Baccante”. Entrambi i brani appartenevano alla Mascherata allestita l’11 febbraio del 1765 per le vie di Modena, avente come ambientazione allegorica Le Nozze di Bacco e Arianna. Il manoscritto in massima parte appartiene alla memoria di un’Accademia di letterati, che come spesso accadeva nel Settecento, aveva come scopo quello di promuovere e favorire le iniziative culturali ad uso locale. Coloro che vi appartenevano assumevano un nome simbolico, spesso rievocatore di glorie della letteratura classica greca e latina. Il contenuto a noi più caro oggi è proprio quello scorcio incompleto di musica da cui traspare lo stile giovanile di un Paisiello che muoveva i primi passi verso le glorie del teatro. Giunto a Modena nel 1764 chiamato dal suo amico e protettore don Giuseppe Carafa, principe di Colubrano, Paisiello allestì per il teatro di corte la commedia per musica “I Francesi brillanti”. Nel manoscritto modenese però egli è più volte ricordato come il compositore dell’opera seria “Il Demetrio” scritta nell’anno 1765 e andata in scena presso il teatro Rangone. Nello stesso anno, grazie ai successi delle sue opere fu incaricato di scrivere le musiche per questa magnificente e trionfale Mascherata “…ove li pargoletti amori…..vanno quindi il loro giubilo, in bella gara e graziosa, manifestando”.
“le nozze di bacco e arianna”
di giovanni paisiello
(prima esecuzione in tempi moderni)
i fiati dell’orchestra petrassi
alessandro viale | direttore
con la partecipazione di
giovanni guarino | attore
coro del liceo musicale “archita”
maria antonietta carola | direttore
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Fonte: Associazione Amici della musica